Privacy Policy

Islanda

Parte terza





25 ottobre 2015
Domenica

Verso le 9.00 siamo gi� in pullman,
la prima meta di oggi, � la cascate Seljalandesfoss
dove arriviamo dopo circa un paio d'ore di cammino
sempre costeggiando un paesaggio tipico, misto di lava nera e ghiaccio.









In lontananza si pu� vedere Hekla, alto 1491 m.
che � il vulcano pi� noto d'Islanda;
nel Medioevo era ritenuto la porta dell'inferno.
Si trova al centro della frattura
che da sud ovest a nord est segna l'Islanda
ed � molto attivo:
nell'ultimo millennio sono state censite una ventina di eruzioni,
dalla prima rilevata nel 1104 alle pi� recente nel 2000.
In particolare una delle eruzioni pi� violente
� avvenuta nel II Millennio A.C.,
quando il vulcano rilasci� nell'atmosfera, poco dopo la sua eruzione,
chilometri cubi di materiale.
Il monte viene menzionato
nel Dialogo della Natura e di un Islandese
-Operette morali- di Giacomo Leopardi
dove il protagonista (l'islandese),
lamentandosi delle difficolt�
e dei pericoli affrontati nella sua vita,
ricorda anche le continue eruzioni dell'Hekla.
Il suo nome significa "incappucciato"
e deriva dal fatto che la cima del vulcano
� quasi sempre coperta da nubi.











Seljalandsfoss la Cascata Liquida, � tra le pi� note cascate dell'Islanda,
� formata dal fiume Seljalands�, il Fiume Liquido, che cade per circa 60 m
da ci� che in altri tempi era una scogliera sull'oceano
(ora distante parecchi chilometri)
e che oggi � il confine tra le Highlands e le Lowlands.
Ai lati si inerpica un sentiero impervio che permette di arrivare
dietro la cascata stessa ed ammirarne il potente getto.





Breve passeggiata, scatto di qualche foto e
ancora in pullman
per immergerci, di nuovo, nella lingua glaciale
Solheimajiokull,



per estensione il quarto dei ghiacciai d'Islanda
che si estende per 100 kmq
e il suo nome significa Ghiacciaio dei monti delle isole,
le isole in questione
le Vestmann, su cui esso domina in lontananza.
Inoltre, il ghiacciaio ricopre il vulcano Eyjafj�ll,
in localit� Fimmv�r�uh�ls,
quel vulcano al quale,
la notte del 20 marzo 2010, si apr� un cratere
ed inizi� una prima eruzione,
quella successiva del 14 aprile 2010
cre� seri problemi alla navigazione aerea in Europa,
paralizzando completamente il traffico aereo fino al 23 aprile
e continuando a causare chiusure a intermittenza
degli aeroporti del Nord Europa fino al 9 maggio.
In quei giorni partii per Parigi e avendo scelto di raggiungere
la capitale francese in pullman, non ebbi problemi
ma le persone che avrebbero dovuto unirsi a noi,
facendo il viaggio in aereo,
restarono a casa perch� il volo fu sospeso.
Da 40 che avremmo dovuti essere, restammo in 12.



"Fra qualche minuto ci fermeremo -dice la guida-
e, se volete potete fare una passeggiata sul ghiacciaio.-
Abbondanti fiocchi di neve cominciano a cadere da un cielo plumbeo
e tira un fortissimo vento freddo
il classico vento del Nord,



ma la curiosit� di camminare su un ghiacciaio � molto tentatrice
e ci incamminiamo.





Avete presente quei film in cui gli esploratori vanno
alla conquista dei ghiacci polari?
Noi, tali e quali.





Molta attenzione nel camminare, per non scivolare,
altrimenti faremmo la fine di quell'escursionista,
come ci dice la guida,
che superando i livelli di guardia, � precipitato nel ghiacciaio
e ancora non si � ritrovato il corpo.
A questo proposito ci dice anche che a valle c'� un'organizzazione
delle vittime di questi incidenti che aspettano che il ghiacciaio
restituisca i corpi dei loro cari.
Il ghiacciaio, infatti, a causa dei cambi di temperatura,
� in continuo movimento e,
ogni tanto fa riemergere il corpo di qualche persona che dentro di lui
ha trovato la morte.



Comunque tutto suggestivo,
in special modo quel crec crec sotto le scarpe prodotto
dal ghiaccio calpestato,
qulla parete rocciosa che ci fiancheggia sulla destra,
quei crepacci, quell'acqua plumbea al pari del cielo,
insomma un'esperienza indimenticabile.



Dopo questa interessante meta, raggiungiamo il villaggio di Vik,
per andare a pranzo e fare una breve pausa:
"poi andremo sulla spiaggia degli Islandesi",
ci comunica la guida., forse dovremo rivedere un po'
la nostra idea di spiaggia e di estate.





E' la spiaggia di Reynishverfi, che si trova non lontano da Vik,
una delle pi� belle d�Islanda,
dice la guida.
Ci fidiamo completamente, perch� sia il vento forte
che la neve impediscono di goderne appieno la bellezza.
Per ripararci un po' ci addossiamo
alla nera scogliera in basalto colonnare e da l�



possiamo ammirare faraglioni di lava e archi svettanti verso il cielo.



Sullo sfondo, guardando verso ovest,
� visibile anche l�arco naturale di Dyrh�laey,



che con la sua imponenza rende ancora pi� suggestivo il panorama.



Un Oceano Atlantico cos� cupo, sabbia nera coperta da neve, vento a raffica
decisamente un suggestivo e bel quadro
del mare d'inverno.

Man mano che i chilometri si snodano sotto le ruote del pullman
questo bellissimo ed unico paesaggio innevato
si allontana per lasciare il posto a campi verdi



e ad un cielo sempre pi� sereno.
Finalmente riusciamo a vedere anche come � fatto il sole in quest'isola.



E, immersa nel paesaggio verde del sud dell�Islanda,
ecco lo spettacolo Sk�gafoss,
ultima cascata da visitare
per questo nostro viaggio

Questa cascata riversa le abbondanti acque,
provenienti dal ghiacciaio M�rdals,
da un salto di 62 metri e ad essa � legata la leggenda
una nota leggenda islandese.
essa � depositaria del segreto di �rasi,

La leggenda di Thrasi
Secondo la mitologia, il primo vichingo a essersi stabilito nella zona,
�rasi ��r�lfsson,
avrebbe nascosto un tesoro di monete d�oro
nella caverna dietro la cascata Sk�gafoss
e, quando il sole colpisce l�acqua con i suoi raggi,
c�� ancora chi dice che si possa vedere
il riflesso dorato delle monete.
In molti, negli anni successivi,
hanno cercato questo tesoro e,
sempre secondo la leggenda,
un ragazzo l�avrebbe anche trovato.
Attacc� una corda al forziere
con la speranza di poterlo recuperare.
Sotto il peso dell�acqua della Cascata Skogafoss,
il ragazzo perse lo scrigno.
Rimase con la corda in mano e l�anello,
a cui aveva attaccato la corda,
rimase l�unico e magro bottino dell�impresa.
In seguito, l�anello d�argento con incisioni runiche
fu usato come maniglia del portale della chiesa di Sk�gar
e oggi si pu� vedere nel museo della zona.

Come se ci� non bastasse,
alla cascata Sk�gafoss � attribuito anche un potere magico:
si dice che chiunque si bagni nelle sue acque
possa ritrovare un oggetto perduto.



Intanto io sempre alle prese con il vento



e nel frattempo ci cambiano il pullman
perch� nel precedente si era manifestato un guasto
e non era pi� affidabile.



E su questo nuovo pullman ci dirigiamo a visitare il museo folkloristico
di Skogar
dove ci fanno assistere ad un documentario che mostra
la capacit� di una famiglia che ha visto la propria casa completamente
ricoperta di cenere, dopo l'eruzione del vulcano del 2010,
sia stata capace di risollevarsi e continuare a vivere l�.



Interessante il museo
racchiude una gran quantit� di oggetti e foto del passato
inerenti alla vita dei contadini e dei pescatori.



Durante il ritorno la guida ci dice che l'agenzia le ha comunicato
che questa sera si potr� uscire per andare a vedere l'aurora boreale.
In effetti, nel nostro programma era inclusa anche questa parte ma
condizionata dalle previsioni atmosferiche.
Infatti fin dalla prima sera del nostro arrivo abbiamo sperato in un po' di sereno
e finalmente all'ultima sera � arrivato.
Infatti il cielo, mano a mano che ci avviciniamo a Reykjavik, � sempre pi� sereno
quindi la cosa promette bene.
In albergo una risistematina, cena sbrigativa al ristorantino l� sotto e
alle 21.00, forniti di macchine fotografiche, videocamere, telecamere, tablet
e quant'altro di tecnologico avesse potuto al meglio riprendere lo spettacolo
delle luci danzanti,
tutti in pullman,
mai siamo stati tanto puntuali.
Facciamo alcuni chilometri per uscire dalla citt� e dalle sue luci,
arriviamo su un rialzo, scendiamo dal pullman e cominciamo
a scrutare l'orizzonte.

L'aurora boreale � un fenomeno naturale imprevedibile di cui non si pu�
mai garantire l'avvistamento e l'Islanda, dice la guida, � uno dei posti migliori
dove poterlo vedere.
Aspetta e aspetta ma da noi aurora non si � voluta far vedere.
L'orizzonte � rimasto inesorabilmente scuro, neppure un impercettibile
bagliorino tanto per darci un assaggio di quello che sarebbe potuto essere
lo spettacolo.
In compenso fotografiamo la luna che, fanatica, brilla nel mezzo del cielo,
illuminando tutto il paesaggio dintorno, e sembra che rida, contenta
di non essere stata superata in bellezza da aurora.



Ma, per non lasciare sguarnito questo momento
sono andata a cercare aurora in internet.





 



Un po' delusi torniamo in albergo per sistemare i bagagli
perch� domani mattina
si riparte per l'Italia.



26 ottobre 2015
Luned�

E' sempre triste il momento del ritorno.



Ma si sa, le cose belle non durano a lungo.



Ciao Islanda
con questo tramonto ripreso dall'aereo
che mi sta riportando a casa,
ti lascio il mio saluto
e un pezzettino del mio cuore.




Clicca sull'immagine
per accedere al video



1   2   3   4 Reykjavik  




Avanti



Indietro


Home