La gita di Capodanno


Cerreto Sannita




31 dicembre 2013 - marted�


Partenza verso le nove e trenta,
destinazione Cerreto Sannita,
un Comune di quasi cinquemila abitanti
in provincia di Benevento.
Ci accoglie la guida locale
che, per prima cosa, ci fa una breve storia del paese

I primi riferimenti storici delle sue origini
si possono trovare nel libre XXV di Tito Livio che
narrando le vicende della seconda guerra punica accenna ad
una "Cominium Ceritum", avamposto sannita contro Roma,
situato tra Benevento e Bovianum.
Non molto si sa dell'antica Cerreto
fino all'epoca normanna
infatti nel 1151, la troviamo  possedimento del normanno Raone.
Con l'avvento degli Angioini pass� sotto il dominio
della potente casa degli Anframondo,
fini al 1483 quando re Ferdinando vendette
all'aragonese Diomede Carafa
la terra di Cerreto con i suoi casali:
Civitella e San Lorenzello.
Sotto la dinastia dei Carafa,

 

che dominarono Cerreto fino al 1807
con ben 11conti, Cerreto divenne
"...civitas totius superioris status metropolis".
Il 5 giugno del 1688, un tremendo terremoto,
distrusse la Cerreto nedievale, fiorente centro artigianale
e mercantile,la cui economia si basava essenzialmente
sulkla pastorizia e l'industria dei panni lana.
Fu ricostruita, subito dopo il terremodo del 1688
dal duca Marzio Carafa, il pi� illuminato della famiglia.
Incaric� il "regio ingegnero" Giovanbattista Manni,
di progettare una citt� aperta, senza mura, con un impianto urbanistico
svincolato dalla centralit� del castello:
una citt� pensata.
Era la prima volta, nell'Italia centro-meridionale
ceh un paese venisse ricostruito in base ad una pianta regolare.
la disposizione delle strade � a maglia ortogonale o a scacchiera
sullo stile del "Cardo e decumanus" dei castra romani
che la fanno assomigliare4 al centro storico di Torino,
da qui l'appellativo doi piccola Torino.

Girando infatti per l paese si ha l'impressione di un piacevole
ed accogliente ordine e di una bellezza architettonica e urbanistica
forse inimmaginabile se non si vede sul posto.
per questa sua peculiarit� unita all'accoglienza turistica
e alle sue radici storiche le � stato assegnato
dal Touring Club Italia, l'ambito riconoscimento
di bandiera Arancione.

 

la guida, con un pizzico di orgoglio ci recita anche
una citazione dello scrittore Guido Piovene:
"ll settecento che altrove rimodell� il volto di paesi e citt�
regalando dove una chiesa, dove un palazzo,
a Cerreto realizz� un'opera completa capace di sorprendere
anche il pi� esigente dei visitatori."

 













Dopo aver girato per un po' nel paese
siamo andati a visitare il Museo della Ceramica cerretese



Ci prende in consegna una guisa proprio del museo,
uan giovane ragazza dall'aria simpatica
la quale, prima di farci entrare nelle varie salebr> ci introduce nell'argomento dicendo che
Mons. G.B.De Bellis, nel 1690,



 nella sua relazioen sullo stato
delal Contea di Cerreto, riporta che, al terremoto del 1688
era sopravvissuta soltanto la casa di un "vasaio".
Da cui si pu� dedurre che la ceramica a Cerreto, si � sempre prodotta,
come confermatoa anche dal ritrovamento di alcuni frammenti
provenienti da scavi nella vecchia Cerreto,
detta appunto pompei Medievale.
Nel XVII secolo, grazie anche ad una facoltosa borghesia mercantile,
inizia la vera e propria fioritura di questa vivace attivit� artigianale che,
allontanandosi dagli stretti canoni dell'arte popolare
si avvicina ad una pi� raffinata e colta produzione.
Nel XVIII secolo, questa arte acquista una grande notoriet�
per la aprticolare bravura di "faenzari" come i Festa e i Marchetto
ma soprattutto come Nicola Giustiniani, figlio d'arte, soprannominato
"belpensiero" per le sue straordinarie capacit� artistiche
La grande vitalit� artistica di questo paese,
geloso custode di una nobile tradizione, si pu� ravvisare
in meravigliose opere quali anfore, fiaschette, piatti, saliere,
maioliche, albarelli e, soprattutto, acquasantiere,
nei classici coloro: giallo, verde ramina, arancio, blu Cerreto e manganese.

Cerreto �, per questa antica tradizione, citt� fondatrice
dell'Associazione italiana citt� della ceramica, AICC.
Girando nelle varie sale del Museo, poi,
possiamo ammirare tanti oggetti di incomparabile bellezza
di cui, in precedenza, la guida ci aveva parlato.




Usciti dal Museo, andiamo a visitare
la chiesa di Maria SS. di Costantinopoli



chiesa che risale al 1688
Al suo interno si possono ammirare
pavimenti in ceramica molto belli,
eleganti stucchi e un coro ligneo ed organo
di pregevole fattura.
Sotto la volta � situata una bellissima tela
di Francesco Palumbo che rappresenta
la Madonna dominante su Costantinopoli in fiamme.


Siamo passati poi a visitare
l'Episcopio e la Chiesa Cattedrale.





L'Episcopio, a lato della Cattedrale, fu edificato
subito dopo il terremoto del 1688 dal vescovo De Bellis.

la costruzione del Duomo ebbe inizio nel 1690.
Consacrato al culto nel 1698, croll� subito dopo la sua ultimazione
e fu ricostruito con risorse elargite da papa Benedetto XIII.
Ha una struttura a tre navate con 12 altari in marmo policromo.
I due campanili sono sormontati da semicupole
rivestite4 in "riggiole" giallo verde.
La facciata in pietra � opera dell'architetto
Bartolomeo Tritta.

Altra tappa � la chiesa di Sant'Antonio
la cuicostruzione fu terminata nel 1729.
Al suo interno si pu� ammirare la teal dell'altare maggiore
operas di Francesco Celebrano.
pregevoli anche l'altare in legno, le tele della Via Crucis
ed i pavimenti settecenteschi.



Siamo andati poi a vedere il bellissimo presepe



che ha degli artistici effetti cromatici.
maggiori dettagli di questo presepe si possono conoscere
nel video dedicato a Cerreto Sannita.



Una tappa poi sotto il portico adiacente all'ingresso del Comune
che si trova Nel palazzo S. Antonio, antico convento
costruito dai frati francescani di S.Antonio,
presenti a Cerreto fin dal 1244.
La degustazione, offerta dal comune, � a base
di prodotti tipici locali: mozzarelline di bufala, formaggi del posto,
pane da intingere nel pregiato olio locale e salumi vari.
Dopo lo spuntino, ci siamo recati a vedere il Teatro del Genio

L'isolato che si affaccai sulla scenografica Piazza San martino
ospitava, un tempo, la taverna ducale, il teatro e le carceri.
Attualmente il palazzo del genio, rappresenta il centro culturle di Cerreto.
Esso ospita "BIBLOS", unica biblioteca nel Sannio a raccogliere
le opere di tutti gli autori sanniti,
Le ex caerceri feudali accolgono il Museo di Arte Contemporanea - MARCON.
L'antistante "Fontana di masaniello" o "Dei Delfini"
acquistata dal Comune di napoli nel 1812 �, secondo la tradizione partenopea,
la stessa Fontana di piazza meercato, davanti alla quale
Masaniello arringava il popolo nel 1600.

Suggestivo, per il suo valore storico, � il ponte di Annibale



realizzato in epoca romana sul torrente Titerno
� legato al passaggio del condottiero cartaginese nel 216 a. C.
Questo territorio fu, infattim luogo di decisive battaglie,
durante la Seconda Guerra Punica tra fabio massimo ed Annibale
che, secondo la tradizione, attravers� il Titerno
sul ponte che, da poco, � stato restaurato ed illuminato.

Si torna poi in albergo per riposare un po'
e prepararci per il veglione di Capodanno.
Qui uno scorcio della sala che ha accolto la festa.





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