Il mio viaggio in Marocco


Marocco
Città imperiali


Sabato, 05 ottobre 2013





Situato all'estremità occidentale dell'Africa del Nord, denominata anche Magreb,
il Marocco, la cui superficie è di 458.852 kmq,
è delimitato
dal Mar Mediterraneo, dall'Oceano Atlantico, dall'Algeria e dalla Mauritania
è molto vicino all'Europa da cui è separato dallo stretto di Gibilterra.
La costa mediterranea è molto aspra ma quella atlantica, bassa, offre numerose splendide spiagge.
Una vasta è fertile pianura, con molte valli e colline, si estende tra l'Atlantico e la montagna
mentre l'Alto Atlante che, con la cima di Tubkal, raggiunge un'altitudine di 4.165 metri, costituisce
la spina dorsale dell'ovest del Marocco, la catena del Rif si estende, invece, lungo il Mediterraneo.


Un po' di storia

La presenza dell'uomo nelle terre marocchine, risale ai tempi preistorici,
come è testimoniato dal rinvenimento di alcuni resti di scheletri umani fossilizzati, vicino a Rabat, a Casablanca e in altre città
che risalgono al paleolitico inferiore e medio ed appartengono ad una razza umana
con le stesse caratteristiche dell'Uomo di Neanderthal.
Sembra che il Marocco, nel Paleolitico superiore, fosse abitato da un tipo umano, strettamente
vincolato all'homo sapiens.
Nel Neolitico giungono i Fenici e i Cartaginesi che partecipano all'evoluzione di questo territorio
Dopo l'arrivo dei Berberi, il Marocco conosce il passaggio dei Romani, dei Vandali e dei Bizantini.
Tuttavia l'autentica storia marocchina inizia con la conquista araba e con l'instaurazione dell'Islam,
verso la fine del VIII secolo, compiuta dallo sceicco Idriss, pronipote di Alì, genero di Maometto.
Fu Idriss II, figlio postumo di Idriss, il fondatore del primo regno del Marocco.
Dopo la morte di Idriss II, il Marocco subìsce una nuova invasione da parte dei Berberi che fondano nuovi regni.
Ma sono gli arabi Almoravidi che creano, nel X secolo un grande impero, nelle attuali terre marocchine
Nel XII secolo l'almorade Ibn Toumert fonda una nuova dinastia,
il suo successore Abe El Mau'mim conquista l'Atlante marocchino
e le principali città dell'Algeria, della Tunisia e dell'Andalusia.
Questo impero crolla nel XIII secolo, sostituito dalle dinastie dei Merinidi e dei Saadiani,
che contribuiscono a consolidare
il tesoro artistico-culturale marocchino.
Verso la metà del XVII secolo gli Alauidi sostituiscono i Saadiani e fondano la dinastia
instaurata da Mouloay Ismail in Meknès, che ha avuto la gloria di illuminare il Marocco moderno,
la cui indipendenza viene riconosciuta da Mohammed V
al rifiutare i protettorati imposti dalla Francia e dalla Spagna.
Suo figlio, Sua Maestà Hassan II, con la reintegrazione al suo regno, nel 1975,
del territorio del Sahara,
consolida l'indipendenza del Paese.

Il Marocco deve questo nome alla città di Marrakech (traslitterazione francofona dell'arabo Marrākuš),
che nel Medioevo era conosciuta in Europa come "Città di Marocco" (Cité de Maroc, Ciutat de Marroc, ecc.)
il nome di Marrakech (o Marrakesh) deriva a sua volta dalle parole tamazight Mur-Akush,
che significano Terra di Dio; questo nome venne assegnato alla città dal suo fondatore Yusuf ibn Tashfin.


Oggi

Il Marocco è una monarchia parlamentare:
l'attuale sovrano è Mohammed VI,
e il capo del governo è Abdelillah Benkirane.

Il sovrano è capo religioso del paese ("difensore della fede" e "comandante dei credenti",
(la religione di Stato è l'Islamismo),
capo politico e capo delle forze armate.
In quanto capo politico può a sua discrezione sciogliere il parlamento e convocare nuove elezioni;
inoltre, ha poteri esecutivi.

Le lingue ufficiali del Paese sono l'arabo e la lingua tamazight
(denominata Berbero dai vari colonizzatori provenienti dall'Europa,
divenuta ufficiale insieme con l'arabo nella nuova costituzione).
La lingua araba è la più diffusa e parlata dal popolo marocchino,
poiché anche i madrelingua tamazight conoscono l'arabo per l'istruzione ricevuta nelle scuole
o per il culto proprio dell'Islam. Il francese è assai diffuso,
ed è utilizzato nella pubblica amministrazione, nell'istruzione superiore e nel commercio.

La popolazione ammonta a circa 35 miliodi di abitanti.
ed ha principalmente origine da due etnie distinte:
gli Amazigh e gli Arabi, inoltre vi è una minoranza etnico-religiosa ebraica.
Nel corso del tempo queste due etnie si sono tra loro intrecciate e in alcuni luoghi
risulta difficile riconoscere l'una dall'altra. A grandi linee tuttavia è possibile indicare nelle regioni pianeggianti
e nelle grandi città i luoghi principali in cui è possibile incontrare etnia araba,
mentre nel Rif, sull'oceano, nell'Atlante e nel sud quella amazigh.
Scendendo nel profondo sud è possibile trovare l'etnia Sahrawi.
Nelle città imperiali marocchine e nelle città costiere si trovano i discendenti dei mori di Spagna,
che sono stimati in 5 milioni in tutto il Marocco.
Si concentrano soprattutto nelle città di Fes, Meknes, Rabat, Chefchaouen, Salé e Tetouan.

La moneta è il Dirham Marocchino
1 Euro = 11.1968 Dirham Marocchino







Il volo Alitalia AZ  874 è previsto per le 9 e 10 minuti.
Arruivale a circa iviamo in aeroporto con le due ore di anticipo, "come da regolamento"
per espletare le formalità di rito, prima dell'imbarco:
check-in, controllo del bagaglio a mano e di altri effetti personali da parte della polizia,
caffè,  bagno ma, proprio nel bel mezzo di tutte queste operazioni,
su Roma Fiumicino si scatena un violentissimo temporale con grandine, tuoni e fulmini
tanto da far decidere le autorità aeroportuali a sospendere la partenza per.....
e chi lo sa?




I primi minuti si prendono così, con discreta calma, era previsto il temporale, erano giorni che i meteorologi
annunciavano che su Roma e nel Lazio sarebbe arrivato un gran cattivo tempo, tanto che era stata allertata anche la Protezione civile,
ma quello che non avevamo previsto è che sarebbe arrivato proprio nel momento della nostra partenza.
Beh, contro giove pluvio non c'è niente da fare e bisogna aspettare che si calmi e che ci ridia una schiarita di cielo.
Dopo circa un'ora e mezza di attesa viene aperto l'imbarco e,
salendo la tanto romantica scaletta,
sotto gocce di pioggia
che mettono a rischio la mia messa in piega fatta appena ieri, per l'occasione,
entriamo in aereo e prendiamo posto.
Il mio è piuttosto avanti, potenza del check-in online,
quarta fila
della seconda classe, perché davanti ce ne sono quattro o cinque che, credo siano di prima classe, divise da noi da una triste tenda grigia.




Ed ora non resta che attendere che il vettore cominci a muoversi per poi innalzarsi tra le nuvole a cercare il sole.
Ma passano i minuti e il vettore non si muove.
Eppure il temporale ormai è finito, quelle nuvole che sono rimaste in cielo mi sembrano innocue, non c'è neppure vento,
cosa, dunque gli impedisce di decollare?
E cosa gli impedisce di decollare ce lo annuncia poi il Comandante in persona dandoci la notizia che si è guastato un condizionatore,
che l'aereo in quelle condizioni non può partire e che si stanno attendendo i tecnici per la riparazione
Ecco, appunto...
Comincia un via vai di persone su e giù per la scaletta, un consultare libri di bordo, un consultarsi tra di loro, vantaggio delle prime file, se fossi stata in fondo non avrei visto nulla,
più sicurezza o meno sicurezza? chissà, non è simpatico stare su un aereo che dovrebbe farci volare come degli uccellini, che ha però un guasto.
Infatti qualcuno domanda perchè non viene sostituito, perchè non ci fanno scendere, perchè i tecnici non si sbrigano se la cosa è rimediabile,
e, per di più veniamo a sapere che il vettore non è del patrimonio Alitalia ma è stato preso in prestito da non so quale compagnia.
Beh, con la crisi che sta attraversando la nostra compagnia di bandiera di questi tempi, non c'è da meravigliarsi
Il Comandante con malcelata calma ci dice che lo scendere e il risalire dall'aereo avrebbe comportato una perdita ancor maggiore di tempo
che, comunque l'aereo avrebbe dovuto essere riparato altrimenti non ci saremmo mossi
- e lo credo bene -
ma, pare che i tecnici stiano a buon punto.
E il buon punto arriva dopo più di due ore di crescente insofferenza nell'attesa e, finalmente,
i portelloni si chiudono, le cinture di salvataggio si allacciano, i motori accelerano,
l'uccello di ferro dalle ampie ali
ballonzolando arriva sulla pista di decollo e spicca il volo.
Pochi minuti ed ecco il sole, la tensione, che accompagna sempre il decollo di un aereo, si allenta,
chi prende a leggere, chi dorme, chi chiacchiera con il vicino di posto
e si va.


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Tre ore di volo piuttosto tranquillo e regolare, un frugale spuntino, offerto, come è prassi, dalla compagnia aerea
e verso le quindici, tenendo conto dell'ora in anticipo per il fuso,
sbarchiamo in Marocco, all'aeroporto Mohammed V di Casablanca

  che, a quel che ci hanno detto è il più trafficato aeroporto del Marocco e, inoltre,
fa parte della lista degli aeroporti utilizzabili dallo Space Shuttle della Nasa per atterraggi di emergenza.
Dista da Casablanca 30 km. per la qual cosa troviamo ad attenderci un pullmino che ci avrebbe condotti
all'hotel Idou Anfa, dove avremmo trascorso la notte.

L'albergo appare molto grande e all'apparenza ben curato.



 L'assistente che ci ha accompagnati all'albergo ci consegna la chiave delle stanze e ci dice
che dalle 19 e 30 si sarebbe potuti scendere per la cena e che l'indomani mattina, alle ore 9,00
ci saremmo incontrati con la guida locale per iniziare la visita di Casablanca.
La nostra camera, mia e di mio marito, è al quindicesimo piano, è una bella stanza ampia e luminosa,
arredamento moderno, televisore con canale italiano, doppio bagno, uno per le necessità impellenti
e un altro per doccia, trucco, barda e simili,
due letti da una pazza e mezza ciascuno, divisi da un comodino,
cosa strana ma almeno avrei dormito larga e affaccio sulla piscina all'aperto.
Sistemo sommariamente l'occorrente per la notte e per il giorno successivo e poi scendiamo a cena.
Anche la sala da pranzo è ampia ed elegante.

 

La cena è servita, solerti camerieri, si aggirano, svelti, tra i tavoli abbreviando di molto il tempo
di attesa fra una portata e l'altra.
Iniziamo con degli antipasti misti a base di verdure e tartine, di cui mangiamo poco perchè
ci hanno raccomandato, da più parti, di non mangiare roba cruda,
di lavarci i denti con l'acqua minerale
e per il resto di fare attenzione.
Per cui quella bella e frizzante insalatima, quei polposi pomodori, quegli invitanti cetrioli
ed altro,
restano nei piatti.
Passiamo poi alla zuppa marocchina in cui viene messo un gustoso pane al sesamo,
un secondo
a base di pollo con melanzane e un dolce morbido a base di cioccolata e crema,
non so cosa fosse ma era buono.
Nel dopo cena a uscire meglio non pensarci poichè, oltre all'acqua, ci avevano messi in guardia anche sui pericoli
a cui saremmo potuti andare incontro uscendo da soli in una città sconosciuta.
Pensiamo  allora di "esplorare" l'albergo, una passeggiatina attorno alla piscina, una visitina alla piccola boutique

 

e per concludere, decidiamo di fermarci ad ascoltare un po' di musica al pianobar dell'hotel.
Il bravo pianista ha preso a suonare per noi, visto che eravamo un buon numero,
brani italiani
ed ha concluso con una splendida esecuzione del bolero di Ravel.






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