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Thailandia
Bangkok
Parte seconda



17 aprile 2016

Domenica





Verso le 8,30 ci incontriamo con la guida che ci preannuncia
che la giornata di oggi sar� dedicata
ad un giro turistico per Bangkok
e alla visita dei templi pi� importanti della capitale thailandese.





Anche questa mattina il pullman ci accompagna all'imbarcadero per prendere
il tipico battello dalla lunga prua.
Durante la strada, vedendo che le macchine camminano a sinistra
a differenza di quanto succede dalle nostre parti che procediamo a destra,
chiediamo alla guida il perch� e lui ci dice che � una cosa importata dall'Inghilterra
cosa che risale a quando i principi, verso la  met� del secolo scorso,
furono mandati a studiare in Inghilterra e da l�,
oltre a tante altre cose, riportarono in patria anche la guida a sinistra.



Un'altra cosa molto particolare notiamo,
mentre percorriamo le trafficate strade di Bangkok:
le numerose bancarelle in cui si vendono cibi di ogni genere
cucinati all'istante e sembrano anche appetitosi
ma con le raccomandazioni che ci hanno fatto di stare attenti a cosa mangiamo
non ci azzarderemmo mai a prendere qualcosa
sebbene gi� numerose persone,
credo per� tutti thailandesi, chi seduto e chi in piedi, stanno mangiando.





Altra cosa che ormai non vediamo pi� dalle nostre parti �
il fascione di fili elettrici che campeggia sotto il cielo
di Bangkok



Durante il percorso la guida ci fa una breve storia di Bangkok.

Bangkok era un piccolo villaggio portuale chiamato Bang Makok,
dove viveva una comunit� di immigrati cinesi
che commerciavano con la citt� di Ayutthaya,
che allora era la capitale del Siam.
Questa citt� fu rasa al suolo dai birmani nel 1767
e, nel giro di pochi mesi,
il nuovo re Taksin cacci� gli invasori
e stabil� la capitale a Thonburi,
la cui vicinanza al mare era importante
dal punto di vista strategico.
Nel 1782, il re Rama I port� la capitale del regno a Bang Makok,
sulla sponda orientale del fiume di fronte a Thonburi.
La comunit� cinese fu fatta spostare in una vicina zona,
che poi diventer� la chinatown della capitale.
Il sovrano fece costruire una serie di maestosi edifici,
tra cui il Grande Palazzo Reale,
e Bang Makok fu ribattezzato Rattanakosin,
che significa "citt� del gioiello di Indra",
la divinit�-guerriera di origine induista
adottata anche dal buddhismo,
particolarmente venerata in Thailandia
Nel complesso del palazzo reale fu eretto il Wat Phra Kaew,
il complesso templare dove fu portato il Buddha di Smeraldo,
la sacra statua che rappresenta lo stemma della casa regnante
e che era conservata nel Wat Arun di Thonburi dal 1779.
Il re fece anche costruire un fossato a difesa della citt�
creando l'isola di Rattanakosin,
che � il nucleo attorno a cui si � sviluppata la capitale.
Rama I diede a Bangkok anche un lunghissimo nome cerimoniale
che fu modificato dal re Rama IV
e la cui abbreviazione, Krung Thep Maha Nakhon
che significa "capitale degli angeli", "grande citt�",
� l'attuale nome ufficiale.
I thailandesi e i laosiani la chiamano semplicemente Khrung Thep,
ma nel resto del mondo si � sempre continuato
a chiamarla Bangkok, la contrazione del nome Bang Makok.
Il Regno di Thonburi, divenne cos� il Regno di Rattanakosin.
Il primo edificio ad essere costruito
fu il Lak Mueang,
il santuario dove � tuttora custodita la divinit� tutelare della citt�;
fu inaugurato il 21 aprile 1782,
che � considerata la data di fondazione di Bangkok.
Durante i regni di Rama I (1782-1809) e di Rama II (1809-1824),
furono fatti lavori pubblici di abbellimento della citt�
furono innalzati nuovi templi e palazzi,
e furono realizzati nuovi canali.
Le opere di canalizzazione sarebbero continuate fino al regno di Rama V (1868-1910),
contribuendo a bonificare il terreno paludoso su cui sorge la capitale
e sviluppando le vie di comunicazione,
che a quei tempi erano quasi esclusivamente idrovie.
Nel 1929, sotto il regno di Rama VII,
ci fu una grande crisi economica
anche a causa delle forti spese sostenute per costruire opere pubbliche
ed il re fu costretto a tagliare le spese pubbliche, in particolare
quelle militari, provocando crescente malumore nei vertici
delle forze armate che fece scaturire il colpo di stato,
conosciuto come la rivoluzione siamese del 1932. Il sovrano fu costretto a concedere la costituzione
ed ebbe cos� fine il Regno di Rattanakosin;
dopo questo evento
lo Stato prese il nome di Regno del Siam
e nel 1939 quello di Regno di Thailandia.
Nel dopoguerra, dopo che il dittatore Plaek Phibunsongkhram
aveva trascinato il Paese nella seconda guerra mondiale
a fianco dei giapponesi,
vi fu un breve periodo di democrazia monopolizzato da Pridi Banomyong,
uno degli studenti artefici della rivoluzione del 1932.
Il potere torn� ai militari con il colpo di Stato del 1947,
e lo mantennero fino al 1973,
quando imponenti manifestazioni a Bangkok
(che costarono la vita a decine di dimostranti)
costrinsero il dittatore Thanom Kittikachorn
a dare le dimissioni e a fuggire in esilio.
I successivi governi democratici si alternarono
fino al 6 ottobre del 1976,
quando il brutale massacro dell'Universit� Thammasat,
compiuto dalla polizia e da gruppi paramilitari a Bangkok,
favor� un colpo di Stato che riport� una dittatura militare al governo.
Una nuova sommossa popolare a Bangkok
fu soffocata nel sangue anche nel cosiddetto maggio nero del 1992,
quando furono uccisi diversi manifestanti
che contestavano il governo del generale Suchinda Kraprayoon.
Negli anni settanta, la piccola ma densamente popolata Provincia di Thonburi
fu conglobata nell'area metropolitana di Bangkok.
La superficie cittadina � passata dai 13 km� del 1900 ai 330 del 2000,
mentre l'area metropolitana misura oggi 1.568,7 km�.
La crisi politica del 2008, che di fatto si protraeva dal 2006,
ha portato a violenti scontri
in cui hanno perso la vita 80 tra dimostranti e forze dell'ordine.
La contrapposizione creatasi
tra i due maggiori movimenti popolari della Thailandia:
le camicie rosse che supportano i partiti legati all'ex premier
e imprenditore Thaksin Shinawatra
e quelle gialle legate all'area dei conservatori,
mina tuttora l'unit� nazionale e l'ordine pubblico,
in particolare quello a Bangkok.
Dal 2014, a seguito di un ennesimo colpo di stato
c'� al governo il regime militare.

Per queste notizie mi sono servita di ricerche
fatte in rete non ricordando tutto
quello che la guida ci aveva raccontato.

Intanto siamo arrivati

Un po' in pullman, un po' in traghetto
attraverso i canali navigabili, arriviamo
al Grande Palazzo Reale Phra Borom Maha Ratcha Wang,
� un complesso di edifici situato nel distretto centrale di Phra Nakhon a Bangkok.
� la residenza ufficiale dei re di Thailandia dal 1785



All'interno si trova il tempio buddhista pi� rilevante
di tutta la Thailandia e, nel cuore del tempio stesso,
c'� la pi� importante e venerata reliquia di tutto il Paese,
il famoso Buddha di smeraldo, scolpita da un unico pezzo di giada
di inestimabile valore.



Secondo la leggenda, il Buddha di Smeraldo fu eseguito in India nel 43 a.C.
da Nagasena a Pataliputra (l'odierna Patna),
dove rimase 300 anni prima di essere trasferito in Sri Lanka,
per salvarlo da una guerra civile.
Nel 457, Re Anawrahta di Birmania lo richiese
allo scopo di promuovere il Buddhismo Theravada nel suo Paese.
La richiesta fu accettata ma la nave che lo trasportava naufrag�
e and� a finire sulle coste dell'Impero Khmer, l'odierna Cambogia.
Quando nel 1353 i siamesi conquistarono Angkor,
la capitale khmer,
il Buddha di Smeraldo fu portato ad Ayutthaya,
poi a Kamphaeng Phet, quindi in Laos
e infine a Chiang Rai, dove il re della citt� lo nascose.

Secondo alcuni storici d'arte
andrebbe invece attribuito ad artisti Lanna del XV secolo,
sarebbe venuto alla luce nel 1434 a Chiang Rai
e quando fu rinvenuto la gente credette erroneamente
che fosse fatto di smeraldo.
Fu trasferito prima a Lampang e poi a Chiang Mai,
nel Wat Chedi Luang, dove rimase fino al 1552.
Nel 1546 il trono Lanna fu affidato a Setthathirath,
che era anche principe ereditario del regno Lan Xang in Laos.
Quando suo padre mor�, divenne re di Lan Xang,
si trasfer� nell'allora capitale Luang Prabang
e port� con s� il Buddha di Smeraldo.
Nel 1564 fu portato a Vientiane, dove la statua rimase per 215 anni.
Nel 1779 il generale thailandese Chao Phraya Chakri,
che in seguito sarebbe diventato Re Rama I,
conquist� Vientiane e riport� la statua in Siam,
a Thonburi,
dove re Taksin la fece custodire nel Wat Arun.
Dopo essere diventato il nuovo monarca,
Rama I la trasfer�, il 22 marzo del 1784, con una maestosa cerimonia
nella sua attuale locazione,
il padiglione principale del Wat Phra Kaew,
il complesso templare del Grande Palazzo Reale.

Il Buddha di Smeraldo � la sola scultura in pietra,
gli ornamenti con le vesti dorate sono tre completi
che vengono cambiati tre volte all'anno dal re in persona,
o da un sostituto in caso di indisposizione del re,
il primo giorno di luna calante del 4�, 8� e 12� mese lunare,
di solito in marzo, luglio e novembre,
quando cio� cambiano le stagioni in Thailandia.
I due completi non indossati sono esposti al pubblico
in un padiglione del vicino Grande Palazzo Reale.
Dal web





Si va poi ai templi di Wat Traimit dove � conservata
una imponente statua del Buddha alta tre metri
e tutta interamente in oro massiccio
per un peso di ben 5 tonnellate d'oro.
Infatti il Phra Phuttha Maha Suwan Patimakon
questo infatti � il suo nome ufficiale
� la pi� grande statua d'oro al mondo.



La statua rappresenta Buddha seduto a terra con le gambe incrociate
nella posizione del Bhumisparsamudra,
che assunse quando ottenne la Bodhi (l'Illuminazione).
Le dita della mano destra sfiorano la terra,
a cui rendono omaggio,
e la sinistra � appoggiata sulle gambe davanti al pube con il palmo verso l'alto.

Lo stile della protuberanza a forma di fiamma
posta sulla sommit� del capo,
chiamata Usnisa,
che rappresenta lo splendore dell'energia spirituale,
� tipico del periodo di Sukhothai,
cos� come la forma data ai capelli, alle sopracciglia ed al naso.
I lobi allungati, indicanti il precedente status di principe,
le tre rughe sul collo,
l'ampiezza delle spalle ed il petto gonfio nell'atto di inspirare,
fanno parte della simbologia buddhista.

Oltre che per il valore economico e simbolico,
la statua colpisce quotidianamente centinaia di visitatori
per la serenit� e l'energia che le fattezze del Buddha emanano,
rendendola una delle pi� amate e venerate in Thailandia.

Secondo alcune ipotesi,
l'opera fu eseguita durante il periodo di Sukhothai (1238-1438)[
ed era situata in un wat di Ayutthaya
fino alla seconda met� del XVIII secolo.
Quando i birmani cinsero d'assedio l'antica capitale di Thai, nel 1765,
per salvaguardare il valore dell'opera, la statua fu ricoperta
con un anonimo e spesso rivestimento in stucco dipinto con vernice dorata.
Fu cos� che si salv� dal saccheggio quando fu rasa al suolo la citt�,
avvenimento che pose fine al glorioso regno siamese nell'aprile del 1767.
Il reale valore della statua rimase poi segreto per quasi due secoli.
Fu ritrovata per caso, mentre alcuni bambini giocavano a palla
la palla and� a colpire un blocco di cemento nelle vicinanze,
che si spacc� lasciando apparire il Buddha d'oro.
a cui poi fu costruito il bellissimo tempio.





Ci spostiamo poi verso il War Pho
conosciuto anche come il Tempio del Buddha Sdraiato,
il suo nome ufficiale � Wat Phra Chettuphon Wimon Mangkhalaram Ratchaworamahawihan
ed � famoso,
oltre che per la sua maestosa bellezza,
per essere il luogo dove � nata la prima scuola di massaggio thai.







Particolare del Buddha sdraiato



I massicci lavori di ristrutturazione iniziarono nel 1788,
durante i primi anni del regno di Rama I,
e fu allora che prese il nome di Wat Pho.
Fu ampliato e restaurato durante il regno di Rama III
e in tale occasione furono fissate 1360 targhe
recanti iscrizioni di testi riguardanti insegnamenti di medicina tradizionale,
insegnamenti buddhisti ecc.
Tali targhe il 21 febbraio del 2008 ricevettero un riconoscimento dall'UNESCO
per il contributo che danno alla conservazione della cultura tradizionale.
La scuola di massaggio thai e di medicina tradizionale
fu istituita nel 1955 ed � tuttora la pi� rinomata e quotata della Thailandia.
Ulteriori lavori di ristrutturazione furono eseguiti nel 1982.





ll primo tempio sorto in quest'area, il Wat Phodharam,
fu costruito attorno all'anno 1700 durante il regno di re Phetracha,
ed era un centro per l'insegnamento della medicina thai tradizionale,
al suo interno vi erano statue raffiguranti posizioni yoga.

Wat Pho � uno dei pi� vecchi e grandi Wat di Bangkok
con i suoi 80.000 metri quadrati,
all'interno del complesso sono conservate pi� di 1.000 immagini e statue di Buddha,
 e la pi� famosa, il Buddha sdraiato, appunto, � una delle pi� grandi esistenti in Thailandia.

Il complesso di Wat Pho � formato da due aree recintate
divise dalla Soi (via secondaria) Chetuphon.
L'area settentrionale � quella sacra,
dove si trovano i templi e la scuola di massaggi.
In quella meridionale, prettamente residenziale,
si trova un monastero che ospita i monaci e una scuola.

Alla zona sacra si entra attraverso 16 cancelli,
all'esterno dei quali sono situate delle statue in pietra in stile cinese
raffiguranti giganteschi guardiani armati.



I cancelli di entrata sono protetti da un tetto a forma di corona reale thailandese,
finemente decorato con ceramiche cinesi multicolori,
secondo una moda molto in voga ai tempi di re Rama III.

Attraverso i 16 cancelli,
non li ho contati ma pare siano, da descrizioni lette, proprio 16
entriamo nella zona sacra che, come tutti i what thailandesi, � detto Phra Ubosot
che di solito i thailandesi abbreviano in Bot,
� il luogo delle ordinanze monastiche e delle assemblee.
Deriva dal pāli Uposatha (sanscrito Upasawatha),
che indica il giorno ricorrente nei giorni di luna piena, di luna nuova, di primo e terzo quarto,
in cui i buddhisti praticanti si dedicano alla pratica e all'osservanza rigorosa dei precetti buddhisti.
Fu costruito da re Rama I e rimodernato da Rama III,
al suo interno si trova la statua pi� venerata,
il Buddha seduto in posizione di meditazione
chiamato Phra Buddha Deva Patimakorn,
ai cui piedi sono conservate alcune ceneri di Rama I.
I muri sono completamente affrescati con immagini sacre.



Nei quattro angoli del cortile all'esterno del tempio principale
ci sono quattro pagode di marmo bianco,





su ognuno dei quattro lati di ciascuna pagoda ci sono statue in rame rivestito d'oro,
raffiguranti divinit� protettrici.

Il cortile del tempio principale � circondato da un chiostro doppio
sul lato interno sono dislocate 150 statue di Buddha
mentre su quello esterno ce ne sono 244,
tutte queste statue sono rivestite d'oro
Attualmente solo il Phra Viharan Sud � aperto al pubblico
da cui si accede al Phra Ubsot.





Queste statue provengono dal Nord Thailandia
e furono portate a Bangkok dal Re Rama I,
poich� erano molto danneggiate,
il Re ordin� di restaurarle.

Fuori dall'uscita nord del chiostro
vediamo quattro bellissime pagode
ciascuna delle quali,
ci dice la guida,
� alte 42 metri.





Queste pagode sono dedicate
ai primi quattro sovrani Rama,
in particolare il Chedi Si Rajakarn,
dedicato a Rama I,
che contiene una statua di Buddha alta 16 metri
al cui interno sono conservate delle reliquie di Buddha.
Questa statua fu danneggiata durante la distruzione birmana di Ayutthaya,
ma Rama I la fece restaurare e portare nel tempio.





Ci soffermiamo un po' a vedere le splendide decorazioni floreali
che adornano queste pagode





prima di dirigerci a trovare il Buddha disteso.

Ci dice la guida
che il colosso misura 46 m in lunghezza e 15 m in altezza.
Fu costruito in occasione della ristrutturazione di Rama III.
Il corpo � rivestito d'oro,
gli occhi e i piedi sono decorati con madreperla,
e sulle piante dei piedi sono raffigurate 108 scene augurali
abbellite da conchiglie in stile cinese e indiano.
Le pareti sono affrescate con scene degli annali storici di Ceylon
e con ritratti di discepoli di Buddha.





Cominciamo a percorrere il corridoio
che fiancheggia il Buddhone
ma, tra il caldo, la folla
e, a dire il vero, la monotonia
di questa lunga sagoma color d'oro,
questa visita si rivela molto faticosa
come si pu� vedere dalla mia stanca espressione



Avvistiamo i piedoni
e tiriamo un sospiro di sollievo







il Bhuddone � finalmente finito

Dopo i Bhudda di Smeraldo, il Bhudda dorato e il Bhudda sdraiato
tutti custoditi in templi molto antichi
ci dirigiamo verso il Wat Benchamabophit,
detto il Tempio Bianco, un moderno tempio
tutto costruito in marmo di Carrara, importato dall'Italia.

E' un tempio di grande bellezza e importanza religiosa.
E� classificato come tempio reale di prima classe.



Il nome ufficiale del tempio Wat Benchamabophit Dusitwanaram,
significa �il monastero del quinto re vicino a Dusit Palace�,
il quinto re � stato Chulalongkorn il Grande (Rama V).
Alla fine del 19� secolo re Rama V avvi� la costruzione di Palazzo Dusit,
un grande complesso di palazzi ed edifici e, alla fine di questa costruzione,
nel 1899,
ordin� la costruzione del tempio di marmo
vicino ad un sito di un antico tempio
risalente agli inizi 19� secolo.
In questo tempio, Re Chulalongkorn fu ordinato monaco
per un breve periodo nel 1873.

L�ubosot (edificio principale) del tempio di marmo
� stato progettato dal principe Narisara Nuvativongse,
fratellastro del re Chulalongkorn.
Le quattro maestose colonne,
i due leoni ai lati dell�ingresso e il pavimento del chiostro
sono in marmo bianco lucido.

Bellissimo � il tetto a cinque livelli e i timpani riccamente decorati, e belle sono anche le finestre e le porte
decorate con preziosi intarsi dorati,
che donano all�ubosot un affascinante aspetto estetico,
soprattutto quando sono illuminati dalla luce del sole.



>

All�interno dell�ubosot o sala delle ordinazioni
si trova la statua del Buddha pi� importante del tempio,
il Phra Buddha Chinnarat.
La statua � in bronzo e in stile Sukhotai
e raffigura il Buddha,
con un bellissimo sfondo illuminato blu,
nell�atteggiamento di sottomettere Mara.

Le ceneri di re Rama V sono sepolte nel piedistallo.





Qualche momento di meditazione





poi, percorrendo la galleria che circonda il chiostro,
dietro all�ubosot,
dove ci sono allineate 53 statue del Buddha
risalenti a diversi periodi
e in vari stili come Ayutthaya, Sukhothai e Dvaravati,



 usciamo, di nuovo, all'aperto.

Anche l'intorno del Tempio � molto gradevole.

Ci sono molte altre strutture connesse tra di loro da piacevoli marciapiedi;
come, ad esempio, la Song Phanuat Hall,
la residenza dell�abate priore,



e la Song Dharm Hall,
usata da membri della famiglia reale e da alti funzionari.



Assai caratteristico � il canale,
attraversato da tre ponti colorati in rosso,
che separa il tempio da questa zona e dalle zone private dei monaci.





Lasciamo il Tempio di marmo bianco
e andiamo a riprendere il pullman per tornare in albergo.
Essendo abbastanza presto mi faccio lasciare in un centro benessere,
nelle vicinanze dell'albergo, per provare un massaggio thai.
Ho notato che ce ne sono moltissimi di questi centri,
girando per le vie di Bangkok, infatti la guida ci dice che per loro
� una pratica quasi quotidiana
in genere, prima di rientrare dal lavoro,
passano in un centro per sottoporsi a questo massaggio benessere.



Mi sono un po' documentata, non sapendone quasi nulla.

Le origini del massaggio thai sono oscure e poco documentate
ed � lecito supporre che Shivago Kumar Baj abbia utilizzato nella sua codifica
tradizioni mediche provenienti soprattutto dall'India (Ayurveda e Yoga)
e anche dalla Cina, dal Sud-est asiatico,
dalla medicina popolare, dalle pratiche sciamaniche,�
L'influenza della medicina indiana si evince,
oltre che dalla provenienza di Shivago Kumar Baj,
anche dall'etimologia di molti termini provenienti
da queste pratiche e medicine.
Anche molte posizioni del massaggio thai
riflettono posture dello Yoga.
Il concetto dei canali energetici che solcano il corpo
� comune a diverse culture asiatiche
cos� come il concetto dell'energia vitale, prana,
� comune sia a culture asiatiche sia a culture europee
quindi, da questi dati,
� impossibile tracciare un rapporto di derivazione storica tra una cultura e l'altra.
la medicina e il massaggio erano insegnati oralmente;
i pochi testi di medicina, anteriori al XVII secolo,
redatti in lingua pali e caratteri khmer,
scritti su foglie di palma
furono quasi tutti distrutti nel 1767 dall'invasione birmana.
Alcuni frammenti furono salvati
e nel 1832 consentirono al re Rama III
di incidere sui muri del tempio Phra Chetupon (Wat Pho)
60 figure del corpo, 30 anteriori e 30 posteriori,
che rappresentano posizioni e linee energetiche.
Nel XIX secolo la Thailandia entra in contatto con la medicina allopatica
portata dai missionari occidentali;
nel 1888 viene fondato il Siriraj Hospital a Bangkok
che utilizzava sia la medicina allopatica che quella tradizionale;
nel 1913 viene separata la medicina tradizionale da quella allopatica;
nel 1929 una legge classificava i professionisti e gli operatori,
incrementando il solco fra le due medicine;
il 24 marzo 1993 viene fondato
il National Institute of Thai Traditional Medicine
con l'obiettivo di facilitare l'integrazione della medicina tradizionale
nel servizio di salute pubblica;
nel 1997 viene varato l'ottavo �Piano di Sviluppo per la Salute Pubblica�
che prevede l'incremento della medicina tradizionale,
dell'erboristeria e del massaggio thai;
il 19/11/1999 il re Bhumibol Adulyadej (Rama IX)
emana l'atto
�The Protection and Promotion of Traditional Thai Medicine Wisdom Act";
nel 2000 la medicina tradizionale � stata integrata
nelle strutture di 1120 centri sanitari.

Il massaggio tradizionale thailandese
che viene denominato �nuad phaen borarn� e significa toccare per guarire
� normalmente eseguito a terra,
dove colui che lo riceve e colui che lo d�
indossano abiti confortevoli;
ha una durata media di 2 ore e mezza
e non � consentito l'uso di oli per guarire.

Il massaggio thai � frutto di una lunga storia
che sconfina nella leggenda.
Fu codificato nel V secolo a.C.
dal medico indiano Shivago Kumar Baj,
considerato ancora oggi in Thailandia �Padre della medicina�.
Come attesta il Canone pali,
scritture della tradizione buddhista Theravada,
fu contemporaneo, amico e seguace del Buddha,
esercit� l'arte medica
alla corte del re indiano di Maghada Bimbisara
e fu il medico della comunit� buddhista (Sangha).
Quando i monaci buddhisti e i discepoli del medico
arrivarono in Thailandia, nel III o nel II secolo a.C.,
diffusero questo tipo di massaggio come pratica del Metta, "gentilezza amorevole".
Non si hanno documenti che attestino pratiche di massaggio in Thailandia
anteriori a questo periodo.

Il massaggio thai si fonda sul concetto che il corpo � solcato da canali,
la medicina indiana ritiene che ce ne siano oltre 70.000,
denominati sen (nodi in sanscrito),
attraversati dall'energia vitale prana;
dieci sen sono di primaria importanza;
1) Sumana, 2) Ittha, 3) Pingkala, 4) Kalathari,
5) Sahatsarangsi, 6) Thawari, 7) Lawasang,
8) Ulangka, 9) Nanthakrawat, 10) Khitchanna.

Invisibili e non verificabili dagli strumenti scientifici attuali,
i sen costituiscono un secondo corpo, Prana-maya Kosha in sanscrito,
ovvero corpo energetico,
strettamente intrecciato con il corpo fisico, Anna-maya Kosha,
il solo corpo di cui si abbia esperienza sensoriale.
La medicina indiana,
da cui il massaggio thai deriva,
classifica cinque corpi;
oltre ai succitati, il Mana-maya Kosha, corpo mentale,
il Vijnana-maya Kosha, corpo emozionale e l'Ananda-maya Kosha, corpo della coscienza cosmica;
il massaggio thai lavora sul secondo corpo
ed ha benefici effetti anche sugli altri.
Quando il prana non circola adeguatamente nei sen
si va incontro a disagi
che possono degenerare in stati patologici.
Scopo del massaggio thai � ripristinare la corretta circolazione dell'energia.

Non ci sono posti per un total body,
allora prenoto una riflessologia ai piedi, ottima
per i miei piedi affaticati dal giro dei templi.

Mentre aspetto il mio turno
cerco di leggere qualcosa, su alcuni appositi opuscoli,
su queste tecniche di benessere.



Vi sono due stili fondamentali di massaggio thai:
lo stile di corte (Rachasamnak),
in riferimento a quanto viene esercitato
e insegnato al Wat Pho a Bangkok
lo stile popolare (Chaleeysak),
la forma che viene messa in pratica
e si pu� imparare a Chiang Mai e in generale
nel nord della Thailandia.
Lo stile Chaleeysak prevede cinque posizioni rigidamente codificate:
1) supina, 2) fianco destro, 3) fianco sinistro,
4) prona, 5) seduta;
lo stile Rachasamnak non prevede la posizione prona.
Nell'esecuzione del massaggio thai
il massaggiatore utilizza diverse parti del suo corpo
(mani, pollici e rimanenti dita, palmi,
gomiti, avambraccia, piedi, talloni, ginocchia,�)
ed effettua varie �manipolazioni�
(compressioni, estensioni, torsioni,
stiramenti, impastamenti,
colpetti a mani giunte sulla schiena ,
scuotimenti, schiocchi, sollevamenti,
bloccaggio del corpo e degli arti del massaggiato
con le mani, coi piedi
e colle ginocchia del massaggiatore,
"camminata" con i talloni e l'incavo dei piedi sulla schiena del massaggiato, �)

Quest'ultima cosa mi fa essere lieta di aver scelto
solo il massaggio ai piedi poich� una camminata sulla schiena
mi avrebbe impensierita non poco.

Il centro � abbastanza grande, bene arredato, pulito
e tutto pervaso da quel tipo di odore dato dalle creme per i massaggi
che c'� anche dalle nostre parti.



Una compunta ragazza mi fa cenno di togliermi le scarpe
che ripone accuratamente su una mensoletta,
mi offre un paio di ciabattine
e poi mi accompagna in una stanza dove ci sono delle vaschette
con acqua profumata all'essenza di pino
per il lavaggio dei piede,



mi lascia l� e mi godo gi�
un momento di sollievo,
torna con un bell'asciugamano azzurro
con il quale mi asciugo le estremit�
e poi mi accompagna nella cabina
dove un'altra ragazzona,
sempre assai compunta,
 mi intimidisce questa loro seriet�, non sorridono
forse la pratica non lo consente,
in ampia casacca e pantaloni bianchi, piuttosto comodi, mi sta aspettando.
Mi fa sdraiare su un materassino basso,
non troppo comodo sul pavimento
 e comincia le sue manipolazioni e, come avevo visto,
sui d�pliant, mentre aspettavo, adopera,
oltre alle mani, i pugni, i polsi, le dita per fare pressioni,
i gomiti, le ginocchia, il tutto con molta delicatezza e,
mi pare anche,
con molta professionalit�.
Il massaggio ha interessato i piedi
e le gambe fino al ginocchio.
Una cosa curiosa: prima di iniziare, la ragazzona, si � messa,
per qualche attimo a mani giunte
come se stesse recitando una preghiera.
Chiedo poi alla guida che cosa significasse quel gesto
e mi dice che in effetti � previsto che, prima di iniziare,
la massaggiatrice reciti una specie di mantra:
�Om Namo Shivago Kumar Baj Puchaya� (scritto da lui),
che significa �Rispetto il compassionevole Shivago Kumar Baj con una buona condotta�.

Torno in albergo,
per risistemarmi un po'
perch� alle 18,30 ci aspetta di nuovo il pullman
in quanto si andr� a cena al Siam Niramit



per poi assistere ad uno degli spettacoli fra i pi� belli al mondo.



Niente foto,
per cui ne cerco qualcuna in rete.





E' una realizzazione mimica e musicale che
fra storia e mitologia, vnarra la nascita del Siam.
Tutto bellissimo, sia le scene, che la musica
che i costumi indossati dagli artisti.
Non li ho contati ma la guida ha detto che
sono pi� di cento gli artisti che lavorano nello spettacolo.

Veloce ritorno in albergo
e subito a dormire che domattina
ci aspetta un'alzataccia
perch� la partenza per il nuovo giorno
� prevista per le 7,30
gi� colazionati.

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