Il sasso

Il sapore di pianto
In un miscuglio di tristezza
E decisione difficile
Nel tremore di un attimo
Ho cercato la tua mano.

Il mio sogno e la mia rabbia

Tiro su il bavero del cappotto e me lo avvolgo stretto intorno al colo, sovrappongo bene i pizzi del colletto, ordinatamente, uno sull�altro, affinch� non passi neppure uno spiraglio d�aria.
Ho freddo, tanto freddo.
Brividi continui mi scuotono il corpo e non serve ad attenuarli il sole che mi avvolge tutta e che, in queste prime ore di pomeriggio sprigiona un tiepido calore.
E� una scelta importante quella che sto pensando di fare.
Rileggo ancora una volta le tue parole di cui non capii bene il vero significato finch� quel sasso che lanciasti per aria, cos� per gioco o per necessit� di muovere il braccio in un momento di troppa immobilit�, non venne a colpire la mia capacit� di ragionamento.
Comunque ti devo ringraziare di avermi svegliata con quel sasso, stavo dormendo un po� troppo, e non ci si accorge che si sta sognando se non quando ci si sveglia.
E allora restano solo sogni fatti durante quelle ore di sonno che ti trasportano fuori dal tempo e dallo spazio, in un mondo privo di corpo e di realt�.
Solo cos� potrebbero esistere i miei sogni ma questo � altro discorso.
O forse no, anche tu l�avevi intuito e per questo al momento opportuno, quello che ti si � presentato cos�, per puro caso, nella successione degli eventi che ci sovrastano, hai deciso di lanciare il sasso.
Anche se pensavi che non sarebbe venuto direttamente a colpire la mia ragione.
Ma ti eri sbagliato, purtroppo, bench�, sul momento, non accusai il colpo, Sembrava mi avesse provocato soltanto un leggero graffio sulla parete esterna del cuore dovuto pi� alla notizia che non mi aspettavo di certo che al risvolto che aveebbe provocato in me.
Ma poi quel graffio si � approfondito, si � infettato, tanto da comunicare un malessere a tutto l�organismo, la febbre altissima ha generato deliri che, proprio perch� tali, mi hanno mostrato la realt� quale � e quale si deve essere mostrata a te, il delirio mi ha portata in esterno da me, proiettata sulla parete di fronte e mi sono vista, guardandomi con i tuoi occhi, e ho capito.
Avrei sopportato meglio la verit� detta da te non venuta a sapere per vie traverse e cos� in maniera subdola e infingarda.
Finch� sono rimasta nel sogno non me ne sono accorta, l�ho avvertito soltanto quando le conseguenze del sasso si sono fatte sentire.
Solo dopo mi sono accorta di quanto fosse impossibile il mio sogno.
Ho letto che se ci credi fermamente poi i sogni si avverano, che non ci sono sogni impossibili, basta volerlo e si esaudiranno anche quelli che sembrano pi� irrealizzabili. Non � vero, i sogni impossibili esistono, tutt�� a non infilarcisi dentro. Accorgersene in partenza sarebbe da saggi, la follia sopraggiunge in itinere, quando ormai il viaggio � iniziato e scendere dal treno in corsa � suicidarsi.
Devo farlo.
Anche il sole ora se ne � andato e sta annottando.
E� ormai ora che mi muova, che acceleri il passo fino a che arriver� in prossimit� di quelle rette parallele che, secondo le nostre leggi geometriche, sono destinate a non incontrarsi mai, magari oltre, nel dopo, chiss�, poi aspetter� seduta sul bordo della notte.

Diana

Da Caleidoscopio �In un pozzo�la luna�


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