La stella di Natale







E' il primo Natale che Nellina trascorre senza la sua mamma.
L'estate precedente, un'auto, che procedeva a tutta velocit�, l'aveva investita in pieno mentre attraversava la strada proprio davanti casa, stava tornando dal lavoro e Nellina, l'aspettava sul portone ma un'ambulanza se l'era portata via per sempre.
A dieci anni non si pu� vivere senza la mamma, � difficile, � triste, � brutto e Nelliina sentiva tutto questo dentro di s� ma per non rattristare il pap� e il fratellino non diceva nulla anzi cercava di essere allegra e spensierata come dovrebbero essere le bambine della sua et�.
Nellina aveva il suo piccolo grande segreto che l'aiutava.
Quando, due anni prima, mor� la nonna, la mamma le disse che ora stava bene, che aveva raggiunto la sua stella.
"Ognuno di noi ha la propria stella che � l�, in cielo che ci aspetta, dove vivremo il resto della nostra vita per sempre" e la voce della mamma le torn� nel cuore quando si affacci� alla finestra per cercarla.
Brillava pi� delle altre, quella stella, lei lo sapeva, era la stella dove era volata la sua mamma.
E tutte le sere, quando il cielo era sereno, si affacciava alla finestra e parlava con lei.
Quando il cielo era nuvoloso, la immaginava e parlavo lo stesso con lei.
Non c'era bisogno di articolare parole, lo faceva col cuore, col pensiero, solo quando il discorso era pi� impegnativo si ritrovava a sussurrare a fior di labbra quello che stava dicendo alla sua mamma.
Le raccontava di come andava a scuola di come la maestra e le compagnette cercassero di aiutarla nei momenti pi� difficili, le parlava della signora che il pap� aveva trovato per occuparsi di lei e del fratellino, quando lui era fuori per lavoro, le chiedeva consigli su come vestirsi, su che regalo acquistare per l'amichetta che l'aveva invitata alla sua festa di compleanno, le chiedeva la soluzione di quel problema difficile che proprio non le riusciva o come avrebbe dovuto rispondere a quella signora che l'accudiva quando, un po' bruscamewnte la rimproverava perch� non aveva messo in ordine la sua stanza. E le risposte dewlla mamma arrivavano, nel suo cuore, sempre.
" Perch� noi non abbiamo l'albero e il presepio?
I miei amici ce l'hanno tutti e anche a scuola l'abbiamo fatto".
A quatrro anni, l'et� del fratellino, forse non ci si rende conto di tante cose.
E la sera della Vigilia di Natale, come ogni sera, Nellina si affaccia alla finestra per parlare con la mamma:
"Sai, Francesco vorrebbe l'albero e il presepio ma la signora ha detto che non ha tempo per farcelo e al pap� non l'ho neppure chiesto. E' sempre cos� occupato e triste".
Ma, dopo qualche attimo di si alza si dirige verso il ripostiglio.
Le parole dolci della mamma la stanno guidando.
Lo scatolone � sul secondo ripiano, sollevandosi in punta di piedi, riesce a tirarlo gi�.
Deve fare piano, altrimenti Francesco e il pap� che dormono nell'altra stanza. si sarebbero potuti svegliare.
Porta lo scatolone nella sala da pranzo e comincia a tirare fuori palline colorate, fiocchi e statuine.
Depone l'alberello accanto al tavolinetto del salotto, dove lo metteva sempre la mamma poi comincia a decorarlo.
Vede le mani della mamma, il sorriso della mamma, e quel disappunto perch� le luci appena messe non si accendono.
Negli anni scorsi era cos�.
Fino a dove risalivano i suoi ricordi.
"Non l� - le sussurra la mamma - quella pallina mettila accanto al'altra blu, armonizzano meglio i colori.
E la pecorella, mettila pi� spostata non proprio attaccata alla culla di Ges� Bambino." Silenziosa, attenta, serena, Nellina lavora con impegno per alcune ore.
Finito di sistemare tutto, contenta, pensando a come rester� sorpreso suo fratello quando vedr� l'abero si accinge a mettere l'ultimo ornamento, quel bel puntale che piaceva tanto alla mamma.
Diceva sempre che se l'era portato appresso dalla casa della nonna, quando si era sposata, che le ricordava il suo pap� che non c'era pi� e che gliel'aveva riportato da un viaggio in Francia.
Ma la punta dell'albero non era pi� il suo posto.
Prende delicatamente il puntale tra le mani, si avvicina alla finestra, la apre e lo lancia verso la stella che � l� e le sorride.
"Ecco, mamma, cos� lo potrai mettere sul tuo alberello e tutti gli angeli e Ges� lo potranno ammirare."
Si siede sulla poltrona e d� ancora uno sguardo a�ll'albero con quella punta vuota, il cuore le si riempie di tristezza e non riesce a trattenere le lacrime.
Spegne la luce e, quando sta per uscire dalla sala per tornarsene nella sua stanza, vede una scia luminosa che, attraversa i vetri e va a posizionarsi sulla punta vuota dell'albero, ricomponendosi, subito dopo in una luminosa stella.
Lellina riconosce l'abbraccio della mamma e si asciuga gli occhi.
"Buonanotte, mamma"


Diana
Da Caleidoscopio "In un pozzo la luna"







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