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Non chiedere perché

di Franco Di Mare

Romanzo Best BUR
 




Un uomo in faga da se stesso,
una bambina abbandonata nell'inferno di Sarajevo,
un emozionante intreccio di destini.



Marco De Luca, giornalista di Rai 1,
in un momento particolare della sua vita, ha infatti appena divorziato dalla moglie,
un po' cinicamente, forse proprio per superare questo, per lui, triste momento,
accetta di andare, come inviato di guerra, a seguito degli aiuti umanitari mandati dall'Italia,
a Sarajevo, durante l'assedio del 1992, nel corso della guerra in Bosnia ed Erzegovina.
Ed è appunto, recandosi a fare un servizio in un orfanatrofio
che ha appena subito un bombardamento,
che fa un incontro che gli cambierà la vita.
Nella stanza in cui sono ricoverati i bimbi più piccoli,
in piedi, con le manine aggrappate alla spalliera del lettino c'è Malina.
Gli sorride.
Marco spinto da un'improvvisa emozione,
la prende in braccio, Malina gli mette le braccine intorno al collo
come se volesse cercare affetto e protezione.
E Marco, in quel momento, decide che la porterà via con sé,
quando tornerà in Italia.
Malina, unica bambina bruna in mezzo a tanti bimbi biondi,
ha dieci mesi,
di padre sconosciuto, appena nata è stata abbandonata dalla madre,
troppo difficile per lei, ancora giovanissima,
allevare la figlia nel momento particolare di guerra che la sua città sta vivendo.
Ma il sogno di Marco appare a tutti una cosa quasi folle,
difficile da realizzare:
pericoli, cecchini, granate, bombardamenti e,
soprattutto, la burocrazia che in tempo di guerra pare diventare più ostica di sempre,
tramano contro di lui.
Ma, con l'aiuto di pochi e fidati amici
riesce a portare Malina via dall'orfanatrofio, da Sarajevo, dalla guerra, dalla tristezza
ed una volta in Italia riesce ad avviare le pratiche per l'adozione.
Una storia ispirata a vicende vere,
vissute in prima persona dall'autore,
uno straordinario atto d'amore che si spinge oltre le bombe e la burocrazia.
Un romanzo emozionante e commovente,
gradevole da leggere per la sua scrittura sciolta e scorrevole
senza fronzoli né smancerie, scrittura che arriva direttamente al cuore.

Complimenti a Franco Di Mare che,
oltre ad essere un bravissimo giornalista dotato di grande umanità e sensibilità
rivela anche un buonissimo talento narrativo.
Mi piace molto l'ultima frase che l'autore mette nei ringraziamenti:
- E infine, dal profondo del cuore, un grazie a Maria Pia Fanfani.
Lei sa il perchè.-
Sì, anche noi sappiamo il perchè.



"Come si chiama la bambina?" chiese Ljubo.
"Malina"
"Malina da noi è anche il nome di un frutto:
lampone si dice in italiano.
malina, un piccolo lampone bello e saporito."
Marco annuì senza ascoltare.
Luciano ne approfittò per un'ultima inquadratura, prima di andare via.
Si mise di fianco alla nurse e riprese Malina
mentre le cambiavano il pannolino.
Marco si avvicinò e sporse la testa sopra la spalla di Luciano.
Fu come un altro abbraccio
ma stavolta diverso.
Nonostante la nurse la sovrastasse,
malgrado la presenza di Luciano e della telecamera occupasse
buona parte del suo campo visivo,
Malina girò completamente la testa, e gli regalò il primo sorriso della giornata.
Marco sentì come un tonfo dentro.
Luciano e Ljubo salutarono e si avviarono
verso l'uscita.
Era ora di andare.
Il tempo era volato via.
Marco però faticava a staccarsi.
Malina sorrideva e sgambettava e lui si avviò verso l'uscita
quasi camminando a ritroso.
.......
"Cos'hai" (chiede Luciano)
"Niente, perché?"
"Hai una faccia..."
"E' che pensavo a quella bambina".
"Malina?"
"Sì. Ecco, io lo so che...ma insomma
se potessi la porterei via con me."
"E perché non lo fai?"
Marco lo guardò come se lo vedesse solo in quel momento.
Aveva ragione lui.
Era così semplice che non ci aveva pensato.
Era la cosa giusta da fare.
Forse era la prima cosa giusta che faceva da molto tempo.
"Giusto, Luciano, e perché non lo faccio?
Di' a Ljubo di far spegnere il motore.
Aspettatemi qui.
Io torno dentro.
Vado a parlare con la direttrice.




"Non troverete nella scrittura di Franco
le stimmate del cronista,
la sua guerra viene da dentro,
è viscerale, è vita."

Il Sole 24 Ore







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E' nato a Napoli nel 1955.
Giornalista professionista dal 1983
dal 1991 è in Rai
dove, per vent'anni, è stato inviato di guerra
prima per il Tg2 e poi per il Tg1.
Oggi è l'apprezzato conduttore di Uno Mattina
ed è tra i volti più noti di Rai 1.
Con questo suo primo romanzo
ha vinto il Premio Selezione Bancarella.

Dal romanzo è stato tratto lo sceneggiato televisivo
- L'angelo di Sarajevo.-







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