Il mio viaggio in Marocco


Casablanca


Domenica, 06 ottobre 2013





Puntuali, ci ritroviamo alle 9,00 e conosciamo la nostra guida locale, una buona proriet� di linguaggio
nel suo esprimersi in italiano, promette bene e anche il suo aspetto, simpatico e curato.
Sistemiamo i bagagli nel pullmino, poich� la sera non saremmo rientrati in quell'albergo
ma avremmo passato la notte a Rabat
e via a conoscere Casablanca



 Intanto Mohammed, questo il nome del nostro accompagnatore
ci dá alcune notizie sulla cittá.

Casablanca o Casa Bianca come la chiamarono gli Spagnoli
� la pi� popolata ed importante del Regno, conta oggi, infatti quasi 6 milioni di abitanti.
Il suo porto situato fra i promontori di Oukacha e di El Hank, che lo riparano, possiede le installazioni
portuali pi� importanti del continente africano facendone la capitale commerciale del Marocco.
La sua crescita � avvenuta soprattutto dopo la Seconda Guerra Mondiale quando l'industrializzazione
ebbe un notevole sviluppo.
Le origini della citt� non si conoscono con esattezza ma sembra che l'antica citt� di Anfa sorgesse in quella ubicazione,
Anfa svolse un ruolo importante nella storia marocchina, dalla fine del VII secolo al XIII secolo quando
sub� ripetuti attacchi da parte dei Portoghesi i quali, nel 1575 si stabilirono nell'antica citt�
cambiandole il nome in Casa Bianca e vi rimasero fino al 1755 quando dovettero abbandonarla e a causa
dei numerosi attacchi delle trib� vicine e per un terribile terremoto che la colp�, distruggendola quasi totalmente.
In seguito, sotto il regno di Sidi Mohammed ben Abdallah fu abitata da berberi, fu fortificata e ricostruita
e prese il nome di Dar el Beida che poi gli Spagnoli mutarono ancora in Casablanca.
Nei secoli successivi aument� sempre pi� la sua importanza commerciale tanto che nel 1862 fu stabilito
il servizio regolare fra Marsiglia e il Marocco e agli inizi del XX secolo fu iniziata la costruzione
del porto attuale
che oggi, oltre ad essere un importante scalo marittimo per l'Europa
lo � anche per l'America del sud, specialmente per Brasile e Argentina.
Attualmente Casablanca, il cui disegno urbano
era stato realizzato in gran parte secondo i progetti degli architetti francesi,
cresce costantemente ma con una profonda e sistematica marocchizzazione
incominciata nel 1956 anno dell'indipendenza del Marocco.

Girando in pullman per le ampie vie  vediamo che l'aspetto della citt�
appare, architettonicamente, determinato dalla presenza di grandi edifici
dalla struttura moderna, il cui profilo contrasta con la presenza
delle costruzioni in tipico stile arabo.
E' una giornata piuttosto serena, clima, gradevole, sui 25 gradi e si gira bene a piedi.





Percorrendo Via delle Forze Armate giungiamo al Mercato Centrale dove � prevista
la prima sosta, mercato che la nostra guida chiama "Il mercato del pesce"
Non c'erano dubbi dato il caratteristico e non proprio gradevole odore
che si comincia ad avvertire man mano che ci avviciniamo.
E' un locale grandissimo pieno di ogni sorta di cibarie, frutta, verdura, legumi,
semi di ogni genere, carne, naturalmente pesce, insomma tutto quanto serve per l'alimentazione e non solo







E poi gatti, tanti gatti, gatti dappertutto,
annusavano carni e pesci, aspettavano qualcosa da mangiare,
gatti piccoli e grandi, alcuni molto belli
altri un po' patiti.




Percorriamo per intero il Mercato
e poi,  parte in pullman, parte a piedi, percorriamo il Distretto di Habous, la nuova medina di Casablanca,
E' un quartiere che ha visto la luce nel XX secolo, ad opera dei Francesi che,
col tempo � diventato la nuova medina della citt�.
Moderno, attraente, una creazione che segue un modello tradizionale, pur senza esserlo.
Si trova nella zona sud-est della citt�,
proprio dietro il Palazzo Reale, dove giungeremo tra poco e vi possiamo trovare
tutti gli elementi urbani caratteristici della vita sociale musulmana,
come, ad esempio, i bagni, le piccole botteghe dove maestri artigiani e sapienti sarti,
mettono in vendita le loro creazioni, manufatti ed indumenti tradizionali che contrastano, piacevolmente,
con i numerosi caff�, le biblioteche con gli antichi manoscritti,  scuole,
tanto da rendere impossibile distinguere
il passato col presente e ravvisare l'origine di questo quartiere.
Lo sviluppo industriale di Casablanca, a seguito della prima guerra mondiale
ha spinto molti contadini a vendere i loro appezzamenti di terreno, nella speranza di una vita migliore
e nella ricerca di un posto di lavoro pi� sicuro.
Purtroppo la mancanza di alloggi ha fatto s� che, nel tempo, si moltiplicasse il numero
dei senza tetto, i quali, non avevano altra scelta, che dormire nella medina all'aperto.
Furono i Francese che, durante l'occupazione, venendo incontro
a quelle che erano le esigenze degli abitanti della citt�,
pensarono di creare un nuovo quartiere.





Proseguendo a piedi, passiamo davanti all'imponente portone del Palazzo Reale,
di propriet� delle Stato e non del re, come potrebbe sembrare,
l'unica cosa di questa costruzione che si pu� vedere, oltre le mura di cinta,
perch� il palazzo � chiuso e non � visitabile.
la nostra guida ci dice che il re ne possiede uno in ogni citt�
e che, prossimamente, qualcuno potrebbe essere aperto al pubblico.
Questo Palazzo a costantemente sorvegliato dai gendarmi che,
tra l'altro non vogliono essere fotografati.
Una mia amica, non sapendo,
ha provato a fare loro una foto e, immediatamente dopo,
vediamo fiondarsi verso di lei una persona blu vestita
che avrebbe voluto prenderle la macchinetta e, in un italiano abbastanza comprensibile
ne ha spiegato il motivo ma la mia amica, pi� svelta di lui, senza neppure dare il tempo
alla guida di intervenire
richiama la foto e preme -elimina-.





La persona, che non so se fosse un agente in borghese, un sorvegliante o altra cosa,
si allontana soddisfatto e noi riprendiamo il giro per fare ancora una breve sosta
nella chiesa cattolica della Madonna di Lourds,
Notre Dame de Lourds che � la pi� importante fra le 7 chiese cattoliche presenti in citt�.
E' una moderna costruzione edificata tra il 1953 e il 56 e si trova in Boulevard de la Resistance.

Nello spiazzo antistante la chiesa, sulla sinistra,
si trova una ricostruzione della grotta di Lourdes

Il Marocco �, fra i paesi musulmani, uno dei pi� tolleranti in campo religioso.
La popolazione � nella grande maggioranza di religione islamica.
Vi � una piccola minoranza di circa 50.000 cattolici, in prevalenza francesi
e un numero ancora pi� esiguo di ebrei.





Il principale interesse di questa chiesa � costituito dalle bellissime vetrate che ne impreziosiscono
l'interno, opera di Gabriel Loire, maestro vetraio di Chartres.
Esse occupano le due pareti laterali e nella parte pi� bassa vi sono quelle pi� importanti
che trattano temi mariani;
nella parte superiore molto pi� estesa e a sviluppo verticale vi sono altre vetrate
a mosaico con motivi geometrici intervallate al cemento.









Altra breve sosta a Place Mohammed V, il fulcro della ville nouvelle di Casablanca.
Qui si possono ammirare alcuni dei pi� bei palazzi in stile moresco risalenti al periodo coloniale,
come il palazzo della Posta, il Palais de Justice,
l'Ancienne Prefecture ed il Consolato Francese.

Caratteristica � l'invasione di piccioni che affollano la piazza,
 tranquilli si mescolano ai visitatori, senza scomporsi minimamente, anzi,
quasi mettendosi in posa perch� tanto sanno
che una foto, con loro, ci scapper� sempre.




L'ultima tappa, prima di pranzo � dedicata alla Moschea di Hassan II
Gi� da lontano la costruzione appare in tutta la sua maestosit�.
E', veramente, imponente.

A seguito della morte di sua Maest� Mohammed V avvenuta nel 1961,
sui figlio Hassan II
prese in considerazione la possibilit� di erigere il mausoleo in onore di suo padre,
a Casablanca, citt� in cui era avvenuto il triste evento.
Ma, fu lo stesso sovrano a cambiare idea e lo fece costruire a Rabat, per avere pi� vicina la tomba del suo progenitore
e agevolare, in questo modo, la presenza dei numerosi capi di Stato che,
passando dalla capitale del Marocco, desiderassero meditare e pregare dinanzi al sepolcro di re Mohammed V.
Questo cambio di programma fece sentire Hassan II in debito con gli abitanti di Casablanca
e decise, pertanto, di compensarli con la costruzione di una grande Moschea vicino al mare.
Il risultato di questa decisione � oggi, motivo di ammirazione da parte di tutti coloro che hanno
modo ci contemplare questo tempio
la cui sagoma sembra emergere dall'Oceano Atlantico.
Infatti due terzi del suo recinto, sono stati costruiti sull'acqua
seguendo il contenuto di due versi del Corano che dicono
- Il trono di Dio si trovava nell'acqua -
e
- Abbiamo fatto dell'acqua l'origine di qualsisi vita -
Un'altra sua caratteristica �� quella di essere la Moschea pi� alta del mondo,
e
il secondo pi� grande recinto sacro dei musulmani
supersto unicamente dalla Moschea di Al Haramayan Acharifain di La Mecca.

La Moschea occupa una superficie di 9 ettari e vi hanno lavorato, suddivisi in turni diurni e notturni,
12.500 operai di cui 10.000 erano artigiani e i restanti, muratori.
Il re segu� personalmente la costruzione del tempio, apportando modifiche e idee,
affiancando il gruppo di architetti e ingegneri diretti da Michel Pinseau.
Il minareto con i suoi 200 metri di altezza, si staglia maestoso ed elegante nel cielo di Casablanca
e soprattutto stupisce l'estrema perizia con cui sono stati realizzati tutti i dettagli del suo interno.
Il tempio � il nucleo di un complesso religioso e culturale che comprende un museo, una biblioteca
una moderna universit� islamica, sale per seminari e riunioni, una strada sotterranea a quattro corsie,
un parcheggio per mille e cento veicoli e 40 autobus.
Assai importante � la dimensione spirituale che questo tempio ha per tutta la cultura arabo-islamica.



Finita la visita alla Moschea, ci avviciniamo al ristorante per il pranzo.
Il ristorante Hanfa Ranch Club si trova in uno dei quartieri pi� eleganti della citt�,
vicino al mare,
pertanto ne approfittiamo per fare
una passeggiatina in riva all'Atlantico
che, essendo domenica, � piena di persone che si godono il sole.





Attraversiamo la strada e raggiungiamo il ristorante.







Pranzo a base di pesce con vari contorni di verdure e frutta di varie specie nel finale, servito in una sala in stile marocchino, sedili e tavolini bassi un po' scomodi, a dire il vero
bisognava stare curvi e ben attenti a non farsi sbrodolare addosso i vari intingoli.




Finito il pranzo, sollecitati anche dalla nostra guida e dal nostro autista,



poich� i chilometri da fare sono ancora parecchi e prima che sia conclusa la giornata
abbiamo ancora cose da fare, ci rimettiamo in pullman e, attraversando
la degradata periferia di Casablanca prendiamo a percorrere i quasi 100 chilometri
che ci separano dalla capitale Rabat, prossima nostra meta.

Non si pu� lasciare Casablanca senza rivolgere almeno una volta il pensiero
al film che da lei prende il titolo: Casablanca, un film del 1942 con Umphrey Bogart r Ingrid Bergman

S'incontrano nel principale porto del Marocco nel 1941
poliziotti francesi, spie naziste, fuoriusciti antifascisti, avventurieri di rango, piccoli sciacalli.
L'americano Rick Blaine, proprietario di un bar, aiuta Ilsa,
la donna che amava (e ama ancora) e suo marito, perseguitato politico,
a lasciare in aereo la citt�.
Film mitico sul quale il tempo sembra non avere presa,
oggetto di culto per le giovani generazioni di mezzo mondo,
amalgama perfettamente  toni, generi, archetipi e stereotipi dell'immaginario collettivo,
memorabile galleria di personaggi grandi e piccoli.
Ebbe 3 Oscar (film, regia, sceneggiatura).
La sua fonte � Everybody Comes to Rick's, testo teatrale di Murray Burnett e Joan Allison
che non era mai stato messo in scena e che fu sceneggiato dai Julius J.
(1909-2000) & Philip G. (1909-52) Epstein e Howard Koch.


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