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 Il mio viaggio in Marocco


Fes


Marted� 08 ottobre 2013




La giornata, oggi, � tutta dedicata a girare per Fes
conoscere la sua storia, scoprire le sue caratteristiche
ed ammirarne le sue bellezze.

Per la qualcosa non abbiamo dovuto fare un'alzata ad ore antelucane
ma abbastanza comoda e,
dopo, una bella colazione nell'elegante sala dell'hotel,
per le 9,30, tutti in pullman.


Mentre andiamo
complice anche il traffico che intasa piazze e vie,
abbiamo tempo per ascoltare alcune informazioni che la guida ci sta dando
sulle origini e sulla storia di questa citt�

F�s o Fez � una citt� nobilissima, tra le pi� prestigiose del mondo musulmano.
Da secoli � un centro culturale e religioso, il crogiolo della civilt� del Maghreb
ed � la pi� antica delle citt� imperiali.
La sua fondazione risale all'epoca del regno di Idriss I, discendente del profeta.
A quel tempo, F�s era soltanto un centro abitativo -Meinet F�s-
sulla riva destra del fiume F�s, dove attualmente sorge il quartiere andaluso.
Verso l'anno 808 Idriss II fece espandere la citt� sulla riva sinistra del fiume F�s
che ben presto divent� un importante centro commerciale e dopo tre secoli,
sotto la dinastia dei Merinidi, divenne una grande citt� il cui prestigio
intellettuale ed artistico si propag� perfino in Europa.
F�s offre tuttora la sua attraente fisionomia di citt� medievale islamica.
I monarchi delle dinastie Merinida ed Alauita, abbellirono la sua struttura urbana
con numerosi monumenti, con moschee, cinte murarie, porte, tutti molto ben conservati
che costituiscono le caratteristiche dello stile ispano.arabo.
Il marmo e la maiolica divennero gli elementi decorativi predominanti
Sotto la dinastia dei Merinidi,  F�s divenne capitale del regno.
Approfittando delle rivalit� interne che indebolirono l'autorit� del sultano,
i francesi nel 1911 occuparono F�s e vi stabilirono il protettorato
che sarebbe durato fino al 1956
Secondo la tradizione, il nome della citt� proviene dal fatto che,
mentre si scavava per costruirne le fondamenta, in una valle situata fra
due alte montagne coperte di fitti boschi e bagnati da mille ruscelletti,
alla destra del -fiume delle perle- fu trovata una falce che, in arabo,
� chiamata fes, di grandi dimensioni e di 60 libre di peso,
vocabolo che serv�,
appunto,
per dare il nome alla citt� che stava sorgendo.
F�s fu denominata la Mecca d'occidente o l'Atene dell'Africa, e nel secolo XI
raggiunse una popolazione di oltre mezzo milione di abitanti fra mori,
berberi, ebrei, negri, turchi, cristiani ed apostati.
"La citt�" scriveva di F�s lo scrittore Edmondo de Amicis nel 1876
si estende a forma di un otto immenso fra due colline, sulle cui cime
dominano i ruderi di due antiche fortezze quadrate.
Il fiume delle Perle, divide la citt� in due parti: F�s el-Jedid,
la citt� nuova, abitata principalmente dagli andalusi, sulla riva sinistra
e F�s el-Bali, la citt� vecchia, abitata da gente venuta dalla Tunisia,
su quella destra.
Una cinta di vecchie mura a merletti e di grandi torri
dall'oscuro colore di macerie, rotta in molto punti
racchiude insieme la parte vecchia con quella nuova.
Dalle altitudini si domina con la vista, tutta la citt�:
una miriade di case bianche, coronati da tetti a terrazza,
sopra ai quali si elevano bei minareti lavorati n mosaico,
palme gigantesche,
torrette merlettate, piccole cupole verdi.
A colpo d'occhio si indovina la grandezza della metropoli antica..."

Raggiunta la parte centrale, scendiamo dal pullman e, a piedi, c'incamminiamo
lungo la via Hassan II, la via principale di Fes
elegante e tranquilla.



Passiamo davanti al Palazzo Reale, 82 ettari di superficie
che fu terminato nel XIV secolo dalla dinastia Melinida
di cui, purtroppo, non � consentito
visitarne l'interno, per cui abbiamo potuto ammirare la bellissima porta
e parte della cinta muraria lunga ben 17 chilometri.







Proseguiamo poi la passeggiata per altre vie dove il traffico diventa pi� intenso e caotico.
strade molto affollate sia di pedoni che di veicoli di ogni specie:
auto, bici, tricicli, motorini, carretti tirati a mano, asinelli adibiti
a mezzo di trasporto...infatti gli asini e i muli sono ancora adoperati
moltissimo per trasportare merci in mezzo alle viuzze strette della medina di Fes.

Tanti anni fa, una turista americana, vedendo come venivano usati muli, asini e cavalli,
unico mezzo di trasporto nella medina, decise di far costruire a sue spese
una clinica veterinaria in cui curarli ed accoglierli una volta smessa
la loro attivit�.
Questa clinica � operativa anche ai nostri giorni.





Ci avviciniamo, intanto alla porta Bab Boujloud
per passare a Fes El-Bali, la parte vecchia di Fes.



E' una porta molto bella �, nonostante lo stile antico, � di origine recente:
risale infatti al 1913.
Decorata di maioliche azzurre da un lato, verdi dall'altro
la porta si apre su due magnifici minareti, uno � quello della piccola moschea di
di Sidi Lezzaz,



l'altro, con una decorazione pi� raffinata,
domina la madrasa -scuola coranica- Bou Inania.
E' la pi� grande ed una delle pi� notevoli ed importanti madrase merinidi di Fes
Fu costruita tra il 1350 e il 1355 dal sultano Abou Inan.
Fungeva, contemporaneamente, da scuola coranica e da luogo di preghiera
Appena si entra si pu� notare subito la sua notevole decorazione.
La porta � in bronzo.
Gli scalini ornati di onice e di maioliche conducono
ad una porta in legno che d� su un vasto cortile pavimentato in marmo
attraversato da un piccolo canale alimentato dal fiume F�s.









Molto belle sono la sala dei tappeti



e la stanza delle preghiere.

Prima di ogni preghiera, si solleva sul tetto una bandiera blu scuro
per chiamare i fedeli a raccolta.

Tipiche sono le palle che si possono vedere in cima ad ogni minareto,
ogni palla significa una preghiera.
Qui sotto ne vediamo due
ci� significa che vengono fatte due preghiere.



Ci viene fatto visitare poi
un negozio/laboratorio dove si lavorano splendidi oggetti d'arte in bronzo.
Ci vengono mostrate anche alcune fasi di lavorazione di questo metallo e poi
procediamo per una visita al negozio, facendo anche qualche acquisto in previsione
dei vari regalini da riportare ad amici e parenti una volta tornati in patria.







Ci dirigiamo poi verso il sud della medina per imboccare la Qissariah
che � il centro commerciale della citt�, un caratteristico intreccio di viuzze
dove si pu� trovare un po' di tutto, dai tessuti di varie fogge e colori
a ceri colorati, poi passamanerie, vasellame e oggetti di oreficeria.
Sulla piazza del souk dell'henn�, si pu� trovare anche la tipica pianta che serve
alla tintura e alla cura dei capelli, delle mani e dei piedi.

Tipica, interessante, forse unica, questa esperienza
gente, tanta gente, ad ammassarsi dentro queste strettissime viuzze,
tanto che si doveva procedere assai lentamente, senza contare che, spesso,
si sentiva "Ohhhhhhh" tipico grido marocchino, equivalente
ad un colpo di clackson e noi a spostarci al lato mentre ci superavano in corsa
uomini che trainavano carretti carichi di merce o vuoti in procinto di essere caricati
o asini sempre con la stessa funzione di trasportatori,
poich� l'angusto spazio delle viuzze
non permette il passaggio di altri mezzi di trasporto.






Dopo la faticosa, seppur interessante, attraversata di questa parte della medina di Fes,
ci immettiamo sulla Rue M�chatine, per fare uan breve sosta in una piccoal fabbrica di tappeti,
assai belli ma, avendo io gi� acquistato dei tappeti durante i miei viaggi in Cappadocia
ho soltanto ammirato la creativit� e la maestria dei tessitori marocchini.
Ci dirigiamo poi verso il quartiere dei conciatori.
Da una terrazza si possono vedere al lavoro
il fiume Fes, fornisce l'acqua necessaria
per la concia delle pelli.



Assai bella � tutta la merce esposta ma da parecchio
non adopero pi� pelle animale
per cui,
anche qui, guardo e passo oltre.



Trovandosi poco distante, passiamo a vedere anche l'esterno
dell'imponente moschea di Karaouiyine, luogo notevole dell'islamismo.
Fondata da Fatima El-Fihria nell'857, in origine era di modeste dimensioni
ma successivamente venne, a pi� riprese, abbellita e restaurata.
Nell'anno 933 venne trasformata in moschea dotata di khotba,
l'equivalente, credo, della predica del sacerdote
durante la messa nelle chiese cattoliche,
e ne 956 venne aggiunto un bel minareto.
Gli artisti andalusi, poi, vi apportarono tutta la raffinatezza dell'arte ispano-moresca.
Nel 1135, il sultano almoravide Al� ben Youssef le confer� la forma e le dimensioni definitive.
Essa occupa una superficie di migliaia di metri quadrati e possiede 14 porte
di notevoli dimensioni.
Pu� contenere fino a duemila fedeli.
Oggi � l'unico esempio di costruzione almoravide tuttora usata
e tiene alto, in tutto il mondo, il prestigio del Marocco.


.

Ci avviamo poi, verso il ristorante in cui sosteremo per il pranzo.





Dopo un salutare ristoro, proseguiamo lungo il quartiere andaluso
dove, nei pressi delle mura, si trovano le botteghe e i forni dei maestri vasai
e le botteghe degli artigiani che effettuano la caratteristica lavorazione degli zellij,
quelle belle maioliche che ornano quasi tutti i monumenti e le case.

Andiamo poi a visitare prima un laboratorio
dove ci danno una dimostrazione di questo tipo di lavoro poi
un grande magazzino di tutte queste artistiche maioliche e ceramiche,
facendo anche parecchi acquisti sempre per regalini
ma questa volta ho preso qualcosa anche per me
poich� troppo belli sono questi oggetti.













Tornati in albergo, non essendo ancor ora di cena
ce ne andiamo a fare una passeggiata nella parte nuova di Fes.









E dopo cena, una sosta al night dell'albergo, in riva alla piscina
con complesso e cantante dal vivo.








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