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 Il mio viaggio in Marocco


Marrakech


Sulla strada per Marrakech



Mercoled� 09 ottobre 2013





Oggi i chilometri da percorrere sono tanti, circa 500,
per cui, levataccia verso le sei, veloce colazione e per le otto tutti in pullman.

Ci inoltriamo nella regione di Fes - Bulmann, verso la catena del Medio Atlante.



attraversando la suggestiva foresta dei cedri e boschi ricchi di lecci
un tempo abitati da animali feroci, oggi sono rimasti solo lupi e cervi.

la prima tappa � prevista a Immouzen du Kandar, una ridente cittadina montana,
ma soltanto per impellenti necessit�,
poi una sosta un po' pi� lunga la facciamo a Ifran
a 1600 metri sul livello del mare.
Ifrane � stata fondata durante il protettorato francese nel 1929
proprio in ragione del suo clima alpino,
con nevicate e freddo durante l'inverno e temperature fresche d'estate.
La citt� era una sorta di colonia estiva, per le famiglie francesi, e inizialmente fu progettata, secondo il gusto dell'epoca, seguendo lo stile dei paesi alpini.

Fu costruito anche un palazzo reale per il sultano Muhammad b. Y�suf.
I primi edifici pubblici costruiti in citt� furono una chiesa, un ufficio postale e in seguito, un penitenziario, utilizzato come campo di prigionia per i soldati nemici durante la seconda guerra mondiale.

Accanto alle abitazioni occupate dagli europei, presto furono costruite abitazioni destinate ai marocchini che lavoravano presso le abitazioni degli occupanti. Questa zona, chiamata Timdiq�n, era separata dall'altra parte della citt� da una profonda gola.

Dopo l'indipendenza le propriet� francesi vennero man mano acquistate da proprietari marocchini.
La citt� si svilupp� e fu arricchita con la costruzione di una moschea, un mercato comunale e abitazioni di propriet� statale.
Allo stesso tempo la zona di Timdiq�n venne ristrutturata.
Nel 1979 Ifrane divenne il capoluogo amministrativo dell'omonima provincia.
Qui, nel 1995 ha aperto la Al Akhawayn University,
un'universit� in lingua inglese,
rilanciando la localit� come meta del turismo interoo,
non solo per il periodo invernale, ma anche per quello estivo.










Riprendiamo il viaggio, sempre attraversando
paesaggi bellissimi,





Si incontrano famiglie nomadi che si spostano da nord a sud,
come mezzo di alloggio hanno tende fatte di pelle di cammello
e, come mezzo di trasporto hanno asini, muli e cammelli.
Se hanno bisogno di soldi vendono pecore e cammelli e comprano
ci� che serve.
Sono circa 400 famiglie, tutte berbere e, quando si spostano,
non possono fermarsi al confine di citt� ma dentro la citt�.
Sono una sorta di zingari ma non rubano perch� sono ricchi.
Si fermano al pascolo sul terreno dello stato
o chiedono un permesso al proprietario
se il terreno � privato.

Intanto sfioriamo, senza sostare, la citt� di Azrou
una citt� situata, nella provincia di Ifrane, nella regione di Mekn�s-Tafilalet.
La citt� � situata 89 km a sud di Fes,
i suoi abitanti appartengono alle trib� berbere dell'Atlante.



Incontriamo poi vari altri villaggi e ci viene detto che ogni villaggio
ha una scuola, e un piccolo ospedale.
La scuola � cos� suddivisa:
4 anni per le elementari,
4 per le medie e 4 superiori.
poi c'� l'universit�
Se i ragazzi vanno a studiare all'estero hanno una borsa di studio dallo stato
ma quando tornano devono lavorare per lo stato.

Attraversiamo l comuni rurali di di Sidi Addi, di Mrirt e di Kenifra.

Curiosamente ci accorgiamo che le case che ci capita di vedere lungo la strada,
non sono mai costruzioni finite
domandiamo alla guida se si tratta di povert� o cos'altro
ci viene spiegato che, in Marocco, finch� una costruzione non � finita,
non paga tasse, per cui i marocchini lasciano sempre un'ala della casa da finire
per evitare quella spesa.







Continuiamo ancora ad attraversare questa regione berbera fino
al centro agricolo di Beni Mullal dove � prevista la sosta per il pranzo.

B�ni Mellal � una citt� del Marocco di 163.286 abitanti,
capoluogo dell'omonima provincia e della regione del Tadla-Azilal.
Sorge a 625 m s.l.m. in un'oasi ai piedi del gebel Tassemit (2247 m),
fra i rilievi del Medio Atlante e la pianura.
La citt�, di aspetto moderno, � rinomata per le arance,
reputate fra le migliori del Marocco[,
e per le hanbel, grandi coperte di lana a tinte vivaci.
La kasba, eretta intorno al 1688 da Moulay Ismail, � stata pi� volte restaurata.
Di un certo interesse � anche il giro della fertile oasi,
che lambisce la sorgente di Ain Asserdoun,
intorno alla quale si estendono bellissimi giardini.
Dalla sorgente una strada sale alla piccola kasba di Ras el-Ain, oggi in rovina,
aperta su ariosi panorami.
Nei dintorni si trovano le cascate di Ouzoud e il lago artificiale di Bin el-Ouidane.





La citt� fu fondata nel 1688 da Moulay Ismail con la costruzione di una fortezza.
Gran parte dello sviluppo moderno � invece dovuto alla costruzione della diga
che ha formato il lago di Bin el Oudiane,
riserva d'acqua importante per lo sviluppo agricolo della citt�
nonch� preziosa risorsa turistica.
La citt� ha un impianto moderno, caratterizzato da una piazza centrale sede del mercato settimanale (marted�)
e circondata dai souks -mercati-  oltre che dagli hotel e ristoranti.
Forse l'unico edificio storico degno di una visita � la fortezza,
e cio� la Kasbah Ait Asserdoune in posizione panoramica a sovrastare la citt�.



Dopo una breve visita al bazar nei pressi





entriamo nel ristorante.
scelto per il pranzo









Sono comunque i dintorni di Beni Mellal a richiamare l'attenzione principale dei turisti.
Tra questi spicca il grande lago di Bin el Ouidane, lo specchio d'acqua artificiale pi� vasto del Marocco,
formato con una diga alta circa 150 m che funge anche da centrale idroelettrica.



Ci sono numerosi sentieri che costeggiano il lago, e vengono organizzate escursioni in barca.


Le Cascades d'Ouzoud sono sicuramente il pezzo forte del territorio di Beni Mellal.



Per raggiungerlo bisogna essere legati ad un tour organizzato oppure avere un mezzo proprio,
ma il percorso a tratti tortuoso � reso particolarmente spettacolare dalle gole Oued el Abid.
Le cascate si trovano non distanti da Azilal e si tratta davvero di un luogo incantevole:
la caduta delle acque forma un salto di circa 100 metri,
con una piscina naturale dove � possibile fare il bagno.
Ci sono sentieri da percorrere, si possono visitare anche dei mulini ad acqua,
ed esiste un campeggio per chi vuole fermarsi per la notte.

Noi non abbiamo visitato queste cascate, non erano incluse nel pacchetto del nostro viaggio,
peccato, sarebbe stata una bella esperienza.
Sia l'immagine che le notizie le ho prese dal web e le ho messe come completamento
circa l'informazione del luogo.

Riprendiamo poi il viaggio con qualche altra breve sosta
per urgenti necessit�



e quasi a notte arriviamo all'hotel Atlas Asni
in Avenue Mohamed VI di Marrakech.





Dopo cena, un giretto nei dintorni e nella piscina dell'albergo











E prima di addormentarmi,
ricordando un'usanza curiosa di cui ci ha parlato la guida,
ho scritto questo sonetto:

La cosa

Sapete che nel nord del Marocco
quando una giovinetta passa a sposa
per dimostra ch'ancora la sua cosa
non � stata sfiorata d'alcun tocco

vien sottoposta a un rito un po' bislacco
per dimostrar ch'� pura come rosa.
Dentr'una tazza con melma argillosa
 vien messo, crudo, di gallina un cocco

Un volontario poi prende a ballare
con la tazza sul capo in equilibrio
che inevitabilmente cade a terra

e se l'uovo si rompe quando atterra
ecco che scatta il pubblico ludibrio
naturalmente � tutto per scherzare.

Diana
Da caleidoscopio "I miei sonetti"



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