La Cappadocia
la terra dei bei cavalli


Gioved� 27 settembre 2012



Uno sguardo dalla finestra dell'albergo, mentre mi preparo per la partenza,
che offre un bellissimo panorama.





Tranquillo si vede scorrere il Fiume Rosso.
Il Fiume Rosso, con i suoi 1150 km. � il fiume pi� lungo della Turchia.
Nasce nell'altopiano anatolico orientale e sfocia nel mar Nero.
Non � navigabile, ma lungo il suo corso sono state costruite alcune dighe
e oggi � un'importante fonte di energia idroelettrica.

Ed eccoci in viaggio per andare a visitare i maggiori centri archeologici della Cappadocia


Cambia il paesaggio, lasciamo le terre verdi e i campi coltivati
per addentrarci in una zona quasi desertica, priva di vegetazione e di abitazioni
tranne qualche breve oasi.
Il territorio che rimane fra Aksaray-Nigde-Nevserkir-Kayseri � ricco di formazioni geologiche
uniche al mondo
Queste formazioni naturali create in migliaia di anni
e l'opera dell'uomo che le ha scolpite
ci presentano un'armonia fantastica.
La formazione geologica della Cappadocia si deve sicuramente a due fenomeni naturali:
una forte attivit� vulcanica che copr� una vasta area di tufo e di lava
e la corrosione che inizi� alla fine delle esplosioni vulcaniche.
Nel terziario, mente in Anatolia si formavano le catene dei monti Tauri,
in Italia si formavano le Alpi, circa 65 milioni di anni fa.
Durante questa formazione l'Anatolia centrale cominci� a fratturarsi
creando molti vulcani.
Il materiale vulcanico emesso da questi vulcani, copr� le colline e le valli
trasformando l'aspetto della regione in un altopiano.
Le lave provenienti dai vulcani, formarono lo stato tufaceo alto 100-150 metri
Nella struttura dello strato di tufo, si trovano anche altri materiali geologici
polvere vulcanica, argilla, arenaria, magma agglomerato e basalto.
Il vento, la pioggia e i fiumi causarono la corrosione che diede l'aspetto attuale alla Cappadocia.
Gli sbalzi forti delle temperature locali causarono la formazione delle fratture
mentre lo scioglimento delle nevi in primavera, la formazione delle spaccature.
Le acque piovane, infiltrandosi dentro le aperture del suolo, crearono i fiumi e i ruscelli
che ebbero un ruolo importante nella realizzazione della zona.





Fin dall'et� preistorica la regione fu scelta ome dimora
da vari popoli.
Si possono trovare, infatti, tracce della civilt� ittita
ci passarono anche i Frigi, i Lidi e i persiani.
Nel periodo romano la Cappadocia divenne un importante centro militare
e nei primi tempi del cristianesimo al sua popolazione crebbe in modo inmtensivo.
Fu San Basilio, il santo originario della Cappadocia, � nativo, infatti, di Cesarea (IV sec. Dopo Cristo), a dare inizio
alla vita monastica della regione e, per questo motivo,
furono costruiti parecchi monasteri e chiese.
Nel periodo bizantino, i monaci, gli anacoreti, della zona, acendo subito numerosi assalti,
furono costretti a scavare i monasteri dentro il tufo,
lontano dalle vie principali.
La popolazione, invece, si rifugiava, nelle citt� sotterranee.
Furono costruite anche parecchie fortezze sempre come difesa.





I monasteri accoglievano anche intere famiglie alle quali potevano garantire
una vita organizzata e relativamente pi� sicura nell'attesa di un giusto premio nel'aldil�.
A partire dal VI e VII se. d.C.furono costruite anche le prime chiese affrescate.
Durante gli anni che canno dal 726 all'843, l'imperpo bizantino visse un periodo
di distruzione delle immagini, periodo detto della crisi iconoclasta, durante il quale
le figure con le pitture furono distrutte.
Un gruppo di monaci, seguaci di San Basilio, furono costretti a fuggire
e, approdando in Italia, meridionale, a Matera e a Gravina, continuarono
a scavare le loro chiese e convewnti nelle pareti rocciose.
Nel XI sec., in Anatolia, cominciarono ad arrivare delle trib� nomadi di turchi Selciuchidi
che, sconfiggendo l'impero bizantino, vi si stabilirono in modo permanente,
stabilendo la loro capitale a NIcea, oggi Iznik, persa la quale ad opera
dei Bizantini e dei Crociati, decretarono Iconium, oggi Konya, la loro citt� principale.
Il sultanato Selciuchide fu importante per il fatto che era il primo stato turco in Anatolia
I Selciuchi in breve tempo, riuscirono ad avere successi commerciuli, politici e militari
preparando le fondamenta ad una successiva potenza turca, gli Ottomani.
Anche nel periodo ottomano, come in quello selciuchide,
i cristiani che vivevano in Cappadocia, ebbero libert� di culto.
Nonostante ci� a poco a poco i cristiani abbandonarono chiese e monasteri
che furono poi adibiti, dalla popolazione locale ad abitazioni, stalle e granao
La presenza della comunit� cristiana dur� fino allo scambio di popolazione con la Grecia
nel 1929, inizio della repubblica turca.

La prima sosta � previta per visitare il Museo all'aperto di Goreme
A piedi ci spostiamo dalla Valle dei Piccioni





a U�hisar, situata
sull'altipiano pi� elevato della regione da cui si gode di una vista meravigliosa

La vita dei primi cristiani era concentrata sulla Kale, la torre fortezza
che � un bellissimo esemplare della formazione geologica della zona.
Sul Kale roccioso si aprono moltissime finestrelle e entrate
che nel passato potevano essere chiuse con dei massi adatti alle aperture
in questo modo le rocce prendevano un aspetto del tutto naturale
in cui la presenza umana era del tutto inaspettato.
Lo scopo della torre fortezza, era quelli di proteggere gli abitanti in caso di pericolo.
A causa dei crolli delle rocce, attualmente � disabitata
ma � circondata dal villaggio U�hisar, con delle bellissime case,
ornate di sculture.
Al di sotto delle case, una galleria si allunga per un centinaia di metri nel tufo
della montagna che probabilmente serviva per il collegamento con l'esterno.








Si passa poi alla valle di Avcilar dove abbaimo modo di visitare due chiese rupestri
ricche di affreschi.





G�reme fu un importante centro monastico con tante chiese rupestri, refettori, conventi ed abitazioni.
Lo stile e le caratteristiche delle chiese rivelano varie influenze artistiche della Mesopotamia,
della Siria, della Palestina, dell'Armenia e dell'arte primitiva cristiana e bizantina.
Alcune chiese sono conservate molto bene, le troviamo raggruppate o sovrapposte sopra precipizi
o nel sottosuolo.





La maggior parte di esse, sfortunatamente � stata danneggaita dagli effetti naturali
o dall'gnoranza degli uomini.
I primi dipinti rappresentano l'arte primitiva e i loro realizzatori erano dei monaci
ispirati alla religione ma non conoscevano sicuramente l'anatomia e la prospettiva.


Le iconografie pi� antiche rivelano un'influenza siriopalestinese
mentre le opere che risalgono ad un'epoca successiva, mostrano tendenmze bizantine.
A partire dal IX sec. generalmente a G�reme vennero costruite chise piccole
con una sola navata, invece dal XI sec. che viene chiamato "il periodo d'oro" dell'arte bizantina
incontriamo le "Chiese a colonne"





dove le pitture sembrano essere state effettuate
da art�sti appartenenti ad una stessa scuola.
Per questo motivo la scelta dei temi, l'iconografia, l'uso dei motivi floreali,
sono ripetitivi.
L'importanza di G�reme come centro religioso si prolunga fino al XIIIsecolo.





Un'altro importante complesso archeologico � quello chiamto
Il Monastero delle ragazze con le chiese, i refettori e le gallerie
tutte scavate su quattro piani, nella roccia.
Attraverso la scala si giunge al refettorio dove si trova un tavolo ben conservato.






All'interno del complesso ci sono 4 cappelle, in una che � coperta
con una volta a botte e con tre absidi ci sono gli affreschi della nativit�
e della vita di San Giorgio.
In un'altra cappella che ha la forma di croce greca
vediamo nella cupola centrale, sorretta da quattro colonne,
una figura di Cristo in piedi.
i due imponenti portali di accesso e la moschea nel cortile,
poggiata su quattro grandi archi, le cui decorazioni in pietra
e i cui portali sono un alto esempio di eleganza e maestria artistica.
Gli elementi decorativi presenti negli archi sono costituiti da arabeschi,
fioriture, falci di luna, trecce e nodi


Dopo il pranzo, ci avviamo a visitare la parte pi� simpatica e fiabesca della zona,
la valle Pasabag o dei Camini delle fate.


Da un mio precedente viaggio
sempre nella stessa zona


http://goccedipensiero.altervista.org/I_miei_viaggi/La_valle_dell_amore.html


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