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Jaipur



6 dicembre, sabato




Jaipur, detta la citt� rosa per il colore dominante delle sue abitazioni,
ha una popolazione di 3.324.319 abitanti,
ed � il capoluogo del distretto di Jaipur e della divisione di Jaipur, nello stato federato del Rajasthan.
Per la sua bellezza � stata definita la San Pietroburgo dell'India.







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La prima tappa di questa giornata
sar� il Forte Amber che dista circa 12 chilometri da Jaipur.

Siamo partiti dall'albergo alle 8.00 perch�, come ci dice la guida,
la mattina � il momento migliore per visitarlo.

Nel corso dello spostamento in pullman
facciamo una sosta per vedere e fotografare il "Palazzo dei Venti"
una curiosa e bella costruzione fatta a piuma di pavone



Hawa Mahal
fatto costruire nel 1799 da Pratap Sinih
� un palazzo di otto piani la cui facciata,
in arenaria rosa, comprende quasi mille fra nicchie e finestrine



tutte finemente lavorate a merletto.
Serviva da osservatorio dal quale le donne di corte,
non viste, potevano assistere alla vita della citt�.
Durante i mesi caldi, maggio, giugno, luglio,
serviva alle donne aristocratiche anche per rinfrescarsi
poich�, attraverso tutte quelle finestrine, passava il vento
e arieggiava l'ambiente.



Il Forte Amber si trova su un'altura e, per rendere pi� suggestiva la cosa
percorreremo i tornanti di quell'altura a dorso di elefante.

Quando seppi di ci�, non mi entusiasmai troppo,
l'idea di salire in groppa ad un elefante mi dava un po' di apprensione ma,
a quanto pare per "scalare" quella collinetta, non c'era altra possibilit�
per noi turisti
che insomma, a detta delle agenzie di viaggio, sarebbe stata
un'esperienza indimenticabile e poi mettiamoci anche il guadagno
per i cammellieri e quei ragazzini fotografi improvvisati che scattavano,
scattavano ogni nostra mossa, per poi venderci le foto e racimolare
un po' di rupie.

Dopo aver costeggiato un bellissimo panorama







arriviamo al "posteggio dei cammelli" dove ci viene assegnato
il nostro "trasportatore"



Aiutata da un mahout prendo posto sul mio simpatico elefantino
e dondolando, dondolando, nel perfetto stile dei Maharajas
cominciamo la salita tra i bastioni del Forte di Amber.



Amber ha origini molto antiche, la sua costruzione fu avviata da Raja Kakil
nel XII secolo.
Il Forte fu conquistato dai Kachwaha quando gli invasori islamici
controllavano la vicina Delhi.
Amber si trovava sulla via dei pellegrini musulmani diretti al santuario Chisthi di Ajmer
ebbe cos� inizio una storia di alleanze e vantaggi reciproci,
specie con i Moghul.
La principessa di Amber che suggell� questa alleanza,
diede alla luce Salim,
il futuro imperatore Jahangir e ne derivarono prestigio e benessere
per il Forte e per il palazzo
e Amber divenne la capitale del Rajasthan.

Il Palazzo fu iniziato dal Maharaja Man Singh I che nel 1592
avvi� la costruzione dell'ala sinistra, quella che abbiamo visto dalla strada
mentre salivamo al Forte.
Man Singh I era stato un valente condottiero dell'esercito dell'imperatore Akbar,
ambizioso e potente non voleva per� perdere le sue propriet� per cui
divent� il primo Maharaja del Rajasthan.
Nel corso degli anni gli successero parecchi discendenti e al Palazzo,
furono aggiunti altri edifici

Fu poi il precoce Jai Singh II, che sal� al trono a soli 11 anni,
a cui i Moghul diedero il titolo di Sawai
- uno e un quarto- titolo assai prestigioso,
per le sue mire espansionistiche e anche per la mancanza di acqua
ad abbandonare Amber e a iniziare la costruzione
di un Palazzo modello primo nucleo di Jaipur.

L'ingegneria locale e il materiale importato dalle localit� vicine
nel Palazzo
si sono combinati per un nuovo sviluppo architettonico
che ha finalmente trovato forma e carattere propri,
conferendogli quindi un'identit� unica,
un'architettura indoislamica, che univa i caratteri architettonici
degli ind� e dei Moghul
che, in precedenza, avevano conquistato il Forte.

Secondo la leggenda locale il nome Amber � derivato
da Ambekeshwar Mahadao,
un titolo dato al dio Shiva, una delle divinit� maggiormente venerate.
a cui il Maharaja era devoto
pertanto gli dedic� la citt�


Shiva o Siva


Amber significa anche cielo e ci� � dovuto
alla sua posizione in alto quindi pi� vicino al cielo.

Amber, detta anche Amer, � circondata dalla catena dei monti Arawali
e, nella parte sinistra, si affaccai sul Lago Maota

L

Sulla cima della collina sul lato nord si trova il forte Jaigarh.
Il forte � circondato da colline su tutti i lati
ed � lungo circa 3 km da nord a sud
e un chilometro di larghezza da est a ovest.
E' composto da diversi edifici.
E' una ripica struttura militare,
non � stato, da noi, visitato, perch�
non incluso nel nostro programma.



La citt� di Amber aveva un sistema a tre livelli di sicurezza.
Il primo, il pi� importante, consisteva in un muro fortificato che circondava il palazzo,
a sua volta protetto dalle acque dei laghi Maota e Sagar.
Il secondo livello proteggeva le case residenziali di ministri e nobili.
Il terzo custodiva la citt� dove vivevano tutte le altre classi e caste.
Nella periferia esterna sono ancora visibili i bastioni delle porte,
mentre il muro di cinta � quasi del tutto scomparso.
Parte di queste fortificazioni sono state restaurate pochi anni fa dall'autorit� governativa
che si occupa dello sviluppo di Amber.
Questo lavoro ha recuperato in gran parte la bellezza di questa antica citt� fortificata.

Il piazzale dove ci lasciano gli elefanti
il primo dei quattro cortili che si trovano nel palazzo







� quello in cui si facevano le feste
quando il Maharaja tornava dalla battaglia o veniva incoronato.
E' quello in cui, anche, aspettavano i soldati,
quando dovevano partire per qualche battaglia.

E' molto grande e pu� contenere varie centinaia di persone.

Pare che a quei tempi nella citt� vivessero circa 18 mila persone.

I Maharaja, il cui nome in sanscrito significa -grande re-,
furono sovrani altrettanto potenti
che gli imperatori Moghul, furono gli imperatori ind�.

In Amber e Jaipur che furono le capitali del Rajasthan
non si parla pi�, infatti, di imperatori Moghul ma di Maharaja..

Percorrendo una strada lastricata in pietra, arriviamo a Suraj Pole
o Porta del Sole
un bellissimo lavoro architettonico attraverso il quale entriamo in un altro cortile
ed � quello, anche, in cui salivano e scendevano
i Maharaja e le persone importanti che andavano a fare loro visita.

Si sente della musica, la tipica musica indiana, molto percussionata,
e la guida ci dice che quello era, anche, il modo, con cui i Maraja accoglievano
gli ospiti.

La porta � detta cos� perch� � collocata dalla parte in cui nasce il sole.



Gli induisti non considerano il sole un dio ma lo omaggiavno
come una divinit� riguardante la natura.

Di fronte alla Porta del Sole c'� Chand Pole o porta della Luna
usata, per salire e scendere dai militari e dal popolo.



Ci soffermiamo poi nella grande piazza dove si trova il
l'enorme Diwan-i-Aam del palazzo.
Si tratta della sala delle udienze pubbliche,
sollevata su un podio e sostenuta da una serie di 40 colonne.
Misura 12 metri per 8.
E' stata costruita da Mirza Raja Jai Singh.
In origine era aperta su tutti e quattro i lati,
ma in seguito quello orientale � stato chiuso.
Sul lato esterno della sala ha una doppia fila di pilastri in pietra e sabbia rossa,
mentre le colonne interne sono di marmo weatish (colore marrone chiaro).
Le mensole sono splendidamente scolpite
e decorate con motivi floreali
e le staffe sono coperte con figurine di elefanti.







L'elefante � molto considerato dagli induisti,
ha il significato di buon auspicio, di prosperit�
non c'� una casa induista in India che non abbia,
all'ingresso, due elefanti o la testa di elefante, il dio Ganesh o Ganesha
un dio molto conosciuto e venerato, � il figlio primogenito
di Shiva e Parvati.

A lui � dedicata





la Porta Ganesh Pole che si trova sul lato sud di questo cortile

C'� una leggenda sul perch� questa divinit� abbia la testa di elefante.

Shiva, un tempo part� per la levitazione, cosa che non durava uno o due giorni ma anni
Parvati, essendo rimasta sola e siccome era una dea quindi aveva la possibilit� di creare,
cre� un bambino perch� le facesse da guardiano.
Un giorno Parvati and� a fare il bagno e lasci� il bambino a fare la guardia
nel frattempo torn� Shiva ma quando volle entrare nel Palazzo
il bambino glielo imped�.
Shiva che aveva un carattere alquanto violento, non per niente � il dio della distruzione,
mozz� di netto la testa al bambino.
Quando seppe che era il bambino creato da Parvati, quindi praticamente suo figlio,
si disper� e, siccome era un dio, gli fu data la grazie
di ridare al bambino la testa del primo essere vivente che, la mattina seguente, avrebbe incontrato.
Il primo essere vivente che incontr� fu un elefante
ed ecco perch� Ganesha ha la testa di elefante.

In termini generali, Ganesha � una divinit� molto amata ed invocata,
poich� � il Signore del buon auspicio che dona prosperit� e fortuna,
il Distruttore degli ostacoli di ordine materiale o spirituale;
per questa ragione se ne invoca la grazia prima di iniziare una qualunque attivit�,
come, ad esempio, un viaggio, un esame, un colloquio di lavoro, un affare,
una cerimonia, o un qualsiasi evento importante.
Per questo motivo � tradizione che tutte le sessioni di bhajan (canti devozionali)
comincino con una invocazione a Ganesha, Signore del "buon inizio" dei canti.
� inoltre associato con il primo chakra,
che rappresenta l'istinto di conservazione e sopravvivenza,
la procreazione ed il benessere materiale.


Ganesha


La Porta Ganesh Pole ;� decorata con affreschi bellissimi.
Al centro della facciata c'� il dipinto che raffigura Ganesha.



L'edificio � a due piani, quello superiore � il Mandir Suhag,
ha le finestre traforate e veniva usato dalle donne reali
per guardare le udienze pubbliche che si svolgevano sotto nel Diwan-i-Aam.



Il Ganesh Pole ha nove guglie sul tetto e due cupole
e porta al terzo cortile del complesso di Amber.
Anche questo cortile � ornato con bellissime costruzioni.

In questo cortile c'� il Seesh Mahal, la sala delle udienze private.
E' stato costruito da Mirza Raja Jai Singh ed � anche conosciuto come Jai Mandir.
Consiste di due sale con sculture in legno e disegni floreali eseguiti con lavorazione "a specchio".



Le due sale del Seesh Mahal sono circondate da un corridoio con doppio colonnato.
Si dice che una candela pu� illuminare tutto il Seesh Mahal (palazzo degli Specchi)
a causa delle intricate decorazioni floreali e geometriche a specchio.





Da questo cortile iniziano diverse sale e appartamenti, come quello delle donne
con l'harem, poich� i Maharaja avevano mantenuto
le usanze islamiche di pi� mogli e quando conquistavano qualche terra
si riportavano anche uan moglie.
Ci sono anche i palazzi stagionali, caratteristico � quello dei monsoni,

Bello � vedere dall'alto il giardino di questa parte di palazzo,
dove il Maharaja e la sua si trasferivano nel periodo caldo.
Spesso il giardino veniva coperto con tende per mantenerlo fresvco
e vi si svolgevano feste con canti, musica e danzre quando c'erano ospiti.





Facciamo poi una rampa di scale per arrivare al Polo Singh o porta dei Leoni che introduce alla corte superiore del palazzo.
Singh Pole ha un doppio ingresso.
Sul lato destro ci sono camere per le guardie, la porta � decorata con affreschi con motivi floreali.





Ci soffermiamo poi a vedere dall'alto il baldacchino che sorregge
una cisterna per contenere l'acqua piovana poich�,
come � stato detto, c'era carenza d'acqua



e, anche sotto a quel baldacchino il Maharaja si soffermava
con i suoi ospiti per prendere refrigerio dal caldo.

Cosa che facciamo anche noi,
Una breve sosta prima di lasciare il Forte Amber.



La discesa dala collinetta non viene fatta
a dorso di elefante ma su una jeep
e devo dire, che avrei preferito, di gran lunga,
il dondolamento dell'elefantino
pittosto che lo sballottolamento dell'auto e le rocnboilesche curve.
ma tant'�, si arriva al basso

Faticoso anche scendere da quelle jeep.





Mentre, in pullman, stiamo raggiungendo la fabbrica di tappeti,
nostra prossima tappa,
chiediamo alla nostra guida, di parlarci un po' delle caste,
visto che, durante la visita al Forte Amber,
abbastanza spesso, sono state chiamate in causa.

L'argomento � vasto, durante la spiegazione ho preso qualche appunto
ma insufficiente per poter trattare l'argomento in modo corretto e completo
allora mi sono aiutata con ricerche fatte in internet.



Allora le caste esistono in India da 2.500 anni,
non hanno pi� un valore giuridico,
ma sono ancora molto considerate nella vita quotidiana.
Possono essere individuati quattro grandi gruppi:

Brahamani (sacerdoti/intellettuali: esegeti e controllori dei testi sacri,
insegnanti con il compito di tramandare la tradizione),
sono individui la cui vocazione li ha portati irresistibilmente verso la vita spirituale.
E� loro compito il preservare e trasmettere la conoscenza metafisica e religiosa.
Il loro colore simbolico � il bianco, che simboleggia la purezza e la luce spirituale (il sole).
La loro direzione � verticale, ascendente.
La fisionomia mentale � concentrata.
La loro realizzazione, trascendente. Il metallo simbolico � l�oro,
poich� le sue qualit� sono permanenti, non si corrompe con il passare del tempo.
Bramini, in India indica tutti gli appartenenti alla casta sacerdotale per diritto ereditario familiare.
La formazione della casta deve farsi risalire indietro nel tempo,
poich� se ne trova menzione gi� in un testo vedico,
e con essa si mir� a conservare integro nei secoli l'originario insegnamento religioso e filosofico.
Spetta infatti ai Bramini di studiare i testi sacri, di attendere al culto
e di trasmettere quella parte d'insegnamento (esoterico)
che per tradizione si confida solo oralmente.
I Bramini sono oggi circa quindici milioni, e sono alla guida dell'induismo.

Kshatryia (capi guerrieri: aristocratici militari)
I Kshatryia sono quegli individui le cui qualit� specifiche li qualificano
ad assolvere funzioni relative al governo degli uomini e agli strumenti di difesa di questo governo.
I Re e gli Eserciti appartengono a questa casta.
Il loro colore simbolico � il rosso, in relazione al calore, all�espansione.
La direzione � orizzontale, in espansione.
Questa casta � subordinata per natura ai Brahmana
ed � per questa ragione che, per esempio nel Medioevo,
i re erano consacrati dal Papa.
La funzione reale, � quella di unire il cielo e la terra,
costituendo un governo in accordo con i principi spirituali..
Il Kchatriya rispecchia e ordina (nei due sensi della parola).
Essi sono identificati con l�Et� dell�Argento, la luna, monarchia, aristocrazia.

Vaishya (commercianti, contadini e pastori)
sono quelli che per natura si identificano con le funzioni commerciali e industriali.
Essi sono coloro che �provvedono alle contingenze�, si pu� dire.
Sono quelli che lavorano nei campi coltivando o allevando gli animali,
quelli che costruiscono le case e le altre costruzioni pubbliche o private.
e quelli che commerciano in viveri, utensili, e, infine,
tutto quello che costituisce il supporto materiale
cos� da rendere possibile la vita all�uomo e permettere ad ognuno di compiere la sua funzione specifica.
In definitiva, quelli che producono.
Il loro colore simbolico � il giallo scuro o il marrone.
Sono identificati con l�Et� del Bronzo, che � il loro materiale simbolico
(costituito da rame/rosso + stagno/grigio).
Sono collegati al mondo materiale: terra, democrazia borghese, sentimentalismo.

Sudra (artigiani, servitori, operai ecc.)
sono quelli la cui natura � destinata alle pi� varie funzioni di lavoro manuale pesante.
sono i lavoratori, sono coloro che usano la forza fisica nelle loro occupazioni professionali,
sono identificati con l�Et� del Ferro,
il cui colore simbolico � il cenere scuro.
La fisionomia mentale degli Sh�dra � caratterizzata dall�attaccamento alle apparenze,
all�emozione e la superficialit�, classe lavorativa,
Regno della Quantit�. Gli intoccabili
o Paria o Candala
che si trovano in fondo alla gerarchia sono i fuoricasta,
persone che svolgono lavori ritenuti religiosamente impuri e il contatto
con i quali � ritenuto motivo di impurit�.
sono coloro che lavorano a contatto con la morte e le cose impure
la pulizia delle strade e delle latrine, la lavorazione delle pelli, l�uccisione dei topi),
i barbari, i tribali (che vivono sulle montagne o nella giungla e comunque
al di fuori della societ�) e i figli di unioni di jati (trib�, clan) diverse.
Agli intoccabili � proibito entrare nei templi
ed essi non possono essere cremati alla loro morte.
Chi tocca un intoccabile deve immediatamente lavarsi le mani per purificarsi.
Se un intoccabile osasse attingere acqua da un pozzo pubblico,
l�acqua si inquinerebbe e nessun altro potrebbe usarlo.

Ogni individuo che nasce in una casta, ne assume incondizionatamente lo status
e il ruolo conforme a questa identit�.
Ogni persona nasce quindi in un inalterabile status sociale.
La casta � quindi un gruppo sociale chiuso.

Questo sistema trova il suo fondamento religioso nei Veda, gli antichi testi religiosi a base dell�induismo,
scritti in sanscrito (ma tramandati oralmente dalla loro antichissima origine),
che hanno derivazione dal popolo degli Arii, arrivati in India settentrionale intorno al 1500 a.c.
Una teoria storica fa addirittura coincidere la nascita delle caste
con l�arrivo in India di questo popolo di pelle chiara, proveniente dal Nord dell�Asia e dall�europa del Sud,
che trov�, al suo arrivo, altre razze che gi� vivevano in territorio indiano,
come i Negrito, dalla pelle nera, simili agli africani,
i Mongoli, simili ai cinesi,
gli Austroloidi simili agli aborigeni australiani
e i Dravidiani, i pi� numerosi, di origini mediterranee.
Con gli Austroloidi e i Dravidiani, gli ariani ebbero la maggior parte dei loro contatti.
Per il resto gli ariani non rispettarono le culture delle popolazioni locali
che furono quindi costrette a diventare loro servi oppure a fuggire sulle montagne o verso sud.
Gli Ariani si organizzarono in tre gruppi, quello dei guerrieri Rajayana Kshatria),
quello dei sacerdoti, (brahmani), che riuscirono a conquistare il potere,
quello dei contadini e degli artigiani (Vaisia).
Nel Rig Veda (1700-1100 a.c.), uno dei testi della raccolta dei Veda,
� raccontato che l�uomo primordiale � Purush � ha distrutto al fine di creare una societ� umana.
Dalle parti del suo corpo sono stati creati i varna.
Cosi, in base ad una gerarchia decrescente, dalla sua testa sono stati creati i brahmani,
dalle sue mani i Kshatrias, dalle sue cosce i Vaishias e dai suoi piedi i Sudras.
Altra teoria religiosa sostiene che i Varna abbiano avuto origine dagli organi del corpo
di Brahma, l�assoluto creatore del mondo. Nella popolare Bhagavad-Gita ancora di pi� viene sottolineata l�importanza
di appartenenza alla casta e dell�adempiere il proprio dovere sociale.

Nell�induismo, l�obbedienza alle regole della casta cui si appartiene diventa un dovere religioso.
L�appartenenza ad una casta, acquisita per nascita,
� il risultato attuale di un comportamento passato e il buono o cattivo rispetto
dei doveri di casta (secondo il principio del dharma),
oggi, determiner� l�appartenenza ad una casta, superiore o inferiore,
nella prossima vita (secondo il principio del kharma).
Infatti, la casta nella quale un individuo nasce � il risultato delle azioni che ha commesso in una vita precedente.
Cos�, una persona veramente virtuosa della casta Shudra (i servitori)
potrebbe essere premiata con la rinascita a bramino nella sua prossima vita.
Le anime possono muoversi non solo tra i diversi livelli della societ� umana,
ma anche trasmigrare nel corpo di animali,
il che spiega il vegetarismo di molti ind�.
In questa visione le ineguaglianze fra gli uomini sono quindi la conseguenza di azioni
nelle vite passate, ed hanno tuttavia un valore provvisorio,
valgono cio� fino alla morte dell�individuo e alla sua successiva reincarnazione (samsara),
dato che � possibile essere virtuosi nel corso della vita attuale
al fine di raggiungere una stazione pi� alta nella prossima rinascita.

Il sistema delle caste venne usato dagli inglesi, insidiatisi in India nel 1757,br> come mezzo di controllo sociale.
Si allearono con la casta dei bramini, ripristinando alcuni privilegi che erano stati abrogati
dai governanti musulmani.
Tuttavia, gli inglesi resero illegittime, in quanto considerate discriminatorie,
alcune usanze indiane riguardanti le caste inferiori.
Nel XIX e XX secolo si parl� addirittura di abolire lo status di intoccabile
e nel 1928 fu permesso ai �dalit� di entrare in un tempio.
Il grande Gandhi si � battutto per l�emancipazione dei dalit,
dando loro il nuovo nome di Harijan o �figli di Dio� .

Il nuovo governo indiano insediatosi a seguito dell�Indipendenza indiana, avvenuta il 15 agosto 1947,
ha istituito vari leggi per proteggere le �caste e le trib��,
includendovi sia gli intoccabili che i gruppi tribali che, ancora oggi, vivono stili di vita tradizionali.
Queste leggi, tuttora vigenti, includono sistemi di quote per garantire l�accesso all�istruzione
e ai posti di governo.
Infatti, per legge, in applicazione degli articoli 341 e 342 della Costituzione indiana del 1950,
sono state formate le �Schedule Caste� e le �Schedule Tribes�
ovvero gli elenchi delle caste degli intoccabili e delle trib�,
. Sul sito del governo indiano � spiegato come ottenere il �certificato di casta�
la cui funzione � cos� ivi descritta:
�un certificato di casta � la prova della propria appartenenza ad una casta particolare,
soprattutto nel caso in cui non si appartenga a nessuna delle �caste�,
come specificato nella Costituzione indiana.
Il governo ha ritenuto che le Scheduled Castes and Tribes
abbiano bisogno di un incoraggiamento speciale e dell�opportunit� di progredire
allo stesso ritmo del resto della cittadinanza.
Di conseguenza, l�Indian System of Protective Discrimination ha previsto
alcuni privilegi speciali concessi a questa categoria di cittadini,
quali la riserva di posti nelle assemblee legislative e di Governo
, la riduzione parziale o totale delle tasse scolastiche e dei college,
la riserva di quote di iscrizione alle istituzioni educative,
il rilassamento dei limiti massimi di et� per l�accesso a determinati posti di lavoro, ecc.
Per poter usufruire di questi privilegi, un cittadino appartenente ad una casta
deve essere in possesso di un valido certificato di casta.�.
I moduli per ottenere il certificato di casta sono disponibili on-line o presso appositi uffici locali.
Nel caso in cui nessuno dei familiari di chi chiede il certificato abbia gi� ricevuto un certificato di Casta,
il governo, prima di rilasciare il certificato, operer� un� ndagine locale e chieder� una prova
di residenza nello Stato per un periodo minimo stabilito
ed una dichiarazione giurata di appartenenza alla casta.

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