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Da Agra a Jaipur

Fatehpur Sikri




5 dicembre, gioved�


Verso Jaipur


Si parte presto la mattina, alle 8.00,
dopo una frettolosa colazione, tutti in pullman,
sono circa 200 i chilometri da percorrere per raggiungere Jaipur
e sono previste soste lungo la strada per visitare altri resti archeologici,
inoltre la strada non � affatto confortevole, da noi si direbbe una provinciale,
del resto, come gi� detto, l'unica autostrada, per di pi� ancora da ultimare,
� quella che abbiamo percorso da Delhi ad Agra.



La prima sosta si fa per visitare il complesso del Fatehpur Sikri

Dalla foto, che ho trovato in rete,
si pu� vedere la grandezza di quella che fu una magnifica citt�
abbandonata per�, abbastanza presto, per mancanza di acqua.

La citt� fu fatta costruire dall'imperatore Abkar nel 1570 come omaggio
e ringraziamento,
in ricordo del santo Salim Chisti.
Narra la leggenda che Abkar, non avendo ancora avuto,
dalle sue numerose mogli,
alcun erede maschio, quindi vedendo in pericolo la successione al trono
decise di fare un pellegrinaggio nella localit� dove viveva il santo
il quale gli predisse che da l� a poco avrebbe avuto tre figli maschi.
Infatti dopo un anno nacque l'erede maschio che chiam� Salim
in onore del santo e fece iniziare la costruzione della nuova citt�,
Fatehpur, che significa -citt� della vittoria-
(perch�, proprio in quell'anno
l'impero si era ingrandito con le molte vittorie di Akbar)
presso la dimora del santo
e volle farne il centro culturale,
commerciale e amministrativo dell'impero
ma l'esercito e il tesoro rimasero ad Agra a cui la citt� era collegata
da una larga strada
lungo la quale si snodava una serie ininterrotta
di botteghe di artigiani.
Come detto, per mancanza di acqua la citt� ma, forse, anche
per avvicinarsi all'esercito che era impegnato in campagne militari
a nord dell'India,
ben presto, venne abbandonata, divenendo una citt� fantasma.

Fatehpur Sikri � il pi� tipico esempio di citt� murata moghul,
con aree private e pubbliche ben delimitate e porte di accesso imponenti.
L'architettura � un misto di stile ind� ed islamico e riflette la visione politica e filosofica degli imperatori moghul
ed il loro stile di governo.

Dopo l'abbandono forzato della citt�,
molti dei palazzi e delle moschee furono saccheggiati;
l'attuale stato di conservazione, molto buono,
si deve ai lavori di consolidamento iniziati dal vicer� Lord Curzon
al tempo del protettorato inglese.

Quello che oggi rimane della capitale di Akbar � l'area del palazzo,
costituita da numerosi edifici separati,
che si affacciano su una piazza molto ampia,
e da una vasta moschea, collegata al palazzo.
L'area del palazzo, come in altri successivi palazzi moghul,
non � caratterizzata da strade,
ma da terrazze con edifici individuali,
ognuno con la sua funzione specifica.



Dopo l'ingresso, percorriamo un ampio cortile, circondato,
su tre lati da una fila di porticati



fino ad arrivare ad una costruzione
che la guida ci dice chiamarsi Diwan-i-AAm
che consiste

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in un ampio padiglione che a suo tempo era utilizzato
per udienze e celebrazioni pubbliche
ed era ricoperto da arazzi.

Ci spostiamo poi verso il Diwan-i-Khas
un edificio adibito alle udienze ed ai dibattiti privati.
E' una struttura a base quadrata, con quattro cupole, chhatris,
una ad ogni angolo del tetto;





all'interno si trova una sola singola sala
con al centro una colonna sulla cui sommit� si trova un baldacchino.

Qui si tenevano le discussioni private dell'imperatore Akbar
con i rappresentanti delle diverse religioni del suo impero.





Passiamo poi a vedere il Khwabgah,





un edificio con l'appartamento privato dell'imperatore;
le stanze sono dotate di un ingegnoso pozzo di ventilazione
che garantiva aria fresca propri accanto al letto del sovrano

Particolare molto curioso, nella camera da letto del re,
il letto altissimo,



alto pi� di due metri
e questo per difesa, perch� quando il re saliva
con l'aiuto di scalini messi appositamente
e che venivano tolti dopo che si era coricato,
nessuno poteva pi� raggiungerlo

L

ed anche la moglie di turno, che si era portata per compagnia
durante la notte, doveva avere il suo permesso per scendere.



Aggiriamo poi la piscina privata dell'imperatore la Anoop Talao
con la bella terrazza
sempre e solo a suo uso e consumo
dove si posizionava l'orchestra per allietargli le ore di relax





e raggiungiamo il quartiere femminile, il Panch Mahal,
che ha al centro



un padiglione a pi� piani, in arenaria rossa,
ogni piano ha una estensione minore del precedente
e l'ultimo termina con una cupola.
Il Panch Mahal si affaccia sulla Pachisi court, il cortile
dove le consorti dell'imperatore trascorrevano le calde serate estive
Deve il suo nome alla scacchiera posta al centro
ed utilizzata dai membri della corte per giocare al gioco omonimo.





Entriamo pio in qualcuna delle case che furono delle mogli del sultano
pare che i re dell'epoca, per non scontentare nessuno,
avessero una moglie per religione,
infatti nella casa che era stata della moglie cristiana si possono vedere,
tutto molto dovuto, ovviamente, all'immaginazione,
dei dipinti con icone cristiane.



Il palazzo abitato dalla sultana turca ha, invece,
all'interno splendidi pannelli
e le pareti sono intagliate in maniera molto delicata e ricercata,
tanto da sembrare di legno e non di pietra.
In particolare il tetto in pietra imita le mattonelle di argilla.











La casa pi� bella � quella che il sultano ha dato alla moglie induista,
quella che aveva partorito l'erede maschio,
casa in cui essa visse
fino alla fine dei suoi giorni.
La casa non � visitabile.
La guida ci dice che al centro del cortile della casa della moglie induista
c'era una pianta di basilico, ora non c'� pi�,
perch� il basilico porta bene.
Le donne indiane, ancora oggi, alla mattina
prima di iniziare le loro attivit� quotidiane
fanno un piccolo rito al basilico, per propiziarsi la giornata.
e sempre, ancora oggi, i bambini, e i ragazzi,
prima degli esami o di una prova difficile,
masticano un po' di basilico

Notevole, per bellezza architettonica �, anche, il Palazzo di Birbal



� uno degli edifici dei quartieri femminili
ed � caratterizzato a pianterreno da quattro ambienti quadrati,
due dei quali sostengono delle stanze, mentre gli altri delle terrazze.
La disposizione diagonale degli ambienti � fatta in modo che in ogni momento
ci sia una stanza in ombra.

Ci avviamo poi verso la parte sacra della citt�, la Jami Mashid separata dai palazzi
da un ingresso che era di esclusivo utilizzo reale, il Badshani Darwaza.



che � il secondo ingresso per ampiezza alla Jami Mashid,
da cui � possibile, entrando, avere una vista diretta della moschea.
L'imperatore Akbar accedeva da questo ingresso e,
per mezzo di una ripida scalinata al suo interno,
poteva arrivare direttamente alle aree a lui riservate, del complesso.

L'altro � il Buland Darwaza



un imponente ingresso alla Jami Mashid,
alto ben 54 metri.
Fu fatto erigere da Akbar
per celebrare degnamente la conquista del Gujarat del 1573
ed � servito come ispirazione per tutti gli altri ingressi principali
delle grandi moschee indiane.



La mosche Jami Mashid fu la principale moschea della citt�
e serv� da modello per le altre grandi moschee del periodo moghul.
Come molte altre moschee,
� fiancheggiata da chiostri porticati e  i due grandi e bellissimi ingressi monumentali a sud e ad est.



Prima di entrare sempre il rito delle scarpe
e ci vengono fornite scarpette di plastica da indossare
sui calzini o sui piedi nudi









La parte pi� sacra di tutto il complesso � la tomba del mistico sufi Salim Chisti.





che pose fine alla mancanza di figli maschi da parte dell'imperatore Akbar.
per cui volle che il santo fosse l� sepolto.
A partire da quella data la tomba ha attirato folle di persone,
soprattutto donne senza prole che vogliono avere dei figli;
i numerosi pellegrini (sia ind� che musulmani) esprimono il loro desiderio
e legano un filo di cotone alla grata che protegge la tomba,
nella speranza di venir esauditi.



Uno sguardo poi alle Hujra



le due sale di preghiera identiche
che si trovano ai lati della moschea.
Hanno tetto piatto e sono sormontate da cupola;
inoltre sulla parte anteriore
hanno la prosecuzione del colonnato che circonda l'intero complesso.

Ancora uno sguardo d'insieme
e poi ci avviamo verso l'uscita.br>



1.Badshahi Darwaja, 2.Buland darwaja, 3.Prayer room della p�reghiera del Venerd�, 4.Tomba di Salim Chisti, 5.lsam Khan Mausoleam


Tutto molto interessante, soltanto che
parte della visita � stata accompagnata
non mi piace dire infastidita ma ci starebbe bene
da una schiera di ragazzini e ragazzetti che ci volevano vendere di tutto,
erano molto insistenti anche perch�, purtroppo, non c'erano controlli
e soprattutto visitare la moschea, � stata un'impresa.
Infine, prima di salire sul pullman
abbiamo comprato delle penne da un piccolo venditore
per non scontentarlo e per il suo simpatico e poco invadente modo
di proporci la merce in vendita.
E' stato molto contento ed � scappato via con quei soldi stretti in pugno
per paura di essere derubato e malmenato dai ragazzi pi� grandi
come spesso avviene.



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