La gita di Capodanno


Sant'Agata dei Goti





1 gennaio 2014 - mercoled�


Oggi la partenza, data l'ora tarda con cui siamo andati a dormire
� fissata per le ore 10.00
destinazione Sant'Agata dei Goti
in cui arriviamo dopo una mezz'ora di pullman.




Ci incontriamo, in Piazza dell�'Annunziata,
con la guida, un professore di scienze nel locale liceo scientifico
che, per passione si diletta ad illustrare le bellezze
e i siti interessanti del suo paese e,
visto che siamo di Roma, con una simpatica aria di sfott�
ci comincia subito a dire che l� nei pressi,
nella Valle Caudina e, precisamente ad Arpaia, si trova il passo
delle Forche caudine
dove i Romani subirono, nel 321 a. C. un'umiliante sconfitta
da parte dei Sanniti a dovettero sopportare
l'onta delle Forche Caudine



Dopo aver messo bene bene i puntini sulle i
ci comincia a parlare di Sant'Agata dei Goti
che si trova aggrappata ad un costone tufaceo tra due fiumi.

Finita la messa delle ore 11.00,
entriamo a visitare la chiesa dell'Annunziata



la cui costruzione originale risale al 1238 ad opera del Vescovo Giovanni.
Nel 1764, S. Alfonso, vescovo di San'Agata
la costitu� chiesa parrocchiale per le popolazioni rurali
della campagna santagatese.
La facciata principale unisce tratti cinquecenteschi e barocchi.



Notevole � la compostezza classicheggiante del portale di pietra
che presenta nella lunetta il mistero a cui la chiesa � dedicata:
l'annuncio a Maria e l'Incarnazione del Figlio di Dio.



L'Eterno Padre, nella cuspide superiore,
� parte integrante della scena,
scolpita nel 1563 da bravi scultori
della scuola napoletana di Annibale Caccavello.

Del 1565 � il grande portone d�ingresso in legno mirabilmente restaurato.

L'interno � a navata unica
con abside a impianto quadrangolare
con soffitto a capriate
ricostruito di recente su residui di quello originario.



C'incamminiamo poi per le vie del paese



e facciamo una breve sosta in Piazza Tiziano Della Ratta,
dinanzi alla stele che la cittadinanza
ha dedicato al carabiniere ucciso durante una rapina a Maddaloni.

Sulla stele c'� scritto:
"A ricordo dell'appuntato scelto dei Carabinieri Tiziano Della Ratta
medaglia d'oro al valo militare
alla memoria.

Con ferma determinazione, esemplare iniziativa, ed insigne coraggio,
presente, in abiti civili per indagini di polizia giudiziaria,
all'interno di una gioielleria, non esitava,
unitamente ad un commilitone, ad affrontare tre malviventi
armati di pistola,
entrati per perpetrare una rapina.
Esponendosi coscientemente al fuoco dei malfattori,
anche a protezione dei due clienti presenti,
replicava efficacemente con l'arma in dotazioen,
prima di essere mortalmente ferito
e di accasciarsi, esanime, al suolo.
Il pronto intervento di altri militari
consentiva al cattura di tutti e dieci correi del delitto.
Fulgido esempio di elette virtt� militari ed altissimo senso del dovere
spinti fino all'estremo sacrificio."
Maddaloni (CE) 27 aprile 2013

Citt� di Sant'Agata dei Goti
L'Amministrazione comubale
pose
27 settembre 2013




Ci fermiamo poi, per qualche notizia, davanti
al Castello Ducale.



Il castello fu eretto dai Longobardi e poi modificato ed ampliato nell'XI secolo dai normanni. Nei secoli la sua forma ha subito molte modifiche, ed in particolare, nel XIX secolo, sono state decapitate le torri e costruite delle logge.
Originariamente pensato come fortezza militare, in seguito venne adattato a Palazzo Ducale, dimora patronale e sede di giurisdizione quando Sant' Agata de' Goti divenne centro regio di giurisdizione.
E' stato abitato dai principi della Real Casa di Artois di Francia, dagli Acquaviva, dai Della Ratta, dai Carafa ed era dimora preferita dai baroni dei luoghi circonvicini che vi si trattenevano buona parte dell'anno.
Il Castello sorge di fronte alla chiesa di S. Menna. Esteriormente ha un aspetto tozzo, e in origine era munito di quattro torri angolari, di cui resta una adibita a carcere fino a pochi decenni addietro. Sorprende di questa torre ex-carceraria la compattezza e finitezza stilistica; � sicuramente di epoca posteriore, catalana o aragonese. Si presume che le altre torri siano state spianate per liberare spazio in un luogo gi� angusto.
Al primo piano del castello � possibile ammirare un ciclo di affreschi del pittore Tommaso Giaquinto.


E' giorno di festa, per di pi� il primo dell'anno,
poca gente per le strade, a cui la nuvolosit� del cielo
conferisce un chiarore ovattato, si vedono aggirarsi solo tutisti che
come noi, approfittando del periodo festivo,
sono venuti a visitare questo bellissimo
borgo medievale.



Siamo arrivati, intanto, sul ponte Martorano





da dove possiamo vedere
proprio la caratteristica di questo paese:
le case, della parte vecchia, abbarbicate, vicine le une alle altre,
lungo il costone tufaceo.



 





Questo borgo, con uno stupendo panorama
ha mantenuto il suo fascino inalterato nei secoli.






Sorge sui resti dell'antica Saticula, villaggio sannita
poi divenuta colonia romana,
l'attuale nome, secondo una corrente di pensiero
sembrerebbe risalire al VI sec.d.C.
quando vi si stabil� una colonia di Goti.
ma un'altra ipotesi, secondo altri sarebbe che
il nome deriva dalla famiglia francese de Goth
che in un periodo molto turbolento della storia d�Italia,
della Chiesa e dell�Impero
� la cattivit� avignonese -
avrebbe tenuto in suo possesso per volont� del re di Napoli Roberto d�Angi�
il feudo di Sant�Agata sottraendolo alla pi� importante famiglia degli Artois
la quale poi ritorn� ad impossessarsi del feudo di Sant�Agata. br> La famiglia de Goth, imparentata con Clemente V
� Beltrando de Goth - e legata anche al suo successore Giovanni XXII
avrebbe retto almeno in parte il feudo santagatese
� la certezza non � assoluta - >br> per circa trent�anni fino al 1338.
Con la presenza della famiglia de Goth,
osteggiata dagli Artois,
il nome di Sant�Agata sarebbe diventato
per volont� della stessa famiglia Sant�Agata de Goth
che poi si sarebbe via via trasformato fino al definitivo
Sant�Agata de� Goti o Sant�Agata dei Goti.
Questa tesi �, per�, molto debole e presenta molte contraddizioni e incongruenze.

Io, infatti, propendo pi� per la prima ipotesi, l'origine barbara.

 Passeggiando tra le stradine del centro storico
tra chiese, conventi e palazzi nobiliari, sembra
di entrare in un mondo dove il tempo si � fermato.

Arriviamo, intanto, in via Roma, per visitare la Cattedrale.





Dedicato all?assunta, riveste dal 1986 il ruolo di concattedrale
a seguito dell0unione della diocesi locale con quella di Cerreto Sannita.
Fu fondato nel 970, ricostruito nel XII secolo e pi� volte restaurato
specie dopo il terremoto del 5 giugno 1688.
L'interno � a croce latina con tre navate,
transetto, cupola e presbiterio.
Nelle cappelle laterali sono site pregevoli opere d'arte incorniciate da stucchi barocchi



l soffitto della navata centrale � in tavole lignee dipinte e dorate,
opera del XIX secolo mentre
l'altare maggiore, arretrato rispetto alla posizione originaria,
� in marmi policromi intarsiati.
Al di sotto del transetto c'� la cripta romanica,
dove si vedono le numerose volte poggiano su colonne di riporto
mentre alle pareti sono visibili diverse tracce di affreschi.









L'esterno � costituito da un ampio pronao a tre campate
rette da dodici colonne con capitelli di riporto.




Il portale maggiore in stile romanico ha ai due lati due coppie di colonne
con capitelli in stile corinzio.

A sinistra della facciata del Duomo c'� il campanile,
a tre ordini con cupolino avente embrici maiolicati gialli e verdi.

Ci spostiamo poi per le stradine della cittadina



Molto bella e anche la chiesa Santa Maria di Costantinopoli



La chiesa con il monastero adiacente, furono costruiti nel 1764.
la facciata della chiesa, poi, cos� come la vediamo oggi,
fu aggiunta nel 1771.L'interno � a navata unica di stile barocco, con quattro piccole cappelle laterali: a destra, la prima � dedicata a S. Agostino e la seconda a S. Alfonso; a sinistra, la prima dedicata al Sacro Cuore e la seconda alla SS. Trinit�. La cappella del transetto sinistro � dedicata al Redentore ed � di fronte al coretto delle monache, affinch� sia sempre sotto i loro sguardi. L'altare maggiore � del 1853. Al di sopra di esso, la grande tela presenta S. Maria di Costantinopoli con S. Giuseppe e S. Teresa d'Avila. Le tele furono dipinte nel 1775 da Pasquale de Luce. II ritratto di S. Alfonso, dipinto tra il 1836 e il 1839, � attribuito a Francesco De Mita. II pavimento, formato di mattoni e maioliche, � coevo alla costruzione della chiesa.

Interessante l'epigrafe funeraria romana del I sec. nell'angolo sinistro della chiesa che recita: Sacro agli Dei Mani. Claudia Valentina fece questo sepolcro al marito Claudio Eutychiano, pienamente meritevole - egli visse 47 anni 3 5 mesi - con lei visse 15 anni e 5 mesi.

Il monastero



� stato voluto da S. Alfonso.
Ebbe la prima fondazione nel 1650
intorno ad una chiesetta cinquecentesca intitolata a S. Maria di Costantinopoli.
Fino al 1710 ospit� le monache del Terz'Ordine di S. Francesco e fu restaurato e ampliato nel 1758.
S. Alfonso ne complet� i lavori. Nel 1766 vi entrarono le monache redentoriste venute da Scala, sotto la guida della m. Maria Raffaella, che vi hanno dimorato ininterrottamente, vivendo in preghiera, povert� e lavoro per la redenzione del mondo.
La clausura non consente la visita all'interno del monastero.
Infatti siamo potuti entrare soltanto nell'atrio
che si trova subito dopo l'ingresso



dove una suora, dA una finestrella,
attraverso la ruota dove, un tempo, venivano abbandonati
i neonati



ci ha salutato e ci ha donato del pane di ostia benedetto.

Continuiamo a camminare e, ad un tratto,
sollevando gli occhi,
incrociamo uno stendardo appeso ad un balconcino



che mostra il volto di Bill de Blasi,
attuale sindaco di New York,
il cui nonno � originario di Sant'Agata dei Goti.
I santagatesi sono molto orgogliosi di questo loro cittadino onorario.

Ci dirigiamo poi verso
la chiesa di San Francesco



La Chiesa � stata costruita tra XII e XIII secolo a seguito del passaggio di S. Francesco d�Assisi in citt�: si tratta di un vasto complesso composto da chiesa e convento, appartenuto ai Frati Minori Conventuali, venuti a Sant'Agata intorno al 1267. La struttura fu trasformata in caserma nel 1865, all'inizio del Regno dei Savoia, per essere poi restaurata e restituita alle originarie funzioni nella II met� del �900. L�attuale sistemazione � settecentesca: la chiesa presenta una bella facciata barocca ed il campanile gotico, con orologio e cuspide maiolicata.



� L'intermo, che non ho potuto fotografare poich� c�era una funzione in corso,
� a navata unica e custodisce numerose opere,
fra cui il famoso sarcofago di Ludovico Artus, conte di Sant' Agata, morto nel 1370. In fondo all'abside, la grande tela con S. Francesco che riceve le stimmate. In alto, il ciclo di affreschi del Giaquinto del 1703, con episodi tratti dalla Bibbia. Il coro, il pulpito e la cantoria, in legno intagliato, sono della fine del sec. XVIII. II convento, dopo la soppressione nel 1809, � ora propriet� del Comune ed ospita concerti e incontri culturali.

Siamo saliti poi, attraverso una scaletta maferma e assai ripida,
in cima al campanile dove c'� una campana con uan leggenda particolare:
dice la leggenda, infatti che se si riesce a far suonare la campana, prendendo
il batacchio con la mano destra e mandandolo a sbattere
contro il bronzo della campana, avremmo vissuto fino a 100 anni e oltre.



Sembrerebbe una cosa da niente,
basta poco, che ce v�...,
invece la difficolt� stava nel fatto che la campana era grandissiam
di conseguenza anche era grandissimo e per giunta assai pesante
comunque sar� stata al strizza di non raggiungere i cento anni
ma ognuno di noi, mettendo a frutto tutte le proprie risorse forzute
� riuscito a far dare alla campana il magico -don-

E, contenti per esserci assicurati lunga vita
essendo giunta anche l'ora di pranzo,
ce ne torniamo in albergo, appunto, per pranzare.



Nel pomeriggio andiamo a visitare Pietrelcina
il luogo natale di san padre Pio.
In inverno fa notte presto per cui
Z la cittadina l'abbaimo visitata tutta di notte.
Ho avuto l'impressione che sia un luogo molto curato,
tutto parla del santo, dalla sua casa natale
alla stanzetta in cui dormiva, studiava e pregava,
ai negozi di souvenirs, alla gente
ce ne era molta, a girare per quelle viuzze ma tutti composti
e in religioso raccoglimento.


Si possono veere alcune immagini nel�la slide qui sotto.




E somani si torna a roma

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