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Cambogia

Phnom Penh
1  novembre
Sabato




E' l'alba al resort Victoria e ci stiamo preparando per ripartire
la partenza � prevista, infatti per le ore 7,30.







cos� abbiamo la possibilit� di vederlo anche di giorno
dato che ieri sera, arrivando a buio, abbiamo potuto conoscerne solo l'interno.
La sua posizione sul fianco della collina granitica Nui Sam che raggiunge i 230 metri,
gli permette di offrire una bellissima vista
sulla regione del delta del Mekong
e sulle sterminate risaie gi� gi� fino alla Cambogia
che sta per essere, appunto,
la nostra prossima meta.















Con la navetta torniamo al pullman
per raggiungere Chau Doc, cittadina al confine con la Cambogia
e l'imbarcadero, per prendere il battello
ed arrivare, via fiume, fino a Phnom Penh.

Ci sistemiamo sulla lancia
che non � un'automobile ma un bus acquatico,







Minh che ci saluta





e il viaggio sul Mekong pu� cominciare.









Il Mekong, il maggior fiume dell'Indocina,
con i suoi 4.880 chilometri, � uno dei fiumi
pi� lunghi del mondo e uno dei pi� importanti dell'Asia.
Nasce in Tibet e finisce il suo corso in Vietnam
dopo aver attraversato Cina, Birmania, Thailandia, Laos e Cambogia.
Noi stiamo risalendo una piccola parte del suo delta.







Beh insomma, siamo sull'imponente Mekong, ragazzi,
mica roba da poco!
Il viaggio � molto piacevole, si procede a discreta velocit�
cos� da darci la possibilit� di vedere la vita che si svolge lungo la riva,







case, baracche, mercati, barche e una rigogliosa vegetazione scorrono
davanti ai finestrini della lancia
ma, a tratti, la portata del fiume � talmente ampia
da sembrare un lago.



Vediamo pure passare una di quelle tipiche imbarcazioni
che servono, tipo ponte,
ad andare da una sponda all'altra del fiume
e sono predisposte per portare anche carchi di motorini
che noi, infatti, abbiamo visto, in abbondanza, fare slalom
lungo le vie delle citt� che abbiamo visitato.



Dopo un paio d'ore di navigazione,
arriviamo alla frontiera fluviale Kaam Samnor/Ving Xuong,



Si scende per sbrigare le procedure richieste
per lasciare il Vietnam ed entrare in Cambogia
e, nel frattempo approfittiamo anche
per dare un'immancabile occhiata ad alcuni capi di abbigliamento
esposti in una piccola boutique,
cosa sempre assai gradevole,



e anche per cambiare un po' di euro con i riel cambogiani
e mettere il bollo di uscita.

Ciao Vietnam, un pezzettino di cuore resta da te.

Ancora qualche minuto sul fiume
e arriviamo alla dogana cambogiana.
In attesa che tutti completino il check in
facciamo un giretto nel giardino che circonda gli uffici







Non so chi sia quel dio
ma vedo che anche a lui, come ho notato in altri posti,
 � stata lasciata l'offerta in cibo e bevanda
e, data l'ora, penso sia la colazione,
simpatica e tenera questa usanza
o devozione o fede, chiss�.

Riprendiamo il fiume che appare sempre pi� maestoso



nel suo placido e sonnolento scorrere
e mano a mano che avanziamo
notiamo che le sue rive cambogiane sono
molto meno abitate rispetto a quelle del Vietnam.



Si vedono passare anche parecchie imbarcazioni adibite al trasporto di materiali vari
che, come serpentoni, s'allungano sull'acqua.



Ci viene comunicato che siamo prossimi all'arrivo
e quasi quasi dispiace lasciare questo fiume
che con le sue acque marroncine, il suo dignitoso distacco
il suo naturale fascino
comunica calma ed emozione, un tuffo nella spiritualit�.

 Verso le 14.00 arriviamo a Phnom Penh, incontriamo la guida
che ci accompagner� durante il nostro soggiorno cambogiano
e andiamo a pranzo in un ristorante vicino al fiume.





In pullman poi ci trasferiamo al centro della citt�
per andare a visitare il Palazzo Reale e la Pagoda d'argento.

Mentre, col bus, ci stiamo avvicinandoci alla nostra meta,
Sami, cos� si chiama la guida, in un italiano
abbastanza gradevole da ascoltare,
ci racconta un po' la storia di Phnom Penh
di cui, intanto, stiamo attraversando alcune vie.





Adagiata sulle sponde del fiume Mekong,
dove vi confluisce il Tonle Sap
e dove si dirama il fiume Tonle Bassac,
con i suoi circa tre milioni di abitanti � la citt� pi� vasta e popolosa del Paese
oltre che essere il maggiore centro commerciale e culturale.
Divenne capitale attorno al 1440 quando, abbandonata Angkor, venne scelta
perch� la sua posizione fu ritenuta pi� difendibile dalle incursioni del regno siamese
e pi� adatta ai commerci, per la vicinanza del fiume.
Nel 1772 venne rasa al suolo dai thailandesi
e nel 1863 venne conquistata dai francesi.
Ottenuta l'indipendenza dalla Francia nel 1954,
Phnom Penh vide l'avvicendarsi prima del governo di Norodom Sihanouk
il re dalla complicata vita politica
e in seguito, dal 1970, del regime filoamericano del generale Lon Nol
Nel 1975 gli khmer rossi di Pol Pot
occuparono la citt�,
costrinsero Lon Nol alla fuga
e misero in atto una politica di �socialismo agrario�,
evacuando tutti i cittadini dalle citt�
verso le campagne in fattorie comuni
e sterminando gli oppositori del regime.
Phnom Penh venne trasformata in una citt� fantasma
in cui molti morivano di fame, freddo
o per mancanza di cure mediche.
Fu sede di molti campi di concentramento o di sterminio
sotto il dominio degli Khmer rossi,
come il famosissimo Tuol Sleng,
in cui si crede che siano state giustiziate pi� di 20.000 persone.
Nel Natale del 1978 duecentomila vietnamiti invasero la Cambogia,
conquistarono Phnom Penh e cacciarono Pol Pot con i suoi fedelissimi
nelle foreste al confine con la Thailandia.
Phnom Penh fu ritrasformata in una citt� popolata,
sede della Repubblica Popolare di Kampuchea,
stato satellite del Vietnam.
Alla fine, nel 1991,
con la definitiva ritirata delle truppe vietnamite dalla Kampuchea,
Phnom Penh ridivent� la capitale dell'attuale Cambogia.

Non solo in Europa abbiamo avuto genocidi,
campi di concentramento e capi di stato folli.

Ecco, dal web un'immagine della citt�.



Ed eccoci nei pressi del Palazzo Reale e della splendida Pagoda d'Argento



che gi�, a colpo d'occhio, mostra tutta la sua magnificenza.

Il Palazzo � recintato









ma � aperto al pubblico.
Sami ci dice che non � tutto visitabile
poich� una parte � ancora abitata dalla famiglia reale cambogiana.
E' un complesso di palazzi, giardini, pagode
che occupano una superficie di 174.870 metri quadrati
di cui noi ne visiteremo solo alcune parti
ma sufficienti a farci conoscere ed ammirare
la caratteristica architettura artistica khmer,
riconoscibile dai suggestivi tetti dorati, ornati da bellissime guglie
che mi ricordano il Grande Palazzo di Bangkok.

Sono rimasta molto affascinata dai giardini che intervallano i vari palazzi,
tutti coreografici e perfettamente curati.





Il Palazzo fu costruito nel luogo in cui il re Ang Chan,
vissuto nel XIX secolo, aveva fatto edificare
la cittadella di Banteay Kev, abitata per un breve periodo dalla corte
e bruciata nel 1834 dall'esercito siamese nel corso
della sua ritirata, durante la quale aveva raso al suolo la citt�.
Via via negli anni sub� poi modifiche e aggiunte di costruzioni
fino alla forma attuale.



Il complesso � diviso in tre parti ben definite
La sala del Trono, la Pagoda d'argento
e l'area degli appartamenti reali, chiusa al pubblico.

L'edificio a cui ci stiamo avvicinando � quello
della Sala del Trono
sul quale spicca una torre alta 59 metri,
assai bella a vedersi





Questo era il luogo in cui svolgevano le loro mansioni
i consiglieri del re, i generali e i funzionari reali.
Oggi � ancora utilizzato per lo svolgimento di cerimonie religiose
e reali come le incoronazioni e i matrimoni
o come luogo di incontri per gli ospiti del re.

Saliamo l'ampia scalinata ma non entriamo nella sala
che ci permettono di vedere dalla porta, senza neppure fotografare.



Questa foto trovata in rete mostra che nell'interno si trovano
il trono e i busti dei re cambogiani
oltre ai bellissimi pavimenti

Ci spostiamo poi verso il Padiglione Phochani





in parte aperto che veniva utilizzato come sala da ballo,
� bello in esterno ma nell'interno non contiene niente di interessante.

Ci spostiamo poi verso il Padiglione Chanchhaya
detto anche Al chiaro di luna.



Chiss� perch� questo nome,
non sono riuscita a trovare spiegazioni in proposito,
sar� dovuto, forse, alla poesia che pervade tutta la loro spiritualit�
o, pi� terra terra, ai materiali adoperati pi� chiari degli altri?
Bello, comunque anche questo Chanchhaya,
visibile anche dal di fuori delle mura e riconoscibile per la grande foto,
del re, issata sulla facciata che domina la piazza fuori l'ingresso.
A dire la verit� non ci ho fatto caso a questa foto,
magari il re si era momentaneamente ritirato
comunque ho trovato in rete una bella foto
che lo mostra in tutta la sua regalit�,
non so a quale epoca risalga n� chi sia il re
ma tant'�, per renderci conto
del come della cosa
un re vale l'altro.



E' anch'essa una costruzione aperta in stile francese
utilizzata come palcoscenico per gli spettacoli
di danza classica khmer
e anche come tribuna d'onore.
Nel 2004 � stato utilizzato
per l'incoronazione del re Norodom Sihamoni.

Continuiamo a girare tra giardini e padiglioni



finch� arriviamo alla Pagoda d'argento,
il padiglione pi� gettonato di tutto il complesso
intatti, a quel che posso personalmente constatare
� quello in cui trovo il maggior afflusso di turisti.



Eccola in tutto il suo splendore
in una foto trovata in rete
(di cui non conosco l'autore per potergli dare i crediti)
poich� i mezzi a mia disposizione per fare foto
non hanno avuto la possibilit� di riprenderla intera.



Ancora dalla rete ecco tutto il complesso che appartiene
alla Pagoda d'argento.



L'edificio fu costruito nel 1892 durante il regno
del re Norodom ed era una semplice struttura in legno
e solo nel 1962 fu trasformata da Norodom Sihanouk
il quale fece ricoprire il pavimento interno con pi�
di 5300 piastrelle d'argento del peso di 1,125 chilogrammi ciascuna
per un peso complessivo di circa 6 tonnellate.

Notevole � la bella scala di marmo con cui si accede all'interno
dove sono conservate due preziose statue di Buddha
oltre ad altri oggetto appartenuti ai re che si sono succeduti a governare lo stato.
Credo che non sia aperta al pubblico
Noi del gruppo, comunque, non siamo entrati ma neppure in rete ho trovato
foto di oggetti che si trovano dentro la pagoda d'argento
e neppure foto del pavimento d'argento che mi sarebbe piaciuto vedere.



Continuiamo invece a girare ancora un po' per i viali tra un padiglione e l'altro
dove si trovano statue molto belle, stupa, piccoli templi
e piante tropicali di ogni genere.







Ma n� immagini n� parole, per quanto belle, suggestive, poetiche,
riescono a rendere appieno la bellezza del luogo,
a far sentire la sensazione di pace, di serenit� che si avvertono
girando fra le sfumature cromatiche dei fiori,
fra i riflessi dorati che il sole al tramonto dona ai tetti spioventi,
fra la spiritualit� che quegli edifici emanano.
Ma ce ne dobbiamo andare, i viaggi hanno sempre dei ritmi
ben stabiliti e non si possono sbagliare i passi, altrimenti
si rovina la scena.
Prossima meta, Wat Phnom che � un tempio buddista
e si trova in cima a una collinetta artificiale
alta 27 metri.

Saliamo







Fu costruito nel 1372 ed � considerato il simbolo della citt�.
Secondo la leggenda, ci dice Sami,
una ricca signora di nome Penh
chiamata in khmer Daun Penh, che significa abbondanza,
trov� nel fiume Mokong un grande albero di koki.
All'interno dell'albero trov� quattro statue di bronzo del Buddha
e una statua del Preah Noreay, il Vishnu.
La signora comprese allora che gli d�i avevano deciso di abbandonare Angkor
e fermandosi davanti alla sua casa
manifestavano la loro volont� di stabilirsi in quel luogo.
E per proteggere le statue sacre
costru� allora un piccolo santuario su una collina artificiale
Alla fine questo divenne un luogo sacro
e un santuario dove le persone andavano a pregare
i loro dei
Durante il suo regno, il re Ponhea Yat ordin� a Sua Eccellenza Decho Srei
l'architetto della Pagoda d'argento,
di sollevare il monte ancora pi� in alto
e quando fin� di costruire il nuovo Palazzo Reale
nella nuova citt�, la chiam� Phnom Penh.





Lo stupa ad ovest del santuario contiene le ceneri del re e della sua famiglia reale.

Wat Phnom � il centro della celebrazione durante il capodanno Khmer e Pchum Be

L'interno (foto web) ha un altare centrale con un grande Buddha seduto in bronzo
circondato da altre statue, fiori, candele e oggetti di devozione e culto.







La nostra prima giornata in Cambogia
sta per terminare.
Finite le visite,
andiamo in albergo,
il Sunway Phnom Pehh hotel, una bella ed elegante struttura,
peccato che ci staremo solo una notte
domani mattina infatti lasceremo Phnom Penh
per andare a conoscere altri luoghi di questo interessante paese asiatico.




Clicca sull'immagine
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