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La gita di Capodanno
2018 - 2019

La certosa di San Martino

30 dicembre 2018




Partiamo dalla Via Tiburtina,
punto di ritrovo del gruppo
Verso le ore 9.00,
il tempo � bello, non fa eccessivo freddo
il pullman � comodo e il viaggio procede tranquillo.
Con solo una sosta tecnica, durante il tragitto,
verso le 11,30 arriviamo al Quadrifoglio,
nome ben augurante per il Capodanno
nei pressi di Pomigliano d'Arco,
l'hotel che ci avrebbe ospitato per i quattro giorni
della nostra permanenza in terra campana.



L'albergo fa parte di un complesso sportivo,
frequentato da atleti di parecchie discipline
infatti tutto intorno si trovano svariati impianti
per poter praticare sport.













La struttura alberghiera appare bella, pulita, elegante
e curata nei particolari.











Ci vengono distribuite le chiavi
cos� possiamo salire in stanza
bella e confortevole anch'essa,
dare una sistemata ai bagagli
una risettata a noi stessi
e scendere per andare a pranzo
che � previsto per le 12,30
in quanto alle 14,30 tutti di nuovo in pullman
per la prevista visita
alla Certosa di San martino.

Nella hall dell'albergo
incontriamo la nostra guida Luisa,
signora che gi� conosciamo
per essere stata con noi anche
durante altri giri a Napoli e dintorni.

La Certosa di trova sulla collina del Vomero
accanto a Castel Sant'Elmo.



Foto di Giorgio Sommer presa dal web





Dopo un breve percorso a piedi



arriviamo sul piazzale antistante l'ingresso della Certosa
� affacciato su Napoli,
che si estende un tutta la sua bellezza
illuminata
dal sole quasi al tramonto.







Prima di entrare, Luisa ci d� alcuni cenni
sulla storia di questo complesso museale.
Per prima cosa ci fa notare la chiesa
che si trova all'esterno



E' la chiesa delle donne
cos� detta poich� al tempo in cui il monastero era tenuto
dai frati certosini, le donne non ci potevano entrare.
La chiesa, al momento, non � visitabile,
non so se perch� � tardi
o perch� in ristrutturazione.


La storia

Il monastero � stato voluto

da Carlo d'Angi� duca di Calabria

primogenito di Roberto d'Angi�,
per l'ordine dei certosini
ordine preferito della casa reale francese,
il quale ne fece iniziare la costruzione nel 1325.

L'Ordine certosino � uno dei pi� rigorosi ordini monastici della Chiesa cattolica.

E' stato fondato da San Bruno

nel 1084 nell'Is�re, Francia,
con la creazione del primo monastero,

la Grande Chartreuse.

Prende il nome dal Massiccio della Certosa (Massif de la Chartreuse)
nelle Prealpi francesi,
dove San Bruno e sei compagni cercarono la solitudine
per dedicarsi alla vita contemplativa.
La caratteristica della vita certosina � infatti
unione di uomini solitari che vivono in una piccola comunit�
caratteristica che si � conservata
attraverso i secoli.
I certosini sono dei "solitari riuniti come fratelli",
la comunit� che formano � piccola a causa della loro scelta eremitica
tanto che si parla di "famiglia certosina".
Questa si esprime in momenti particolari
soprattutto nella liturgia celebrata in comune
ma anche in occasione di incontri come le ricreazioni.
Al 31 dicembre 2015,
l'ordine contava 17 monasteri detti certose
e 286 monaci, 151 dei quali sacerdoti.

Furono chiamati a costruire la Certosa
gli architetti che gi� avevano costruito

Castel Sant'Elmo

e gi� conosciuti per il Duomo di Pisa


Tino di Camaino

e Francesco di Vito a cui successero,
dopo la morte del Camaino, nel 1335
Attanasio Primario e Giovanni de Bozza.

La Certosa fu inaugurata e consacrata nel 1368
sotto il regno della regina

Giovanna d'Angi�

Della primitiva soluzione architettonica
rimangono solo pochi elementi,
sono riconoscibili alcune aperture con archetti in stile catalano
che si trovano nell'ex refettorio,
usate probabilmente come passavivande,
venute alla luce in un recente restauro e
pi� importanti e ampi,
 che mettono in rilievo l'originaria impostazione gotica dell'edificio,
sono invece gli spazi sotterranei,
aperti al pubblico solo nel 2015
e che dimostrano probabilmente
come il lavoro del Camaino abbia inglobato strutture preesistenti
legate al castello di Belforte
che servono, tra l'altro,
anche da basamento della certosa sovrastante,
scavato all'interno della collina.

Neppure i sotterranei � stato possibile visitare,
momentaneamente chiusi,
sar� per una prossima visita.

Il complesso fu dedicato a
Martino di Tours,

probabilmente per la presenza nel luogo
di un'antica cappella preesistente a lui dedicata,

Verso la seconda met� del secolo XVI,
sotto l'influenza della Controriforma
la Certosa fu modificata secondo criteri pi� moderni
e sub� rimaneggiamenti e ampliamenti in stile prevalentemente barocco.

I lavori vennero affidati dal 1589 al 1609 a
Giovanni Antonio Dosio
che si occup� del nuovo disegno architettonico del complesso conventuale
che Luisa, dice che ci illustrer� meglio
una volta che siamo dentro

Dal 1618 al 1623 la direzione del cantiere pass� a Giovan Giacomo di Conforto
che complet� il progetto del Dosio,
mentre dal 1623 al 1656 lasci� la sua impronta artistica

l'architetto Cosimo Fanzago

che pi� di ogni altro
fu l'artefice della veste barocca
che ha assunto il complesso certosino.

Nella prima met� del XVIII secolo
i lavori passarono poi a Nicola Tagliacozzi Canale,
e poi a Domenico Antonio Vaccaro;
i due architetti in questa fase furono accompagnati
nelle decorazioni pittoriche principalmente da

Francesco Solimena

e Francesco De Mura.

Nel 1799 i certosini vennero cacciati per giacobinismo,
ritornando poi nel 1804
per poi essere nel 1807 nuovamente espulsi.
Nel 1836 vennero di nuovo riammessi e infine espulsi definitivamente nel 1866
quando alla Certosa fu annesso il museo nazionale omonimo
divenendo pertanto,
su richiesta di
Giuseppe Fiorelli

bene monumentale propriet� dello Stato italiano.

Dopo queste informazioni che la bravissima Luisa
ci ha dato, impiegando una decina di minuti, molto di pi�, invece, ci ho messo io
che con l'aiuto di Google
ho ricostruito
quanto mi era rimasto in mente
del racconto della guida,
dato che non avevo preso appunti
poich� o si ascolta o si scrive,
ci avviamo verso l'ingresso.

In rete ho trovato una piantina
che mi aiuter� a seguire il percorso che abbiamo fatto.





Entriamo e ci troviamo in un androne che che immette
nel Cortile d'onore, (verdino nella pianta)
realizzato dal Dosio.



Sulla sinistra si trova la chiesa principale del complesso (rosa nella pianta).





Luisa ci dice due parole sulla facciata.






La facciata

Fu rimaneggiata sul finire del Cinquecento dal Dosio,
che riadatt� il pronao da cinque a tre arcate
ricavando due cappelle nella controfacciata della chiesa
la Cappella del Rosario e la Cappella di San Giuseppe
e successivamente da Cosimo Fanzago
che costru� nella prima met� del Seicento
una serliana
per mascherare la facciata precedente,
la parte superiore e le pareti laterali sono invece opera di Nicola Tagliacozzi Canale.

Sulla parte superiore della facciata
c'� una struttura molto semplice
con due coppie di semicolonne ai lati di una finestra centrale.

Il pronao

Entriamo poi nel pronao
realizzato all'inizio in tufo e in piperno tra il 1325 e il 1368,
venne poi rimaneggiato da Giovanni Antonio Dosio,
tra la fine del XVI e l�inizio del XVII secolo
e, successivamente, anche dall�architetto Cosimo Fanzago,
attivo nella certosa tra il 1623 e il 1656,
che diede alla struttura il suo aspetto definitivo
aggiungendo sulla facciata i paramenti in bardiglio grigio e marmo bianco.
La cancellata in ferro battuto � anch�esso del XVII secolo.



Restiamo incantati nel vedere
i meravigliosi affreschi che ne ornano le pareti.
Luisa ce ne illustra uno ad uno, li fotografo
e vediamo se ora, con l'aiuto di Google, riesco a ricostruire autori e particolari.

Ci mostra, sopra il portale d'ingresso
il dipinto raffigurante Due angeli che reggono lo stemma certosino,



 attribuito alla scuola di Giuseppe Cesari detto
il Cavalier d�Arpino.

Alla sinistra c'� il bel dipinto che raffigura Carlio l'Illustre
che offre la chiesa al vescovo San Martino



opera del 1591 - 1592
di Giovanni Baglione,

invece � di Belisario Corenzio in basso a sinistra
l'affresco che raffigura Bruno di Colonia che vede
miracolosamente Raimondo Diocres condannato all'infermo.
La leggenda vuole che sia dall'episodio di Diocres durante il suo funerale
nella chiesa di Notre Dame
che Bruno di Colonia, discepolo del professor Diocres
ebbe l'ispirazione per fondare l'ordine e le regole dei certosini.



A destra c'�  il dipinto che raffigura
La regina Giovanna I che offre la custodia della chiesa a San Bruno



opera ancora di Belisario Corenzio (non ha foto in rete)

e in basso a destra, sempre dello stesso autore
c'� l'affresco che raffigura Il sogno di San'Ugo
e lo stesso santo che indica a San Bruno il luogo
della prima Certosa, una sua propriet�
che don� ai certosini.



Alle pareti laterali ci sono affreschi di Domenico Gargiulo,
detto Micco Spadaro,

realizzati tra il 1651 e il 1656
che raffigurano le persecuzioni ai danni dei certosini in Inghilterra:
a sinistra, in alto, Storie di martiri certosini



in basso, Distruzione di una Certosa in Inghilterra;



a destra, Storie di supplizi inflitti ai Certosini d�Inghilterra
da re Enrico VIII Tudor.













Si accede alla chiesa attraverso un portone in legno intagliato
con le figure di alcuni Santi Certosini
come San Bruno e Sant�Ugo,
sormontato da un timpano spezzato
con al centro il busto di Papa Pio V
o di San Martino,
opera di un ignoto artista napoletano del XVI secolo.

Bellissime queste opere, si starebbe ore a vederle
ma non possiamo sostare pi� di tanto
siamo solo all'inizio della visita
e il complesso alle 18.30 dovrebbe chiudere.

Lasciamo il pronao ed entriamo in chiesa
 di cui parler� nella prossima pagina.



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