Perché la Pasqua non cade mai lo stesso giorno?


Spesso ci chiediamo perché la Pasqua non si celebra mai
lo stesso giorno
come avviene per il Natale ma,
ogni anno,
dobbiamo andare a cercarci la data sul calendario,
l'unica cosa certa, che sappiamo,
è che essa cadrà certamente di domenica
e che dovrà essere compresa fra 22 marzo e il 25 aprile.
Ma come viene calcolata questa data?

Nel corso della storia,
il calcolo di questa festa è stato sempre fonte di discussione
provocando lo scontro di diverse correnti di pensiero,
scontro che si è risolto solo nel 325 con il Concilio di Nicea
In questa occasione si vollero stabilire dei criteri
fondati sui dati delle Sacre Scritture,
con il desiderio di promuovere l’unità tra le varie chiese.
Il Concilio, stabilendo un'unica osservanza della Pasqua,
desiderava mostrare il suo impegno
a favore della missione unitaria della chiesa nel mondo.

Si stabilì così che la Pasqua cristiana sarebbe stata celebrata
la domenica seguente il primo plenilunio dopo l’equinozio di primavera,
giorno che coincide con l’inizio dei festeggiamenti della Pasqua ebraica
che dura per 8 giorni.

La Pasqua ebraica e la Pasqua cristiana seguono regole di calcolo differenti
e quindi non cadono sempre nello stesso periodo.
All'interno del cristianesimo poi vi sono due regole differenti
a seconda che si usi il calendario gregoriano (cattolici e protestanti)
o quello giuliano (ortodossi).
Queste due regole in alcuni anni danno la stessa data
(e quindi tutti i cristiani festeggiano la Pasqua nello stesso giorno),
in altri anni date differenti.

La Pasqua cristiana segue approssimativamente
quella ebraica, ma se ne discosta per due motivi:
il primo è che essa si festeggia sempre di domenica,
giorno della resurrezione di Gesù,
il secondo è che per il calcolo non viene usato il calendario ebraico.
Di conseguenza essa è sempre compresa nel periodo dal 22 marzo al 25 aprile.
Supponendo infatti che il primo plenilunio di primavera
si verifichi il giorno dell'equinozio stesso
(21 marzo) e sia un sabato,
allora Pasqua si avrà il giorno immediatamente successivo,
ovvero il 22 marzo.
Qualora invece il plenilunio si verificasse il 20 marzo,
bisognerà aspettare il plenilunio successivo (dopo 29 giorni),
arrivando quindi al 18 aprile.
Se infine questo giorno fosse una domenica,
occorrerà fissare la data della Pasqua alla domenica ancora successiva,
ovvero al 25 aprile.
Dato che il calcolo anticipato della data della Pasqua richiedeva
precise conoscenze di astronomia,
la Chiesa cattolica ha tradizionalmente incoraggiato e finanziato gli studi in questo campo.
La data è calcolata utilizzando il calendario giuliano dagli ortodossi, quello gregoriano da protestanti e cattolici.
Si noti che utilizzando il calendario giuliano,
l'intervallo di date corrispondente nel calendario gregoriano va (nel XX e XXI secolo)

Per determinare la data,
in occasione del Concilio di Nicea,
venne adottato il ciclo astronomico del greco Metone,
vissuto nel V secolo avanti Cristo;
come base per il computo,
si usa il meridiano di Gerusalemme,
luogo della morte e della risurrezione di Gesù.

All'interno del cristianesimo poi
vi sono due regole differenti
a seconda che si usi il calendario gregoriano
(cattolici e protestanti)
o quello giuliano (ortodossi).
Queste due regole in alcuni anni danno la stessa data
(e quindi tutti i cristiani festeggiano la Pasqua nello stesso giorno),
in altri anni date differenti.

Si noti che utilizzando il calendario giuliano,
l'intervallo di date corrispondente nel calendario gregoriano va (nel XX e XXI secolo)
dal 4 aprile all'8 maggio.

Poiché l'osservazione diretta della luna piena può dar luogo ad errori
(specie in caso di maltempo)
e non si poteva prevedere in anticipo,
si decise di fissare la Pasqua secondo una regola matematica prestabilita.
Questa regola è basata sul calcolo dell'epatta,
definita come l'età della Luna al 1 gennaio,
vale a dire il numero di giorni trascorsi dall'ultima Luna nuova;
questo numero può andare da 1 a 30.
La regola valida per il calendario giuliano
fu elaborata dal monaco Dionigi il Piccolo intorno al 532.
Il calendario gregoriano utilizza una regola modificata,
che fu promulgata da papa Gregorio XIII nel 1582 insieme al calendario stesso.

(Notizie reperite nel web)

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