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Di quel tempo


Di quel tempo
resta la dolcezza di momenti incantati
tra le mani,
come fiori di campo
raccolti in una giornata di vento
e tenuti al riparo
da improvvide folate dispersive
verso l’intimo nulla dei ricordi,

resta
l'eco del guizzo di cuore
nell'attesa di braccia
come argentate ali
a portarmi a raggiungere le stelle,
sublimi oasi
per dissetare corpi
arsi dal persistente viaggiare nel deserto,

resta
la spiaggia sempre uguale
in quell'indifferente accettare orme di vita
da sempre e fino a quando,
che accolse i nostri gemiti
segreti e soffocati
e confusi con la canzone del mare
perché non fosse amore,

resta
la tenerezza che il pensarti
com'eri, come sei,
m'illanguidisce dentro
ancora a tradimento
colpendomi nell'anima
nel debellare i baluardi
ch'eressi a difesa delle lacrime,

resta
il tuo nome
che sussurro a fior di labbra
in un grido muto
che non senta il vento,
nastro trasportatore
di aliti di sogno
e ti risuonerebbe forse strano, ora.

Di quel tempo
resti tu
(altro mondo, altra vita, altri pensieri)
che in mezzo ad un incrocio
di vie traverse
scontrasti la mia bolla di sapone
lasciando un solco marcio
nel mio cuore
da sempre celato con un fiore

Diana
Da Caleidoscopio "Il sogno"




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