Privacy Policy



Le poesie
di
Daniela Moreschini


 


Citt� mia


Come sei bella
citt� mia,
quando al sorger del sole
i colli che ti fanno da corona
diventano dorati.
Come sei bella
con le tue vie,
le tue piazze.
le tue mille fontane che gettano acqua
come vino che scorre dalla botte!
Come sei bella
con quel lungo nastro verde
che scorre sotto gli antichi ponti!
Come sei bella
con il caos quotidiano
di traffico e gente che corre.
Come sei bella
nella tua moltitudine
di gente di ogni razza e colore.
Ma al tramonto,
quando il sole
se ne va a dormire
ti vedo per quella che sei,
con le tue mille e mille luci accese
scorgo la tua semplicit�
e la tua immensa ricchezza,
la tua allegria
la tua seriet�.
Dimmi....
chi fu il maestro
che ti cre�,
donandoti tutti
i colori della sua tavolozza!
Il verde dei colli,
il bl� del mare,
il bianco delle cento e cento chiese,
il giallo del sole,
l'azzurro del cielo,
l'argento delle stelle...
il marrone per tutto ci�
che della tua vecchia gloria
ancora conservi,
Da nord a sud,
da est ad ovest,
tutti ti hanno dipinta....
Perch�, sei viva, sei reale
Perch� sei bella citt� mia!!!!!







Uomo solo


Una luce soffusa
nell'angusto androne
per un ultimo bacio
d'una notte d'amore
dipinta dal nulla


Fine sfumata di un atto
rubato tra ore veloci
per un corpo di donna
nell'illusione d'affetto


Nel cedersi a vuoto forse un addio
forse un ritorno
d'un amore perduto
nel ricordo del tempo


Sassi gelati di vita
in quell'anonimo letto
ed ora per le strade deserte
lento s�avvia
inghiottito dal buio


ma � un uomo
profondamente solo.






Per non dimenticare


Attravers� fiumi melmosi
mentre il fango gli penetrava la pelle!
Scal� montagne innevate,
mentre la roccia graffiava le mani
e l'ansimare dei cani sempre pi� vicino.
Voleva gridare,
ma l'urlo in gola strozzato rimase.
Come un vecchio cencio abbandonato,
ferito e martoriato,
mani gentili lo trovarono.
Cambiarono i suoi abiti di righe grigie,
la sua pelle lavarono,
finch� riemerse la figura di uomo.
Un nuovo uomo nacque quel giorno.
Anni son passati,
il vecchio � l�
sulla sua sedia a dondolo,
ha cambiato abiti vecchi
con abiti nuovi
ma non pu� cancellare
i numeri impressi a fuoco sulla sua carne
n� dimenticare il fumo
che alto si alzava al cielo
portando urla di
amici e parenti......
A tutti racconta,
per non dimenticare,
e perch� non si ripeta ancora!







Indietro












Home