Privacy Policy


Come il vento tra i mandorli

di Michelle Cohen Corasanti

Feltrinellii






"Non si pu� vivere
di sola rabbia
figlio mio"


La storia di una terra e di un popolo
vista dagli occhi di un ragazzo
e della sua famiglia.



Parte Prima -1955 -
Parte Seconda - 1966 -
Parte Terza - 1974 -
parte Quarta - 2009 -

Palestina, met� degli anni Cinquanta durante il conflitto arabo-israeliano. Ichmad a dodici anni scopre per la prima volta la violenze e la paura. La sua famiglia viene costretta dall'esercito israeliano ad abbandonare la casa e tutti i propri averi per trasferirsi in un fazzoletto di terra rallegrato soltanto da una pianta di mandorlo, unica fonte di sostentamento e ristoro. Quando il padre viene imprigionato con l'accusa di aver nascosto armi destinate ai ribelli, spetta a lui, il pi� grande fra fratelli e sorelle a provvedere alla famiglia. Deve cercarsi in fretta un lavoro e abbandonare la scuola ma il ragazzo ha un grande talento per la matematica per questo uno dei suoi professori si offre di dargli gratuitamente lezioni private purch� quelle sue capacit� non vadano perdute e poter terminare, in tal modo, la scuola superioe. Lo convince poi a fare un concorso per essere ammesso ad una universit� israeliana. Vince una borsa di studio e la possibilit� di frequentare i corsi universitari cosa che non viene presa bene dalla famiglia, soprattutto la madre e il fratello Habbas, i quali vedono gli israeliani come nemici e fautori delle loro sfferenze, osteggiano il suo proposito, solo il padre, durante le visite che Ichmad gli fa in carcere e per lettera, lo incoraggia a lottare per raggiungere i suoi obiettivi che lo porteranno fino ala conquista del Premio Nobel per la fisica e ad un riavvicinamento alla famiglia che riuscir� a far trasferire in America con la speranza di un po' di pace.


Pur nello scorrere della semplicit� della storia, l'autrice riesce ad inserire spaccati interessanti per comprendere aspetti di questo conflitto che non riesce ad avere soluzione nonch� pagine di intensa commozione, scritte in modo scorrevole e garbato che fa scivolare dolcemente il fluire della storia senza il minimo cedimento che potrebbe provocare stanchezza.
Mi ha molto colpito la differenza di impostazione di pensiero fra Ichmad e suo fratello Habbas tanto inseparabili da piccoli, per Habbas infatti suo fratello era un "gigante", lo avrebbe seguito in capo al mondo senza la minima obiezione, tanto distanti da grandi da quando, cio�, un ebreo lo butta gi� dall'impalcatura dove stavano lavorando (infatti anche Habbas aveva dovuto abbandonare la scuola e andare a lavorare con suo fratello), solo perch� era un arabo e gli arabi avevano ucciso la sua figlioletta.
Habbas riuscir� a vivere ma rester� storpio con un odio verso gli ebrei sempre pi� crescente tanto da portarlo fra le file dell'esercito dei ribelli e non perdoner� mai a suo fratello colpevole, a suo dire, di essersi venduto agli israeliani fino a diventare collaboratore nonch� grande amico di quello che all'inizio era il suo professore di fisica e che ha per cognome Sharon.
Solo alla fine del libro e forse anche della sua vita, Habbas capisce che non c'� soluzione, ci vuole ben altro per riportare la pace tra il suo popolo e si arrende al desiderio del fratello di spostarsi, assieme alla sua famiglia in America,che almeno la sua famiglia viva un periodo di pace.




Dall'autrice

I semi qu questa storia furono posatibr> pi� di vent'anni fa.
Quando ancora frequentavo le superiori
mi sono trasferita all'estero
in cerca di divertimento, avventura
e libert� dai miei genitori.
All'inizio volevo andare a Parigi
ma i miei rifiutarono e, invece,br> mi mandarono, con la figlia del rabbino
a passare l'estate in Israele.
Del tutto disinformata di quale fosse
la situazione a quei tempi
credevo che palestinese fosse sinonimo di israeliano.
Sette anni dopo feci ritorno negli Stati Uniti,
pi� consapevole di quanto avessi voluto.
da brava idealista, volevo aiutar
a portare la pace nel medio oriente
Dopo qualche anno, alla Facolt� di Legge
negli Stati Uniti,
decisi decisi che preferivo
difendere me stessa da quanto avevo visto.
Poi, quando incontrai mio marito,
gli confidai la mia esperienza.
Lui mi disse che avevo una storia,
non ero pronta. cos� dimenticai.
Ma il passato, con i suoi artigli, riesce sempre a farsi strada,
verso il presente.
Mi piace pensarew che,
per scrivere questa storia,
mi serviva la prospettiva
di quei vent'anni.
Vorrei ringraziare mio marito
per avermi aiutato nella ricerca e nella stesura
di questo libro
e i miei figli Jon, Robert e Sarah
perch� mi spingono a desiderare
di rendere questo mondo migliore.



Michelle Cohen Corasanti ha una laurea in Studi sul Medio Oriente
conseguita presso l�Universit� ebraica di Gerusalemme
e un master a Harvard.
Inoltre, � avvocato specializzato in diritto internazionale
e in diritti civili.
Ebrea americana,
ha vissuto per sette anni in Israele,
poi in Francia, Spagna, Egitto e Inghilterra,
e attualmente abita a New York con la sua famiglia.
Ha fondato The almond tree project,
un�associazione che promuove il dialogo tra israeliani e palestinesi
tramite letteratura, musica e teatro.
Con Feltrinelli, nel 2014 ha pubblicato Come il vento tra i mandorli.



"La cooperazione fra palestina e Israele
� l0unica vera speranza per la pace.
la storia ha dato prova del fatto
che un popolo non pu� raggiungere
la sicurezza
a scapito di un altro popolo.
Uno stato secolare e democratico
in tutto il territorio palestinese
in cui ci siano uguali diritti
per tutti i cittadini
a prescindere dal loro credo religioso
� l'unico modo
per costruire la vera pace.



la vera pace
Una persona
Un voto

Dobbiamo smettere di lottare
e cominciare a costruire"

Michelle Cohen Corasanti






Indietro




home
Gocce di pensiero