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La bastarda degli Sforza

di Carla Maria Russo.

Piemme Edizioni






Caterina Sforza, un diavolo di donna la cui storia mi � piaciuta molto leggere.

Caterina, figlia illegittima di Galeazzo Maria Sforza
duca di Milano,
�uomo depravato, senza morale e senza onore�
che la ebbe da Lucrezia Landriani, allora sposa del cortigiano Gian Piero Landriani,
detto Giovanni il Popolano a cui la sottrasse per inserirla
nel suo entourage femminile, fin da bambina, dimostr� un carattere fiero e battagliero
niente affatto conforme a quello che avrebbe dovuto essere
il carattere di una bambina.

�La signoria vostra � dunque disponibile a concludere con me
che questo non � un posto adatto a una bimba di cinque anni?�
�No! Voglio giocare anch�io a questo gioco e stare con i
perch� da sola mi annoio�.

Infatti a nemmeno sei anni di et�, Caterina si era dimostrata pi� brava
del fratello Carlo
e degli zii Ascanio e Ottaviano nel maneggiare la spada,
nonostante le resistenze del maestro d�armi Michele Marozzo.

La bambina assomigliava moltissimo per carattere e temperamento
alla nonna paterna, Bianca Maria Visconti.
Anche se di �indole ribelle e indisciplinata�
e poco interessata nei confronti di argomenti
e attivit� pi� femminili, Caterina era molto amata dalla nonna,
che affermava sempre �La adoro cos� com��, la mia bimba�.
Infatti �l�amore di cui mi colm� mio nonna fu sempre intenso e incondizionato�,
per questo madonna Caterina non aveva mai sofferto per l�assenza della madre,
tenuta lontano dalla corte nonostante avesse dato a Galeazzo Maria
ben quattro figli: Carlo, Chiara, Caterina e Alessandro
affidati alla nonna Bianca Maria.

Galeazzo Maria, primogenito ed erede al trono del padre Francesco Sforza,
aveva perso la testa per la bella Lucrezia quando era adolescente,
indifferente al fatto che la donna fosse gi� sposata.
Lucrezia, anche se era stata il grande amore di Galeazzo,
�non ne rappresent� l�unico passatempo�, anzi,
il numero delle sue amanti passeggere,
di solito strappate ai padri o ai legittimi mariti senza alcun riguardo,
era incalcolabile. Galeazzo Maria, possedeva ogni potere
e nessuno scrupolo, principio morale, rispetto per gli uomini o per Dio,
perch� lui stesso si considerava tale.


Caterina e i suoi fratelli, si erano venuti cos� a trovare nella condizione ambigua,
ma sempre privilegiata, di figli illegittimi, riconosciuti dall�erede del ducato,
condizione che comportava l�osservanza di tutti i doveri
connessi al rango ma non il godimento di pari diritti,
�giacch� l� illegittimit� equivale a una moneta di un valore meno
pregiato rispetto a quella di titolo pi� puro�.



Nel castello di Porta Giovia (Castello Sforzesco di Milano),
�massiccia e severa roccaforte� residenza della famiglia ducale,
Bianca Maria sarebbe rimasta accanto all�amata nipotina
fino al suo quinto anno d�et� e le ripeteva sempre
che le donne cui toccava la sventura di nascere di nobile lignaggio
dovevano essere consapevoli della loro condizione e crescere in fretta.
Infatti una sola regola sua nonna Bianca Maria riesce a inculcarle nell�animo:
la necessit�, per una nobildonna, di pagare il privilegio della sua nascita
accettando il proprio destino, qualunque esso sia,
per il bene del casato cui appartiene,
anche a costo di tradire la propria natura.
Privilegio che Caterina pag� a caro prezzo.

Infatti, quando � costretta a nozze forzate per salvare il ducato
da una pericolosa guerra scatenata dal papa Sisto IV,
Caterina subisce il matrimonio e, con esso, gli orrori perpetrati dal marito,
che si rivela tanto violento quanto pavido e imbelle.
Quando per�, dopo la morte improvvisa di Sisto IV, loro protettore,
si trover� coinvolta in una serie di feroci scontri
tra gruppi di potere e opposte fazioni, il suo palazzo assalito e distrutto,
la vita sua e dei figli in gravissimo pericolo,
ritrover� lo spirito battagliero e il coraggio indomabile di un tempo
e combatter� come e meglio di un uomo,
lasciando un segno cos� indelebile nella vita di chi la ama
e di chi la odia da guadagnarsi l�appellativo di Tigre.

Caterina Sforza fu signora di Imola e contessa di Forl�,
prima con il marito Girolamo Riario, poi come reggente
del figlio primogenito Ottaviano.
Data di nascita: 1463, Milano
Data di morte: 28 maggio 1509, Firenze
Coniuge: Giovanni il Popolano (s. 1497), Girolamo Riario (s. 1473)
Libri: Ricette d'amore e di bellezza di Caterina Sforza, signora di Imola e di Forl�
Figli: Giovanni dalle Bande Nere, Ottaviano Riario, Bianca Riario
Genitori: Galeazzo Maria Sforza, Lucrezia Landriani

Carla Maria Russo, appassionata di ricerca storica, con La bastarda degli Sforza
compone un magnifico ritratto di un�epoca storica,
il Quattrocento, perfettamente ricostruita in ogni dettaglio,
al cui centro splende la nobile e temeraria figura di Caterina,
che sar� costretta a sfoderare, come fosse un�arma,
tutto il suo coraggio, quando il suo futuro e quello dei suoi figli
saranno minacciati.
Chiamata �Tygre� per il suo temperamento,
u la madre del famoso capitano di ventura Giovanni dalle Bande Nere,
che avrebbe ereditato dalla genitrice la passione per il mestiere delle armi,
osserva con sereno distacco il mondo dalla copertina del volume
di questa bella biografia,
particolare del dipinto La dama dei gelsomini di Lorenzo di Credi (Pinacoteca Civica di Forl�).



La bastarda degli Sforza � un libro che appassiona,
scritto molto bene, stile scorrevole, fresco, moderno
fa amare quell'epoca storica, ormai lontana, tanto noiosa
quando si studiava sui librei di scuola.




Carla Maria Russo � una scrittrice italiana.
Nata a Campobasso ma residente da molti anni a Milano,
dove ha frequentato il liceo classico e si � laureata in Lettere Moderne.
Ha iniziato l'attivit� di scrittrice con romanzi per ragazzi
approdando alla narrativa per adulti nel 2005,
con il romanzo La sposa normanna (Piemme)
che ha vinto il premio Citt� di Cuneo per il primo Romanzo
e il premio Feudo di Maida.
Il libro ha conosciuto ben presto un vasto successo,
mai interrotto, passando attraverso numerose edizioni
e ha venduto oltre 150.000 copie.
Sono seguiti Il cavaliere del giglio (2006),
L'amante del Doge (2008) e
Lola nascer� a diciott'anni (2010), vincitore del premio Fenice-Europa 2010,
tradotto in inglese nel 2011
e pubblicato in formato e-book per la casa editrice Emmabooks
con il titolo di Waiting for Lola,
La Regina irriverente (2012)
La Bastarda degli Sforza (2015).
I suoi libri sono tradotti in inglese, tedesco ed altre lingue europee.






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