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La famiglia Karnowsky

di Israel Joshua Singer

Biblioteca Adelphi 602









E' stato pubblicato per la prima volta nel 1943,
un anno prima della morte dell'autore,
la prima edizione italiana arriva, invece,
soltanto nel 2013 con la traduzione di Anna Linda Callow,
La lingua originale in cui è stato scritto, invece è l' yiddish.

E' un corposo romanzo, quasi 500 pagine,
che narra la storia di tre generazioni della famiglia Karnowsky,
una famiglia ebraica, originaria della Galizia polacca
da cui si allontana ai primi del 900,
poichè David, uomo colto ed esigente,
la ritiene troppo retrograda ed oscurantista
per le sue visioni piuttosto aperte soprattutto per quanto riguarda la religione.
David si trasferisce a Berlino,
allora la fiorente capitale dell'impero tedesco,
spinto dal suo amore
per il pensiero del filosofo ebreo tedesco Moses Mendelssohn.
A Berlino diventerà una delle personalità più influenti ed importanti
della comunità ebraica locale,
facendo della sau casa un circolo culturale.
Suo figlio George Moses,
chiamato con un nome gentile e uno ebreo per essere,
come dice il padre,
tedesco in strada ed ebreo in casa,
ben presto si allontana dalla fede ebraica fino a diventare ateo.
Divenuto un bravo medico ginecologo,
sposa, mandando su tutte le furie suo padre,
la tedesca ariana Teresa Holbek da cui avrà un figlio
Joachim Georg, detto Jegor. Bambino fragile e malaticcio,
fin da piccolo rimane influenzato dalle manifestazioni paramilitari
e di potere dell'ascendente partito nazista
e dai racconti dello zio Hugo,
ariano e antisemita che gli presenta il padre e tutta la sua razza
come dei ladri e degli imbroglioni
e come i veri responsabili della sconfitta della Germania nella Grande Guerra.
Una grande umiliazione subita a scuola
sarà la goccia che farà traboccare il vaso per Jegor
che porterà la sua famiglia a trasferirsi a New York
convinti che il peggio sia passato.
Ma Jegor sull'oro della pazzia
svilupperà un odio carnale verso suo padre e tutti gli ebrei,
quindi anche verso se stesso,
convinzione che lo porterà alla quasi distruzione sua e di tutta la famiglia.

Romanzo da cui si possono sviluppare molte tematiche,
dall'antisemitismo europeo nelle sue diverse forme e sfumature
al nazismo, all'esilio per una pur durissia salvezza.
Tutto il romanzo è pervaso dal tentativo della ricerca
di un equilibrio molto difficile e sofferto da realizzare.
Interessante anche poichè la storia è inserita
in un momento storico ben preciso tanto
che il romanzo finisce per essere un prezioso documento storico
per ricostruire la vita della comunità ebraica distrutta dalla follia nazista.

Lettura snella, scorrevole e assai coinvolgente
che fa conoscere alcuni aspetti del popolo ebraico vista dagli ebrei.



Dal testo:

“I Karnowski della Grande Polonia
erano noti per il loro carattere testardo e provocatore,
ma allo stesso tempo stimati per la vasta erudizione e l’intelligenza penetrante.
La genialità era iscritta nelle alte fronti da studioso
e negli occhi profondi e inquieti,
neri come il carbone.
Ostinazione e sfida si leggevano sui nasi forti e sproporzionati
che spiccavano beffardi e arroganti nei loro visi scarni:
poche confidenze!
È per via di questa testardaggine che nessuno in famiglia era diventato rabbino,
anche se non sarebbe stato difficile,
e tutti avevano preso la via del commercio.
Per quanto non nuotassero nell’oro
– si guadagnavano onestamente di che vivere e nulla più –
i loro figli trovavano moglie tra le più ricche casate della Grande Polonia.”








Bilgoraj, 30/11/1893 - New York, 1944
Israel Joshua Singer, polacco,
fratello maggiore del premio Nobel per la letteratura Isaac Bashevis,
esordì nel 1922 con i racconti Perle, in yiddish,
e continuò a scrivere in quella lingua
anche dopo che si fu trasferito a New York (1933).
I fratelli Ashkenazi,
ritenuto unanimemente il suo capolavoro, è del 1936.
La raccolta postuma di sue corrispondenze
per il quotidiano «Jewish Daily Forward»,
Da un mondo che non c’è più (1946),
costituisce una sorta di autobiografia.
In traduzione italiana è uscito il romanzo
che nel 1932 gli diede il successo,
Yoshe Kalb e le tentazioni (1973);
nonché A oriente del giardino dell'Eden,
uscito postumo per Bollati Boringhieri (2015).
Per lo stesso editore è uscito l'inedito La fuga di Benjamin Lerner (2015).








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