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Le lacrime di Nietzsche

di Yalom Irvin D.

Editore Neri pozza
Collana I narratori delle tavole






Dal testo

E' un giorno di ottobre del 1992 e Josef Breuer, quarantenne geniale psichiatra, medico personale a Vienna di artisti e filosofi, � al Caff� Sorrento in compagnia di una giovane donna che non conosce ma che ha avuto l'impudenza di convocarlo nel rinomato caff� veneziano, per una questione di estrema urgenza in cui ne andrebbe addirittura del futuro della filosofia tedesca.
La donna si chiama Lou Salom� ed � di inusuale bellezza.
Nonostante la temperatura pungente del mattino, si � tolta il manto di pelliccia e, guardandolo direttamente negli occhi, con voce ferma gli ha detto di temere per la vita di un suo caro amico: Poi, posando leggermente la mano guantata sulla sua, ha aggiunto che il filosofo � in preda a una profonda prostrazione.
Uno stato che si manifesta con una moltitudine impressionante di sintomi: emicrania, parziale cecit�, nausea, insonnia, febbri, anoressia, e che lo porta ad assumere pericolose dosi di morfina. Cos� attraverso la voce della musa della Vienna fin de si�cle, Josef Breuer, stimato medico ebreo, futuro padre della psicanalisi, uomo dal comportamento ineccepibile e, tuttavia oppresso anche dai legami e dalle convenzioni della vita borghese e matrimoniale, apprende della disperazione estrema di colui che diverr� il suo pi� illustre paziente. Breuer, infatti, sottoporr� il filosofo alle sue cure, basate sulla convinzione che la guarigione del corpo passi attraverso quella dell'anima .
E tra lui e Nietzsche, nel corso di numerose sedute, si instaurer� un dialogo serrato e coinvolgente, durante il quale il medico cercher� invano di arrivare alle radici del male oscuro del filosofo e di indurlo ad aprirgli il cuore.
Soltanto alla fine avr� l'idea risolutiva: vestiti i panni del paziente e confessando propri tormenti, pene, e preoccupazioni a Nietzsche, riuscir� ad infrangere l'impenetrabile isolamento e a procurare in lui una liberatoria catarsi emotiva



Lou Salom�, Nietzsche, Breuer e i primi affacciarsi di Freud, praticamente la nascita della psicanalisi.
Con una scrittura scorrevole, garbata seppur intensa nei particolari, l'autore ci mostra un Nietzsche diverso da come la storia ne parla e da come la sorella Elisabeth aveva fatto in modo che fosse, facendolo diventare, a torto ed a sua insaputa, il filosofo del nazismo. Yalom ci consegna un Nietzsche bello, fiero, con una banana in testa e due baffoni che sembrano cespugli, testardo, altero e burbero, poco attento a se stesso ma capace di scatenare momenti di grande tenerezza. Abituato a dare pi� importanza agli aspetti mentali e meno a quelli corporei e fisici, � costretto suo malgrado ad ascoltare il suo corpo a causa dei terribili mal di testa che lo attanagliano e gli impediscono di svolgere qualsiasi tipo di attivit�. Scavalcato da Paul R�e, filosofo tedesco e suo migliore amico, nelle preferenze di Lou Salom�, Nietzsche appare in una foto insieme a Paul stesso sottomesso al volere di Lou che tiene un frustino in mano, soffre molto per questo amore non corrisposto, causa dei suoi malesseri e filo conduttore di tutto il romanzo, fino a quando arriver� il momento liberatorio ed il superamento del dolore.



Questa � forse l'unica foto che Elisabeth non ha potuto far scomparire e che pu� avallare la causa della depressione del filosofo, questo amore non confessato neppure a se stesso.
Tenerezza e simpatia sono le emozioni che lentamente il filosofo riesce a trasmettere alternate a momenti di grande rabbia, durante i quali i suoi vissuti sono lo specchio di quelli di Breuer che vive sulla pelle tutto i l senso di impotenza per non riuscire a curare il filosofo come vorrebbe. Nietzsche nel testo � tutt'altro che folle e forse i continui mal di testa altro non sono che un campanello d'allarme e un presagio con il quale l'autore ci accompagna verso la pazzia di Nietzsche: troppo intelligente per vivere una quotidianit� grigia e troppo fragile per sostenere il rifiuto di Lou.

L'autore, uno psicanalista americano, immagina un incontro fra due personaggi realmente esistiti che, come sostiene nelle ultime pagine del libro, non si sono mai incontrati anche se si ipotizza che l'incontro reale comunque sia avvenuto.

Se Nietzsche abbia pianto veramente nella realt� non � dato sapere, non ci sono documenti a dimostrarlo ma qualora ci fossero stati la sorella Elisabeth, li avrebbe fatti di certo sparire con quella sua mania di esaltazione della grandezza del fratello tanto da volerlo far diventare, come detto suo malgrado, il filosofo del nazismo.

Scorrevole, molto ben scritto, � capace di farci scoprire, seguendo la resistenza del filosofo ad aprire la sua anima e ad accettare ci� che ci vede, parti di noi stessi o di chi ci vive accanto. A questo proposito molto interessanti ed utili sono le pagine dedicate alle sedute in cui medico e paziente si scambiano i ruoli per specchiarsi l'uno nell'anima dell'altro e riconoscersi e le impressioni che essi, via via, andranno a scrivere su una specie di diario personale.

Un testo lungo e compendioso ma che vale senz'altro la pena di leggere e rileggere per apprezzarne pienamente le pagine di intenso significato capaci di scavare fin nel pi� profondo delle debolezze umane.

�La verit� ci render� liberi� ebbe a dire Freud; �L'essere umano non sostiene troppa verit� perch� la verit� come la luce acceca� ebbe a dire Albert Camus; �Quando guardi a lungo nell'abisso, l'abisso ti guarda dentro� disse lo stesso Nietzsche.

Dove sta, appunto, la verit�?





Yalom Irvin D. � nato in una famiglia ebraica a Washington il 13 giugno del 1931, � cresciuto in un ambiente assai povero.
Per evitare i rischi del suo quartiere, ha trascorso gran parte dell'infanzia in casa, dedicandosi alla lettura.
Si laurea Bachelor of Arts alla George Washington University nel 1952 e Doctor of Medicine alla University School of Medicine di Boston nel 1956.
Si specializza al Mount Sinai Hospital di New York, e presso la Clinica Phipps del Johns Hopkins Hospital a Baltimora completa la sua formazione nel 1960.
Dopo due anni di servizio nell'esercito al Tripler General Hospital di Honolulu, Yalom inizia la carriera accademica presso la Stanford University nella quale entra nel 1963 per restarvi fino al 1968.
Poco posteriori a questo periodo sono alcuni dei suoi traguardi pi� importanti riguardo all'insegnamento della psicoterapia di gruppo e allo sviluppo del suo modello di psicoterapia esistenziale. Oltre a pubblicazioni divulgative, Yalom ha scritto romanzi e sperimentato tecniche di scrittura. In "Everyday Gets a Little Closer" Yalom scrive con Ginny Elkin il primo libro in cui sono condivise le riflessioni di entrambi: psichiatra e paziente, alternativamente. Ginny Elkin � lo pseudonimo di un giovane scrittore diagnosticato "schizoide" dalla psichiatria classica che, dopo diverse terapie, entra in trattamento privato con Yalom. In "Everyday Gets a Little Closer" � riportata la loro relazione terapeutica. Le opere di Yalom sono state utilizzate come libri di testo e di lettura collettiva per studenti di psicologia. er la sua visione nuova e unica della relazione col paziente/cliente l'Autore � stato aggiunto al programma di Psicologia del John Jay College of Criminal Justice di New York City. Nel 2000, l'American Psychiatric Association ha insignito Irvin Yalom del Premio Oskar Pfister per i contributi importanti alla religione e alla psichiatria. Yalom continua a lavorare part-time nel suo studio privato, ha autorizzato una serie di filmati sulle sue tecniche terapeutiche. ed � citato nel documentario del 2003 Flight from Death, che indaga il rapporto tra violenza umana e paura della morte, in relazione all'influenza del subconscio. Notizie prese dal web





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