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Recensione a cura di
Reno Bromuro

 

SENTIERI DELL’ANIMA

di Diana Moscatelli

La poesia
qui



Ognuno di noi, per stimolo naturale, cerca la sua felicit�: questa � la sola legge della vita. Ma accanto al desiderio di coesistenza, c'� quello serio, direi dottrinario:
�Lo smarrimento del vivere
m’insegue nei tuoi silenzi,
sentieri di sterpi e foglie
morte nutrono i passi
del mio incedere stanco
lungo il filo del tempo�.

Sennonch�, con lo scorrere degli anni ci si comincia a domandare: che cos'� la ragione? Lo smarrimento? E’ l’abitudine del vissuto incamerato dal cervello sia dei giovani come dei meno giovani o dei vecchi; in questo modo si assiste al trapasso tra il pensiero generico e la volont� personale di distruggere attraverso la poesia la confusione, che, tra l’altro, � diventata gradualmente inconsapevole della propria volont� e, allora, tutto diventa chiaro e si ha la certezza della separazione tra le varie et�. Alla base di tutto � il disordine e il lavorio dell’io creativo che resiste al principio di cooperazione con il “S�” razionale. Quel “Dove sei?” isolato dal discorso originario fa capire che Diana Moscatelli, va incontro al lettore medio denudando l’anima in pieno accordo con il “S�” razionale, ricordando le promesse che le erano state fatte al principio della storia d’amore. Ricavando dal suo stesso verseggiare l’insegnamento e Diana obbedisce al suggerimento dell’Io creativo e lo mette in pratica.

�Qui � quasi inverno.
Te lo ricordi
come temevo il freddo?
gelo nel cuore fa tremare.
Pietrifica le lacrime,
acute spine a offendere,
nell’anima,
la voglia d’un sorriso.
M’insegnasti
che non ha stagioni il sole
per scaldare�.

Un’implorazione apprezzata come il massimo della raffinatezza amatoria, ma � come togliere le briglie all’Io creativo che scorre come un torrente impetuoso; con una metrica e una musicalit� che incantano in questo periodo in cui c’� la beffarda abitudine di scrivere in verticale senza alcun rispetto per la poesia, al punto che in certi momenti anche la mente pi� equilibrata vacilla, e delle storie amatoria che dovrebbero far sospirare il lettore perch� ci si ritrova in quella storia sparisce. Non avviene col lirismo di Diana che con l’esclamazione di un settenario:

�E ti facesti sole!�

Ci narra come la storia d’amore che sembrava dovesse brillare nella vita di ognuno dal giovane al vecchio � stato solo l’incanto del tempo, e, com'� nel ritmo della vita, al sole segue la pioggia, alla passione vilipesa la tristezza pi� cupa.

Si capisce, e non solo da questi esempi, come la Moscatelli, abbia una natura sensuale e amante del particolare realistico, � convinta e la sua convinzione convince anche il lettore, perch� � la spiegazione della vita.

Reno Bromuro







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