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Il treno dei bambini

di Viola Ardone

Giulio Einaudi Editore

Collana: Einaudi. Stile libero big

Narrativa

Pagine 248

Pubblicazione 2019

In commercio dal: 24 settembre 2019







Mi faccio di nuovo il corridoio per tornare al mio posto.
Non entro: c�� un sediolino nel corridoio,
mi metto l� e attacco la fronte al finestrino.
Fuori � buio, non si vede niente.
Chiss� dove stiamo, quanto siamo lontani da casa e quanto manca ancora ad arrivare,
non si sa nemmeno dove. Il vento � freddo e umido e la mia faccia si bagna.
Meglio, cos� se mi viene da piangere nessuno lo capisce.
Maddalena invece se ne accorge, si avvicina e mi accarezza.
Forse il sonno non � voluto andare nemmeno da lei.
Perch� piangi?-dice. � Ti manca mamm�?
Io nascondo le lacrime ma mi tengo le carezze.
� No no, quando mai, non piango per mia mamma, � dico. �
Sono le scarpe. Sono le scarpe strette.
E perch� non te le togli ora che � notte,
cos� stai pi� comodo? Il viaggio � assai lungo.
Signur�, grazie, ma tengo paura che se le fottono
e devo andare un�altra volta scalzo o con le scarpe di qualcun altro.
E io, con le scarpe degli altri, non ci voglio andare pi�. Pgg. 51-52



Il famoso violinista e direttore d'orchestra Amerigo Benvenuto,
dopo moltissimi anni di assenza,
torna nella sua citt�, per partecipare al funerale della madre
e approfitta cos� per ripercorrere quei vicoli e ritrovare quei bassi
che lo hanno visto bambino.
Ed � proprio rientrando nel basso in cui abit� con la madre che,
sopraffatto dall'emozione,
rivive quell'attimo che fu definitivo per la sua vita
o meglio che allora gli sembr� definitivo
perch� quel sottile senso di colpa che era rimasto latente per tanti anni,
affiora prepotente nella sua anima
e lo esorta ad iniziare un colloquio intimo con la madre,
la sua vera madre e,
tornando ad essere Amerigo Speranza,
ritrova o meglio trova la serenit� cercata per anni.

Siamo nel 1946, nel terribile dopoguerra,
Amerigo Speranza ha sette anni e vive con sua madre Antonietta,
donna rigida di poche parole perch� la parola non sa essere arte sua,
in un misero basso di Napoli,
nella pi� nera povert� tanto che,
per poter aiutare mamma Antonietta a tirare avanti,
il bambino va per i vicoli di Napoli in cerca di stracci vecchi
che la madre poi ripulir� e vender�
per guadagnare qualche centesimo e poter mangiare.

Viene fatto sapere alla madre che alcuni esponenti del partito comunista
tanno organizzando un�iniziativa di solidariet� nazionale,
per far ospitare temporaneamente alcuni bambini provenienti da famiglie disagiate del Sud Italia
da famiglie pi� prospere del Nord Italia
per far superare ai piccoli ii terribile momento di miseria e povert�
venutosi a creare dopo l'ultimo conflitto mondiale.
E, con profonda commozione, mista alla consapoevolezza
che il distacco sar� giovevole per il bambino,
madre e figlio si separano e Amerigo, assieme a tanti altri bmabini,
salir� su quel treno, -il treno dei bambini- diretto verso il nord Italia.
Dopo alcuni mesi trascorsi tra persone che lo hanno accolto con benevolenza,
il bambino torna a casa, portando con s�
oltre ad un bagaglio di fondamentali esperienza giovevoli per la sua formazione spirituale
anche un vioino, regalatogli dal momentaneo padre adottivo,
accortosi della propensione appassionata di Amerigo per la musica
e soprattutto per querllo strumento,
in occasione del suo compleanno,
che il piccolo conserver� come tesoro immenso.
Ma sar� proprio a causa di quel violino che sorgeranno dissapori con la madre tanto
la quale, a sua insaputa, glielo vende
sempre per la questione della sopravvivenza
Per Amerigo fu un colpo teriv�bile
che lo port� a riprendere quel treno,
questa volta da solo, fuggendo di notte da mamma Antoniewtta
per tornare da quella famigli che diventer� la sua famiglia.






gg. 51-52

...Dal buio viene una luce che brucia gli occhi.
Il treno � uscito dalla galleria e una luce grande illumina tutto di bianco:
la strada, gli alberi, le montagne, le case.
Dall�alto scendono tante molliche,
pi� grandi e pi� piccole.
��A neve! � dico per farmene capace io stesso.
��A neve, �a neve! � ripeto a voce sempre pi� alta.
Ma nessuno si sveglia, nel mio scompartimento.
Nemmeno quello con i capelli gialli che aveva detto
che ci portavano in mezzo alle case di ghiaccio.
Lo vorrei vedere mo, lui e la Russia!
Attacco di nuovo la testa al finestrino
e seguo le molliche di pane che scendono lente lente.
E cos� gli occhi finalmente, si chiudono.
-�A ricotta� �A ricotta.
Mariuccia mi viene a svegliare gridando.
� Amerigo! Amer� Sc�tati, ci sta pieno di ricotta a terra.
Per la strada, sopra agli alberi,
sopra alle montagne! Piove ricotta!
La notte � finita e dal finestrino arriva un po� di sole.
Mari�, ma quale provola e ricotta? E� la neve.
�A neve?
E� acqua congelata�
Come quella che vende il carretto di Don Mim�?
Una specie, ma senza l�amarena �ncoppa.
Gli occhi mi si chiudono dal sonno.
Fa freddo adesso dentro al treno.
Tutte le creature stanno a guardare il bianco fuori,
senza fiatare e con la bocca aperta. Pg. 52



A me "Il treno dei bambini" � piaciuto molto,
oltre ad essere scritto con una buona tecnica narrativa
gradevole alla lettura,
contiene spaccati di vita che fanno conoscere, le difficolt� che in alcune zone del nostro Paese si sono avute nel secondo dopoguerra.
Ad esempio io non sapevo di questi spostamenti di bambini del sud
verso famiglie del nord che li hanno cresciuti e, a volte, affiliati,
come � successo al protagonosta della storia narrata nel libro.
La storia, anche senza metterlo in particolare rilievo,
affronta temi importanti e parecchi spunti di riflessione,
le questioni politiche,
i rapporti fra genitori e figli,
e, soprattutto, il ritrovare se stessi e cercare di superare quel latente senso di colpa
che, a volte, accompagna una persona nel corso della propria vita.
Non guasta, anzi risulta simpatico quel ricorrere ad espressioni dialettali
per rendere pi� concreta la realt� descritta.
Complimenti all'autrice per questa sua bella opera.





Viola Ardone (Napoli 1974)
� laureata in Lettere e ha lavorato per alcuni anni nell'editoria.
Autrice di varie pubblicazioni,
insegna latino e italiano nei licei.
Fra i suoi romanzi ricordiamo:
La ricetta del cuore in subbuglio (2013)
e Una rivoluzione sentimentale (2016)
entrambi editi da Salani.
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