Le poesie
di
Maria Luisa Spaziani




Maria Luisa Spaziani nacque in un'agiata famiglia borghese, a Torino, in Via Saluzzo 38, il 7 dicembre del 1922, dove il padre, imprenditore, era proprietario di un'azienda produttrice di macchinari per l'industria chimica e dolciaria
La madre, Adalgisa, era originaria di Mongardino d'Assti.
Torino fu per lei la città degli studi e delle prime amicizie letterarie, mentre trascorreva le sue vacanze estive a Carcare, in Liguria, nel paese della nonna paterna.
Il 7 marzo 1931 nacque sua sorella Bianca Maria e, l’anno successivo, il padre venne nominato direttore presso la Venchi Unica.
Furono questi gli anni in cui lesse Carlo Collodi, Charles Dickens, il Don Chisciotte, le Confessioni di un italiano e più avanti la poesia: Giovanni Pascoli, Amalia Guglielminetti, Guido Gozzano, Ada Negri.
A metà degli anni Trenta, il padre passò a lavorare ai Pastifici Triestini, costretto dunque a dividersi tra Torino e Trieste
Maria Luisa frequentò, per scelta paterna, il Circolo filologico di corso Valdocco.
In questi anni, scrisse il suo primo articolo sul giornale di cronaca Pietro Micca, anche se il vero esordio avvenne sulle pagine della Gazzetta del Popolo.
All’Istituto Bertola, dove recuperò un anno, conobbe Vincenzo Ciaffi che la avvicinò ai poeti latini – iniziò a tradurre Catullo – e alla poesia italiana contemporanea: Eugenio Montale, Sandro Penna, Mario Luzi, Leonardo Sinisgalli, Libero De Libero.
Dopo diversi trasferimenti, la famiglia si stabilì nella villa di via Pesaro 26, la ‘casa dei ciliegi’ immortalata dai versi montaliani.
Appena ventenne, il 7 luglio 1942 fondò la rivista di poesia Il Girasole che divenne poi, in omaggio a Mallarmè, Il dado, Quaderni di poesia letteratura filosofia, a cui collaborò un gruppo nutrito di intellettuali di spicco come Luzi, Umberto Saba, Penna, Vasco Pratolini e altri.
Virginia Woolf, venuta a conoscenza della rivista e della giovane età di Maria Luisa, le inviò un capitolo del suo romanzo Le onde, ancora inedito, accompagnato dalle parole <Alla piccola direttrice>
In questi anni conobbe anche Leonardo Sinisgalli ed Ezra Pound che incontrò a Rapallo, altro luogo per lei importante insieme a Roma e Parigi.
Intanto frequentava l'Università di Torino, facoltà di Lingue, laureandosi infine con una tesi su Marcel Proust, relatore il francesista Ferdinando Neri.
La cultura francese e la Francia con i suoi autori in seguito sarebbero diventati una sorta di stella polare nel suo immaginario e nel suo vissuto, grazie anche a una serie di soggiorni a Parigi a partire dal 1953, anno del conseguimento di una borsa di studio.
Nel dopoguerra, conobbe Elémire Zolla, con il quale iniziò un’intensa e tormentata storia sentimentale e intellettuale.
Nel 1947 diede vita con molti dei compagni del Dado al premio Torino.
Essenziale fu per lei l’incontro con Montale, che conobbe durante una conferenza del poeta al Teatro Carignano di Torino.
È il 14 gennaio del 1949 quando il Nobel italiano si ferma, al termine della sua performance, fuori al teatro, per stringere la mano agli intellettuali torinesi.
Tra questi, c'è anche Maria Luisa Spaziani che, con somma sorpresa della stessa direttrice della rivista "Il Dado", viene riconosciuta dal poeta, il quale rimane evidentemente colpito dalla sua personalità.
L'indomani i due sono a pranzo insieme e danno vita ad una delle relazioni intellettuali e spirituali più intense e belle della storia della letteratura italiana.
Ebbe inizio così quell'amicizia amorosa, così la definì la stessa Maria Luisa, che divenne la sua Volpe nella Bufera e altro, e la villa della ragazza di via Pesaro 26 divenne la casa dei ciliegi, nella stessa raccolta.
Le lettere che si scambiarono ora sono conservare presso il Fondo Manoscritti dell’Università di Pavia ma non sono state ancora rese note.
Il rapporto con Montale fu fondamentale per la sua crescita poetica e l’avvio della sua carriera di scrittrice.
Pochi mesi dopo l’incontro tra i due, infatti, alcuni suoi componimenti vennero raccolti nei Poeti scelti di Mondadori, un’antologia curata da Giuseppe Ungaretti.
Nel 1950 la poetessa trovò lavoro presso l’ufficio stampa di una ditta anglo-cinese a Milano, dove iniziò a frequentare assiduamente Montale che, intanto, stava lavorando al Corriere della Sera.

Nello stesso periodo, iniziò a scrivere pezzi giornalistici per numerose testate, tra le quali Milano Sera, Il Tempo, La Stampa, Corriere della sera; collaborò poi anche a numerose riviste tra cui Lo smeraldo, Epoca, Tempo illustrato, L’Illustrazione italiana, Radiocorriere TV, Botteghe oscure e Nuovi argomenti.
Nel 1953 vinse una borsa di studio alla Sorbona e, l’anno successivo, venne pubblicata presso Mondadori, nella prestigiosa collana Lo Specchio, la raccolta d’esordio - Le acque del sabato – che recuperava al suo interno anche la plaquette apparsa nello stesso anno, Primavera a Parigi – in cui dominano il tema del tempo e molteplici risonanze di ascendenza francese.
Al 1955 fece un viaggio in America durante il quale conobbe anche Ingeborg Bachmann – a Harvard, in occasione dei seminari estivi tenuti dal giovane Henry Kissinger.
Il 1956 fu l’anno de La bufera di Montale che le dedicò, come detto, un’intera sezione,
Madrigali privati, dove viene chiamata la Volpe.
Nel 1956 la fabbrica del padre subì un tracollo economico, che costrinse la giovane, al ritorno dagli Stati Uniti, a cercare un impiego stabile, come insegnante di francese in un collegio di Torino.
Il contatto con studenti adolescenti le fece vivere una stagione di luminosa felicità che traspare nelle poesie più originali della sua prima produzione poetica, Luna lombarda (1959), poi confluite nel volume complessivo Utilità della memoria (1966).
Fino al 1957 insegnò lingua e letteratura francese presso il liceo scientifico del collegio Facchetti di Treviglio.
A tale periodo e a tali luoghi dedicò la poesia Suite per A. con la quale nel 1958 vinse il Premio Lerici (presidente di giuria Enrico Pea).
Nel 1957 si trasferì a Roma, città pe lei ricca di fascino, in Via del Babuino 68.
Nell'anno successivo sposò in Campidoglio Elemire Zoola, ma il lungo e logoro periodo di fidanzamento fece naufragare quasi subito il matrimonio e i due nel 1960 si separarono.
Nel 1961 morì il padre e a seguito di tale evento, la madre e la sorella, si trasferirono a Roma.
Nel 1962 pubblicò Il gong e, nello stesso anno, tradusse per Feltrinelli due romanzi di Marguerite Yourcenar, Il colpo di grazia e Alexis.
Nel 1964 nacque Oriana, che non era figlia, però, né di Zolla, né di Montale, ma di una persona che ha "amato profondamente, ma le sole tracce di questo amore restano in alcune mie poesie!"
Dopo gli anni romani venne chiamata ad insegnare, all'Università di Messina, lingua e letteratura tedesca, nonostante non fosse proprio l'ambito di studi prediletto, fino a quando non si liberò, nell'Università di Palermo, la cattedra di lingua e letteratura francese e, nel 1971 sempre in contesto accademico venne chiamata a curare i volumi di Pierre de Ronsard fra gli astri della Pléiade e ad occuparsi del teatro francese del Settecento, Ottocento e Novecento.
Cominciò anche la sua intensa attività di traduttrice dall'inglese, dal tedesco e dal francese: Pierre de Ronsard, Jean Racine, Gustave Flaubert, P.J. Toulet, André Gide, Marguerite Yourcenar, Marceline Desbordes Valmore, Francis Jammes.
La statura intellettuale della poetessa aveva superato ormai i confini nazionali: nei viaggi in Francia e negli Stati Uniti ebbe tra l'altro modo di conoscere personalità di rilievo assoluto del Novecento letterario come  Thomas Stearns Eliot, Jean-Paul Sartre.
Dopo il 1970 seguirono raccolte sempre più "diaristiche" e "impure" come Transito con catenedel e Geometria del disordine che è del 1981, con cui si aggiudica il Premio Viareggio per la poesia.
Nel'aprile del 1971 morì la madre.
Nel 1978 diede vita a Roma insieme a Giorgio Caproni, Danilo Dolci, Mario Luzi, Giovanni Raboni e Giacinto Spagnoletti, al Movimento-Poesia, con l’obiettivo di diffondere la poesia tramite varie iniziative.
Nel 1979 entrò a far parte della giuria del premio Mondello e, nel 1981, dopo la morte di Montale, per onorarne la memoria, trasformò il precedente Movimento-Poesia nel Centro internazionale Eugenio Montale, istituendo poi anche il premio Montale.
Quasi come a coronamento della sua attività poetica pubblicò, nel 1990 Giovanna d'Arco, «una narrazione epico-romanzesca in versi» in ottave di endecasillabi senza rima da cui poi venne tratto lo spettacolo teatrale L’angelo e il fuoco, con la regia di Luca De Fusco.

L'interesse per l'eroina francese del medioevo affonda le sue radici nell'infanzia, Maria Luisa racconta che le regalarono un libretto consunto e leggendolo si “infiammò”.
L'aveva colpita la persona sganciata da tutte le necessità, il suo essere una creatura giovanissima che partiva senza certezze e aiuti. Ella aveva un sogno che porta a compimento con tenacia inaudita.
La poetessa afferma che l'amore per Giovanna d'Arco è stato come “una freccia che è partita ed è arrivata”.
Ne è scaturita così un'opera di poesia, un sogno che si è realizzato nella maturità; il libro esplode nel 1988 e la poetessa racconta di averlo buttato giù di getto in solo 31 giorni, tuttavia dopo lunghi studi..
Nel 2000 si trasferì in una nuova casa nel quartiere Prati, in via Cola di Rienzo 44.
Il 30 maggio 2002 morì Zolla e, nello stesso anno, venne presentato il volume Poesie dalla mano sinistra.
Nel 2003 fu costretta a lasciare la presidenza del Centro Montale per dissensi interni.
In quello stesso anno, venne insignita dell’alta onorificenza di cavaliere di Gran Croce della Repubblica.
Nel 2006 pubblicò La luna è già alta e nel 2009 per San Marco dei Giustiniani L’incrocio delle mediane con l’introduzione di Stefano Verdino.
Montale e la Volpe del 2011 è il titolo del volume di scritti autobiografici, in cui la poetessa racconta il suo rapporto col grande poeta.
Morì improvvisamente nella sua abitazione a Roma il 30 giugno 2014, all'età di 91 anni; i funerali vennero celebrati il 2 luglio presso la Basilica di Santa Maria in Montesanto, nota come la Chiesa degli Artisti, a Piazza del Popolo; dopo la cerimonia funebre è stata tumulata nel Cimitero Monumentale del Verano.







Alla presenza della sorella Bianca Maria, che ha frequentato la scuola Casati di Torino, il 29 marzo 2023 l’istituto comprensivo di via Luserna di Rorà 14 è stato intitolato a Maria luisa Spaziani.



Metto qui il link di due interviste molto interessanti, leggendo le quali si può capire molto meglio l'animo di questa grande poetessa di quanto possono dare le fredde note biografiche

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Cliccando sull'immagine si puà accedere ad un video in cui si può ascoltare un frammento di una trasmissione mandata in onda da RAI CULTURA, assai interessante.




Alcune sue poesie



Una rosa che sboccia







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