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Rubrica Poesia in Grafica

Questa è una rubrica che curo sul Gruppo Grafico Words and Tags
e consiste in un'attività che richiede di illustrare o meglio, di disegnare, di pitturare poiché le grafiche che facciamo sono dele vere e proprie pitture tecnologiche, una poesi1 che, di volta in volta andrò a proporre.

Entrare in una poesia è cosa assai ardua, difficilmente infatti, si riuscirà a conoscere la scintilla che l'ha fatto poi nascere, c'è sempre un qualcosa scatenante ma esso è racchiuso nel cuore e nell'anima del poeta.
Ci possono un po' aiutare il profilo biografico del poeta, il periodo storico in cui è vissuto, per i viventi è il nostro, la corrente letteraria a cui è appartenuto o appartiene e la nostra interpretazione personale.

Leggetela la poesia più volte e vedrete che sarà una parola, una frase, un intero concetto che vi farà scattare la scintilla per creare la vostra grafica.
Potete liberamente fare una vostra creazione o seguire un tutorial che riporti qualcosa della poesia e, sarebbe gradito conoscere quale elemento della poesia ha fatto nascere la vostra creazione.



9 febbraio 2023

La poesia che vi propongo oggi è di una poetessa che se fosse vissuta ai nostri giorni, avrebbe potuto cantare, assieme a Loredana Berté - Non sono una signora.- Infatti "Una donna per bene non è una donna", scrisse Marina Cvetaeva nell’inverno del 1919.
Nata l’8 ottobre del 1892, Marina Cvetaeva è la poetessa russa che d’amore riempì la sua vita e i suoi versi.
È proprio intorno all’Amore che è ruotata la sua vita e la sua poesia
Amore e dolore, dato che la sua esistenza è stata contrassegnata anche da tanta sofferenza.
All’età di soli 25 anni si ritrovò solo con le due figliolette in una Mosca in preda a una carestia mai vista in precedenza.
Durante l’inverno 1919-20 si trovò costretta a lasciare la figlia più piccola, Irina, in un orfanotrofio, e la bambina vi morì nel febbraio per denutrizione.
Quindi Amore e dolore.
La riabilitazione della sua opera letteraria e la pubblicazione di molte sue opere avvennero solo a partire dagli anni sessanta, vent'anni dopo la sua morte.

Maggiori dettagli sulla vita di Marina si possono trovare qui.

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26 febbraio 2023

La poesia che vi propongo oggi è di una poetessa che, come Marina che abbiamo conosciuto la volta scorsa, ha fatto del femminismo e, soprattutto della condizione della donna, la sua fonte di vita.

Sibilla Aleramo, il cui vero nome è Marta Felicina Faccio, detta Rina, nasce ad Alessandria il 14 agosto del 1876 e dopo una vita complessa e travagliata muore a Roma il 16 gennaio del 1960.

Sono stata, volutamente stringatissima, con questa biografia, perché sarebbe stato quasi impossibile riassumere in poche righe la vita di Rina/Sibilla, comunque per chi fosse interessato/a a conoscere meglio e più intimamente questa poetessa, metto qui il link e, vi garantisco che è una lettura piacevole e meritevole di attenzione.

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Mi soffermerò, in particolare invece, su un momento della vita di Sibilla, che poi è quello che interessa la poesia in oggetto. Sibilla ha 40 anni quando conosce il poeta Dino Campana di qualche anno più giovane di lei e fra i due nasce un amore breve ma intenso (1916-1918), bellissimo e turbolento.
Quando, consigliatole da un'amica, legge I Canti Orfici di Dino Campana, ne resta talmente affascinata tanto da scrivere all'autore per comunicargli la sua ammirazione.
Nasce così tra i due una fitta corrispondenza, che finirà per sfociare in un incontro, a Marradi dove Dino abita: lei vestiva di bianco e cappello, lui le va incontro giù per la collina ed subito passione, furibonda, bruciante, violenta. Questo carteggio fra Sibilla e Dino diventerà poi
"Un viaggio chiamato amore"
da cui sarà poi tratto il film (2002) dall'omonimo titolo, interpretato da Stefano Accorsi e Laura Morante per la regia di Michele Placido.

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La poesia che dà inizio alla storia.
Chiudo il tuo libro
a Dino Campana
Mugello, 25-7-1916<






Ed un'altra anch'essa bellissima

Nome non ha
(Poesie, Milano, Mondadori 1929).






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