Rubrica Poesia in Grafica

Questa è una rubrica che curo sul Gruppo Grafico Words and Tags
e consiste in un'attività che richiede di illustrare o meglio, di disegnare, di pitturare poiché le grafiche che facciamo sono dele vere e proprie pitture tecnologiche, una poesi1 che, di volta in volta andrò a proporre.

Entrare in una poesia è cosa assai ardua, difficilmente infatti, si riuscirà a conoscere la scintilla che l'ha fatto poi nascere, c'è sempre un qualcosa scatenante ma esso è racchiuso nel cuore e nell'anima del poeta.
Ci possono un po' aiutare il profilo biografico del poeta, il periodo storico in cui è vissuto, per i viventi è il nostro, la corrente letteraria a cui è appartenuto o appartiene e la nostra interpretazione personale.

Leggetela la poesia più volte e vedrete che sarà una parola, una frase, un intero concetto che vi farà scattare la scintilla per creare la vostra grafica.
Potete liberamente fare una vostra creazione o seguire un tutorial che riporti qualcosa della poesia e, sarebbe gradito conoscere quale elemento della poesia ha fatto nascere la vostra creazione.





18 giugno 2023


Per l'ultimo appuntamento con Poesia in Grafica per l'anno operativo 2022 - 2023 vi propongo una poetessa super conosciuta e amata ma che è sempre gradevole leggere: Emily Dickinson.
Proviamo a rendere in immagini visive queste sue poesie che ci parlano della stagione estiva che sta arrivando a far parte della nostra vita e di quella dei fiori.




Verrà infine l'estate

Verrà infine l'estate:
Donne con l'ombrellino
E signori a passeggio col bastone,
Fanciulle con le bambole,

Coloriranno il pallido paesaggio
Come un festoso mazzolino
Anche se sprofondato in mezzo al marmo
Appare ora il villaggio.

I lillà che s'intrecciano da anni
Si piegheranno sotto un peso viola
Non sdegneranno le api la musica
su cui ronzarono i loro antenati.

E le rose di macchia arrossiranno
nella palude, l’aster sopra il colle
Riprenderà il suo stile eterno
E le genziane avranno i loro merletti,

finché l’estate ripieghi il miracolo
Come una donna ripiega la veste
O i sacerdoti ripongono i simboli
Compiuto il Sacramento.
Emily Dickinson
1862

Traduzione di Margherita Guidacci


Fiorire - è il fine -

Fiorire – è il fine – chi passa un fiore
con uno sguardo distratto
stenterà a sospettare
le minime circostanze

coinvolte in quel luminoso fenomeno
costruito in modo così intricato
poi offerto come una farfalla
al mezzogiorno

Colmare il bocciolo – combattere il verme –
ottenere quanta rugiada gli spetta –
regolare il calore – eludere il vento –
sfuggire all’ape ladruncola –

non deludere la natura grande
che l’attende proprio quel giorno –
essere un fiore, è profonda
responsabilità –

Emily Dickinson
1865
(Traduzione di Massimo Bacigalupo)
da “Tutte le poesie”, “I Meridiani” Mondadori, 1997






 

15 Ottobre 2023


Con la ripresa delle attività, riprende anche Poesia in Grafica.

La poesia che vi propongo oggi è di una poetessa ancora non portata alla ribalta della sfera poetica, come meriterebbe ma che trovo molto brava e interessante.
C'è da dire che avendo studiato musica ed essendo appassionata di musica, conferisce ai suoi versi una musicalità non comune e assai gradevole.

Breve cenno biografico


Amelia Rosselli nasce il 28 marzo del 1930 a Parigi, figlia di Marion Cave, un'attivista del partito laburista britannico, e di Carlo Rosselli, esule antifascista, fondatore di Giustizia e Libertà e teorico del Socialismo Liberale.
Nel 1940, ancora bambina, è costretta a fuggire dalla Francia in seguito all'assassinio, compiuto dalle milizie fasciste, del padre e dello zio Nello, voluto da Benito Mussolini e da Galeazzo Ciano. Il duplice omicidio la traumatizza e la sconvolge dal punto di vista psicologico e da quel momento Amelia comincia a soffrire di ossessioni persecutorie, convinta di essere seguita dai servizi segreti con lo scopo di ucciderla.
Esule con i suoi familiari, si trasferisce in un primo momento in Svizzera, per poi spostarsi negli Stati Uniti. Si cimenta in studi di carattere musicale, filosofico e letterario, pur senza regolarità; nel 1946 torna in Italia, ma i suoi studi non le vengono riconosciuti, e decide quindi di andare in Inghilterra per completarli.
In seguito prende a frequentare, tramite l'amico Rocco Scotellaro, incontrato nel 1950, e Carlo Levi, gli ambienti letterari romani, entrando in contatto con gli artisti che genereranno l'avanguardia del Gruppo 63.
Negli anni Sessanta si iscrive al Partito Comunista Italiano, mentre i suoi testi attirano l'attenzione, tra gli altri, di Pasolini e di Zanzotto.
Colpita da una grave depressione, che va a sovrapporsi a diverse altre patologie (il morbo di Parkinson in particolare, ma in diverse cliniche all'estero le avevano diagnosticato anche una schizofrenia paranoide, muore suicida l'11 febbraio del 1996 nella sua casa: in passato aveva già tentato in più occasioni di togliersi la vita, ed era reduce da un ricovero a Villa Giuseppina, una casa di cura in cui aveva provato a ritrovare la serenità.
Senza riuscirci.

Il tema principale delle poesia è il ricordo.
Possiamo raccontare la nostra vita soltanto con i ricordi.
I ricordi ci raggiungono attraverso oggetti, luoghi e, soprattutto, come nel caso di Amelia, eventi che hanno profondamente colpito il nostro cuore.
br> Oggetti, luoghi, eventi che riportano al dolore vissuto anche se il tempo tende a mitigarlo e che, a seconda del ruolo che occupano nel ricordo, metaforico peso, acquisiscono significati diversi.
E ciascuno ha i propri di ricordi, invisibili all'esterno, (impossibile conoscere il senso di fame negli altri), solo gli oggetti esterni ( le stilizzate e precise fontane) possono avere una visione comune ma non è così per il destino, entità invisibile che quando, per il nostro sentire umano, a volte può diventare avverso e separare uomini con un rumore obliquo, con qualcosa, cioè, che non va dritta, non va per il verso giusto almeno secondo il nostro sentire.

C’è come un dolore nella stanza

C’è come un dolore nella stanza, ed
è superato in parte: ma vince il peso
degli oggetti, il loro significare
peso e perdita.

C’è come un rosso nell’albero, ma è
l’arancione della base della lampada
comprata in luoghi che non voglio ricordare
perché anch’essi pesano.

Come nulla posso sapere della tua fame
precise nel volere
sono le stilizzate fontane
può ben situarsi un rovescio d’un destino
di uomini separati per obliquo rumore.

Amelia Rosselli
da “Documento”, 1966-1973,
in “Amelia Rosselli, Le poesie”, Garzanti, 1977


Clicca sulla rosellina
per vedere le creazioni dedicate alla poesia.






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