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Nepal
Kathmandu


18- 19 ottobre 2017

Mercoled� - Gioved�







Il taxi ci lascia al terminal 3 con un buon anticipo
rispetto al'ora prevista per l'imbarco
ma troviamo gi� alcuni amici, facenti parte del gruppo,
arrivati prima di noi,
con i quali ci intratteniamo in attesa degli altr�.
Fiumicino � sempre il solito caos,
gente che va, gente che viene,
gente che corre, gente che di si aggira smarrita
in cerca delle proprie mete: gate di imbarco,
uscita, bagni, bar,
gente che, semplicemente, passeggia
o va per negozi che, dentro l'aeroporto, sono belli, numerosi e accoglienti

Appena il gruppo � completo, l'addetta dell'Agenzia organizzatrice del viaggio
distribuisce i biglietti e ci avviamo verso le zone per i vari controlli
per la sicurezza.
Io, passando sotto il metal detector, suono,
-e te pareva-
colpa del braccialetto che porto al polso
che il poliziotto mi fa togliere
e rifare il percorso e, questa volta, il rilevatore resta silenzioso.
L'aereo � l'Air India 122 che gi� abbiamo preso altre volte, bello,
confortevole e con personale molto disponibile.



Si parte puntuali alle 20,40
Le luci dell'aeroporto, mano a mano si affievoliscono
e dopo poco ci immergiamo totalmente nel buio.
Si passa il tempo per ammortizzare le tante ore di volo, leggendo,
guardando un po' qualche stralcio di film
nel monitor in dotazione ad ogni sedile,
mangiando, perch�, forse per distrarci dalla monotonia del volo,
ci vengono serviti vari spuntini, cena e colazione.
Il volo procede regolare, tranne, ogni tanto,
qualche lieve sballottolamento,
tuttavia assai sopportabile,
cos� per ricordarci che stiamo appesi al cielo,
tale, per�, da non turbare
i pisolini che, ogni tanto, si riescono a schiacciare.

Verso le 8.00 di mattina arriviamo a Delhi
dove facciamo scalo
perch� per Kathmandu � previsto il cambio di aereo
e dopo aver sbrigato le lungaggini di rito
dei vari controlli
seppur necessarie, dati i tempi che corrono,
ci mettiamo in paziente attesa
della partenza per la capitale nepalese
che � prevista
per le dodici e trenta.
Riusciamo finalmente a salire sull'AI 125
rotta per Kathmandu.









Arriviamo verso le 16.00
al�'aeroporto Internazionale Tribhuvan,
cos� chiamato in onore del re dall'omonimo nome
che fu al trono dal 1950 al 1955,
soliti controlli, incontro con la guida
che, ci dice, di chiamarsi Raji Tapa e sistemazione sul pullman
per essere portati in albergo.
Come d'uso in questi Paese orientali,
la stessa cosa successe in India,
in segno di benvenuto
ci viene messa al collo una collana
fatta di pelali di fiori profumatissimi,
cosa che trovo molto bella e delicata.



C'� un po' di traffico, neppure tanto
ci dice la guida, perch� � giorno di festa
la festa della Luce - THAR -
e noi ne approfittiamo per cominciare a vedere il Nepal.
Devo dire che il Nepal � uno dei Paesi
che ho sempre desiderato visitare,
visto che sono molto appassionata delle religioni
e delle manifestazioni architettoniche orientali
e sono contenta di aver potuto esaudire questo mio desiderio.

Durante il percorso, visto che si procede a rilento,
la guida comincia a introdurci nella conoscenza di questo Paese.
Parla correttamente l'italiano
ed � gradevole ascoltarlo.



Il Nepal � una repubblica federale democratica dell'Asia meridionale
di 147 181 km� con 29 959 364 abitanti.

Confina a nord con la Cina e il Tibet
e a sud con l'India ed � uno stato senza sbocco al mare.
Il territorio dello stato himalayano,
compreso tra la pianura del Gange e la catena montuosa dell'Himalaya,
� prevalentemente montuoso e presenta un dislivello notevole
(da 80 a 8 848 m dell'Everest, il punto pi� alto della Terra).
Il 28 dicembre 2007 il parlamento nepalese
ha approvato un emendamento costituzionale che ha sancito la transizione dalla monarchia alla repubblica,
avvenuta il 28 maggio 2008 mediante la votazione quasi unanime dell'Assemblea Costituente.
Il presidente � Bidhya Devi Bhandari.
Il primo ministro � Khadga Prasad Sharma Oli.
La lingua ufficiale � il nepalese.



L'albergo che ci ospiter� per qualche giorno �
il Soaltree Crown Plaza che, a prima vista,
sembra una bella struttura.





Il tempo di sistemare un po' i bagagli,
darci una rinfrescata e scendere di nuovo
che il pullman ci sta gi� aspettando
per condurci a cena in un locale tipico
dove assisteremo anche a uno spettacolo tradizionale.
Ovunque lumini caratteristici
sempre per la Festa della Luce
che sta a simboleggiare il trionfo del bene sul male.





Il Nepal, ci dice Raji, anche se da qualche anno a questa parte
si sta sempre di pi� aprendo al turismo,
� ancora molto legato alle sue tradizioni,
un connubio fra India e Tibet
e ci� si rispecchia anche nella sua cucina
ci vengono serviti infatti tutti piatti
che � stato molto interessante assaggiare.
Ci viene servito il Dal Bhat, riso cotto al vapore accompagnato
da una zuppa di lenticchie leggermente piccante (dal),
sottaceti, verdure in foglia stufate,
patate speziate e curry, di pollo.
Gli ingredienti, tutti rigorosamente separati nel piatto,
devono essere mischiati da chi mangia
ma ci � stato raccomandato che,
per rispettare la loro tradizione,
avremmo dovuto, per tale operazione,
usare solamente la mano destra, per non rendere impuro il cibo.
Il tutto preceduto da una gustosa zuppetta.







Anche lo spettacolo che ci accompagna lungo tutta la cena
� finalizzato alla Festa della Luce.
i vari personaggi, in maschera e costumi tipici mimano
questa eterna lotta fra bene e male.





La prima, intensa giornata nepalese � terminata.
Mi piace l'aria che si respira in Nepal


20 ottobre 2017

Mi alzo abbastanza presto e dopo la colazione,
non essendo ancora l'ora del raduno del gruppo,
assieme a mio marito me ne vado un po' ad esplorare
l'esterno del complesso alberghiero,
una bellissima oasi stile inglese
memoria della dominazione anglosassone del secolo scorso.



Per oggi � prevista la visita dei templi pi� importanti di Kathmandu.
Per prima cosa ci avviamo verso Swayambhunath,
conosciuto anche come il Tempio delle Scimmie che si trova
sulla cima di una collina da cui si gode
 un bellissimo panorama della citt�.

Mentre in pullman percorriamo il tratto della citt� che ci separa dal tempio,
Raji ci d� un breve cenno della storia di Kathmandu.
E' Capitale del Nepal dal 1768
dopo la conquista della citt� da parte del re Prithvi Narayan Shah
ed � capoluogo dell'omonima valle
Fu fondata dal re Guna Kamadev nel 723 d. C.
ed oggi � la pi� grande citt� del Paese.
La citt� si trova proprio nel mezzo della valle di Kathmandu
dichiarata dall'Unesco patrimonio dell'Umanit� dal 1979
E' circondata dalle montagne sub-Himalayane che arrivano a circa 2000 metri di altitudine
ed � bagnata dai fiumi Bagmati e Vishnumati.
Si dice che l'intera conca fosse, in epoca preistorica, un lago
in seguito prosciugato per opera di un discepolo del Buddha
tal Sakiamuni che avrebbe realizzato la gola di Chobar
dove sarebbero state convogliate tutte le acque
tagliando con un colpo di spada la collina
a ridosso della citt�.
Kathmandu conta oggi un milione e mezzo di abitanti.
A partire dagli anni Sessanta ha visto accrescere la sua popolarit�
tra i turisti occidentali, divenendo una delle mete preferite degli hippyes.
Ci dice anche che oggi, purtroppo, uno dei maggiori problemi di questa citt�
� l'inquinamento.
A causa del forte aumento della popolazione, ci sono difficolt�
per lo smaltimento dei rifiuti, nel controllare la crescita delle abitazioni,
nella sanit� pubblica, nella sicurezza delle strutture igieniche e del'acqua, infatti a noi
� stato detto di non mangiare cose acquistate per la strada e di bere solo acqua minerale
ed accertarci anche che le bottiglie di acqua comprate, siano ermeticamente sigillate.
Noi turisti, affascinati dall'aspetto artistico ed architettonico della citt�
non veniamo a contatto con queste difficolt�, se non avvertendo la pesantezza dell'aria
a causa dello smog.









Raji ci dice che la leggenda vuole che Swayambhunath
sia nato da un fiore di loto che sbocci� nel mezzo di un lago
che una volta si estendeva nella valle di Kathmandu,
questo fiore
emanava una splendida luce.
Ma�juśrī, il bodhisattva della conoscenza,
ebbe una visione del loto di Swayambhunath
e si rec� per venerarlo.
Vedendo che la valle avrebbe potuto essere un ottimo insediamento
e volendo rendere il sito pi� accessibile ai pellegrini
scav� una gola presso Chobar.
Il lago lentamente si prosciug� lasciando la valle libera dalle acque.
Sopra il loto fu quindi eretto lo stupa di Swayambhunath
la cui reliquia � proprio la luce che il loto emana.

Swayambhunath � anche conosciuto come il Tempio delle scimmie
per via delle numerose scimmie che ci vivono.





Queste scimmie sono sacre poich� sempre secondo leggenda
Manjushri un tempo stava scalando la collina dove sorge Swayambhunath
e i suoi capelli crebbero molto rigogliosi
mentre arrivava in cima
e tra di essi crebbero anche i pidocchi
i quali si trasformarono in scimmie.



Swayambhunath � tra i luoghi di culto pi� antichi in tutto il Nepal.
Secondo Gopālarājavaṃśāvalī, (per scriverlo esatto
ho chiesto aiuto a Google)
fu fondato dal bisnonno di re Mānadeva (464-505 d.C.),
re Vṛsadeva, all'inizio del V secolo (questo per dire
che anche le altre civilt�
sono molto antiche).
Ci� sembra essere confermato
da un'iscrizione presente nel sito
la quale indica che re Mānadeva ordin� dei lavori nel 640 d.C.
Nel XIV secolo gli invasori moghul provenienti dal Bengala
devastarono lo stupa alla ricerca di oro.
L'edificio poi venne ristrutturato nei secoli successivi



e il restauro completo � finito nel maggio 2010
ed � stato il quindicesimo dalla sua fondazione.
La cupola � stata dorata nuovamente
utilizzando 20 kg di oro.
Il restauro � stato finanziato dal Tibetan Nyingma Meditation Center della California
ed iniziato nel giugno 2008.



Sulla cupola dello stupa
� situata una struttura cubica
su cui sono dipinti gli occhi di Buddha
che guardano nelle quattro direzioni cardinali.
Alla base, su ognuno dei quattro lati
ci sono dei Toran (penso che significhi tempietto) pentagonali
con alcune statue incise.
Dietro e sopra i Toran si trovano tredici gradini
in cima ai quali � collocato il Gajur.
Alla base della cupola ci sono delle graziose edicole dorate.



Al contrario di tanti templi di Kathmandu
andati distrutti dal disastroso terremoto del 25 aprile 2015
lo stupa di Swayambhunath ha avuto lievissimi danni
e soltanto alcuni piccoli templi sono andati distrutti.

E' difficile, sia perch� la mia fotocamera non � delle pi� professionali
sia perch� i luoghi pieni di turisti non permettono di fare foto senza persone,
ho trovato questa foto in rete
per mostrare nel suo completo lo stupa.





Anche questa foto � stata trovata in rete
e fa parte di questa pagina
in cui, per chi � interessato,
alla filosofia orientale,
si possono trovare leggende e notizie interessanti.

http://swayambhu.buddhism-foundation.org/about/

Molto interessante � la simbologia
abbinata a tutto questa struttura.

La cupola alla base rappresenta il globo terrestre.
I tredici gradini rappresentano le tredici fasi che
una persona deve affrontare per raggiungere l'illuminazione.
Su ogni lato dello stupa sono presenti due grandi occhi
che rappresentano la conoscenza e la compassione.
Sopra questi ultimi � presente il terzo occhio.
Il ghirigoro poco sotto gli occhi � un simbolo nepalese (ek)
che simboleggia l'unit�.
Al di sopra degli occhi del Buddha vi � una struttura simile ad un alveare
con 13 livelli che rappresentano gli stadi di elevazione per raggiungere il nirvana.
Le ruote di preghiera alla base dello stupa
posseggono al loro interno dei mantra
e a sua volta sono incise le parole om mani padme hum
(saluto il gioiello del loto) che i pellegrini fanno ruotare
per spandere le preghiere. All'interno delle edicole dorate alla base dello stupa
ci sono le statue che rappresentano i Dhyani Buddha:
Vairocana, Ratnasambhava, Amitabha,
Amocha Siddhi e Aksobhya e le shakti (le consorti).
Sono delle divinit� che rappresentano le cinque
qualit� della saggezza buddista. Si narra che quando un Buddha predica,
dei raggi cosmici vengono emanati dal terzo occhio
ed agiscono come messaggio per le creature celesti
affinch� anche loro possano scendere sulla terra ed ascoltare la predica.
Gli esseri inferiori all'uomo non possono raggiungere la terra
ed ascoltare il Buddha ma i raggi cosmici alleviano le loro sofferenze.
Numerosi intagli raffiguranti il Buddha sono presenti nei quattro lati dello stupa
il quale � inoltre circondato da piccole statue votive.

Ogni mattina prima dell'alba centinaia di pellegrini Buddhisti ed Ind�
salgono i 365 gradini e raggiungono lo stupa
oltrepassando i due leoni scolpiti a guardia dell'entrata
ed iniziano una serie di giri attorno allo stupa in senso orario.
Per fare questa ricostruzione degli appunti, spesso incompleti,
presi durante la spiegazione di Raji,
mi sono aiutata con Google.

Continuiamo a girare nel complesso
mischiandoci ai numerosi turisti e locali
l� convenuti per i loro riti
cercando di districarci fra i vari vialetti e piccoli stupa.















Ci avviamo poi verso Durbar Square
Basantapur Darbar Kshetra)
Piazza del palazzo, il cuore di Kathmandu
che raggiungiamo a piedi.





La piazza sta di fronte al vecchio Palazzo Reale
da cui prende il nome ed � una delle tre piazze Durbar
della Valle di Kathmandu
ed � patrimonio mondiale UNESCO dal 1979.
Sulla Piazza si affacciano numerosi templi e palazzi buddhisti e ind�.
Anche questo � luogo affollatissimo, pieno di turisti e locali dai multicolori abiti,
venditori con la pi� svariata merce, bancarelle, scale, torri
uno spettacolo, insomma, bellissimo anche se caotico in cui � difficile raccapezzarsi.
Purtroppo, ci dice Raji, alcuni templi e palazzi sono stati parzialmente distrutti
dal disastroso terremoto che ha colpito il Nepal il 25 aprile del 2015
lasciando delle ferite ancora molto visibili
anche se alcuni sono gi� stati ricostruito
cercando di riportarli all'antico splendore.
Cominciamo dal Maju Deval, tempio dedicato a Shiva

Questa foto trovata in rete
mostra come era prima del terremoto



Qui dopo il terremoto



Penso che pi� di quanto possano mostrare le mie foto
assai incomplete
un'idea dei danni che il terremoto ha fatto nel 2015
ce la possiamo dare guardando questa interessante pagina
che ho trovato in rete:

https://www.panorama.it/news/esteri/nepal-prima-e-dopo-terremoto/#gallery-0=slide-13







E anche dalle foto, sempre trovate in rete,
contenute in questa pagina
si possono vedere le ferite
lasciate dal terremoto a questi bellissimi templi.

https://www.tripadvisor.it/ShowUserReviews-g293890-d310696-r369152976-Hanuman_Dhoka-Kathmandu_Kathmandu_Valley_Bagmati_Zone_Central_Region.html#photos;geo=293890&detail=310696&aggregationId=101


Giriamo, cercando di non dar spazio alla tristezza
nel vedere questi spezzoni di templi
cercando di immaginarli -prima-
ed apprezzando molto la serenit�
che, al contrario,
mostrano di avere i locali
sar�, forse, per la loro religione.

La guida ci indica
quello che resta del complesso
dell�Hanuman Dhoka,
che si trova al centro di Kathmandu
ed � chiamato cos� perch� il re Pratap Malla
mise un�immagine di Hanuman all�entrata del palazzo nel 1672;
E' conosciuto anche
come Basantapur Durbar nome che gli venne dato
dopo la costruzione di alcuni templi
tutt�intorno a quello principale
da parte del re Prithvi Narayan Shah, tra il 1770 e il 1771.
La famiglia reale ha vissuto in questo palazzo fino al 1886
dopo, si spost� a Narayanhit

Il vero e proprio Hanuman Dhoka,
detto anche Porta di Hanuman,
si trova sul lato orientale di Durbar Square.
Si tratta del cancello di ingresso al palazzo,
dove � situata una statua di Hanuman datata 1672,
decorata con un panno rosso e con un ombrello.
Sulla sinistra, si trova una scultura in pietra del 1673,
che rappresenta Narasimha (l�incarnazione di Vishnu,
met� uomo e met� leone, che divora il demone Hiranyakasipu.

Costeggiamo anche il santuario dorato
dedicato al dio Ganesh





per poi avviarci verso il tempio della dea bambina.









CONTINUA a pagina 2


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