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Nepal
Kathmandu
Parte Seconda

18- 19 ottobre 2017

Mercoled� - Gioved�







Lentamente arriviamo nei pressi del Tempio della Dea Bambina.
uno dei pochi che non ha avuto
danni rilevanti dal terremoto.



il kumari Bahal � un edificio di mattoni rossi
con un ampio cortile interno
in cui affacciano numerose finestre
fra cui quella in cui, un paio di volte al giorno,
si dovrebbe affacciare la Dea.



Sia le strade che circondano il palazzo,
sia l'interno del Tempio
sono affollatissimi.
Molte persone guardano in alto
verso la finestra della stanza della Dea,
con la speranza che si affacci
e si faccia vedere.



Ci � stato detto che quella
in cui noi siamo arrivati nel cortile
in genere, � l'ora in cui si affaccia
e ci � stato detto anche
che � vietato fotografarla mentre si affaccia.

Ci mettiamo ad aspettare.

Raji ci d� alcuni ragguagli su questa Dea bambina,
in quella confusione non era facile prendere appunti,
come spesso faccio,
per cui, ora che sto scrivendo,
ricordo poco,
allora ho chiesto aiuto a Google.

La Kumari, cos� si chiama in nepalese,
ci dice Raji
� la dea bambina venerata da buddisti
e induisti del Nepal.
Il termine Kumari significa Vergine
questa bambina incarna la divinit� ind� Taleju Bhavani
in India conosciuta come Durga.

La bambina-dea trascorre gli anni della sua infanzia
nel tempio di Taleju,
venerata come una dea
ma isolata dal resto del mondo;
esce solo 12 volte all'anno
in occasione di particolari feste religiose,
trasportata su una portantina dorata
o portata in braccio.
perch� i suoi piedi sacri
non possono mai toccare terra
n� indossare scarpe.
L'occhio di chakchuu, o �occhio di fuoco�,
posto al centro della fronte
simboleggia i suoi poteri di percezione e divinazione,
considerati talmente potenti
da far assumere a ogni suo gesto
un determinato significato:
un suo sorriso porta fortuna,
la sua impassibilit� � segno
che le richieste dei devoti saranno esaudite
e una sua lacrima � premonitrice di malattia o morte.
Tutto questo fino al 2008
quando la Corte suprema nepalese
ha stabilito che anche la Kumari
deve avere gli stessi diritti di tutti gli altri bambini:
oggi pu� andare a scuola,
stare con i suoi genitori
e mangiare quello che vuole.
Il compito della Kumari � farsi adorare,
ma in passato aveva anche il compito
di porre la Tika (il segno rosso sacro)
sulla fronte del re,
che ogni anno si recava a palazzo.
Sulla nascita del culto della Kumari ci sono varie versioni.
Secondo la credenza popolare pi� nota,
la Kumari ospita nel suo corpo la Dea Taleju
che un tempo si mostrava ai re del Nepal
finch� uno di questi,
non riuscendo pi� a resistere alla sua bellezza,
tent� di corteggiarla facendola infuriare.
Taleju cess� di mostrarsi nelle sue sembianze,
ma promise di apparire nel corpo di una vergine,
che lei stessa avrebbe indicato come cercare.
La selezione per scegliere la Dea
viene portata avanti da 5 sacerdoti buddisti,
dal sacerdote reale,
dal sacerdote di Taleju e dall�astrologo reale.
Le bambine che riflettono le caratteristiche richieste,
durante la festa di Dashain,
devono passare una notte in una stanza buia
tra teste di capra e di bufalo
con uomini mascherati da demoni,
che cercano di spaventarle.
La bambina che riuscir� a rimanere calma,
dando quindi segnale di serenit� interiore,
sar� la prescelta.
In Nepal esiste pi� di una Kumari,
ma la pi� importante � la Kumari Reale
che vive nella capitale,
nella residenza al centro di Kathmandu,
il Kumari Ghar.
Alla prima perdita di sangue o malattia
la vita della Kumari cambia all�improvviso.
In una cerimonia di spoliazione,
che durer� 4 giorni,
la Kumari verr� privata dei suoi simboli
potendo tornare cos� dalla sua famiglia.
Tutte le ex Kumari in Nepal percepiscono un vitalizio di circa 6000 rupie � 85 euro �
che, anche se sembra una miseria,
corrispondono ad almeno tre volte uno stipendio medio nazionale.
Secondo la tradizione popolare l�ex Kumari
� destinata a non trovare marito:
se un uomo cercasse di sposarla
sarebbe destinato a morire entro sei mesi.
In realt� oggi questa credenza � stata superata
e le Kumari in molti casi si sposano senza problemi.

La paziente attesa continua.
Per noi occidentali, sicuramente,
� semplice curiosit�
ma per i locali � devozione
aspettare che la Dea si affacci
e li degni di uno sguardo o di un sorriso.
Ogni movimento, come detto,
viene interpretato secondo una complicata codificazione,
come presagio di sfortuna o fortuna.
Se affacciandosi dimostra di avere
una placida calma e serenit�
� dimostrazione di presagio positivo
ma non sia mai un brutto movimento anche solo accennato
o uno sguardo lucido
magari se per qualche sua ragione ha pianto,
potrebbe significare morte e disgrazie.

Ad un certo punto si avvertono vari bisbigli
e movimenti, e via tutti con i nasi all'ins�,
verso la finestra
si mormora che la Dea sta per affacciarsi



Ma... delusione massima
non � la Dea ad affacciarsi
ma due sue amichette.
Ci viene detto che
oggi non se l'� sentita di affacciarsi
e per non mandare via i fedeli
a occhi asciutti
ha fatto affacciare le sostitute.
Be' s�, anche le dee hanno i loro capricci

Ma io una sua foto l'ho trovata ugualmente
cercando su Google.
Non so se sia quella attuale
comunque, penso che abbigliate cos�,
siano un po' tutte uguali.





Lasciamo il tempio della dea bambina
e proviamo a raggiungere il ristorante
dove avremmo dovuto pranzare.

Dico proviamo perch� essendo i giorni della Festa della luce
le strade sono affollatissime di gente festante



Chi balla, chi canta
molti suonano strumenti,
tutto molto gradevole da vedere e ascoltare.



















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Dopo il pranzo andiamo a visitare Buodhnath
che,
con i suoi 36 metri di altezza,
� uno degli stupa pi� grandi al mondo.
Infatti ci appare subito grandissimo



come si pu� vedere da questa foto
presa in rete, poich� sarebbe stato impossibile
fotografarlo per intero sia per la sua grandezza
sia per l'enorme afflusso dei pellegrini
che abbiamo trovato.
Dal 1979 � stato riconosciuto dall'UNESCO
come patrimonio dell'umanit�.
Assieme allo stupa Swayambhunath,
che abbiamo visitato in mattinata
� uno dei pi� visitati siti turistici
dell'area di Kathmandu.



Lo stupa � il simbolo della mente illuminata
(la mente risvegliata, divinit� universale)
e del percorso per il suo raggiungimento

E' incerta la data della sua nascita come luogo sacro,
data che viene rimandata a tre leggende
conosciute dalla tradizione popolare.
Secondo un testo tibetano,
una figlia di Indra
(il dio ind� della guerra, delle tempeste e delle piogge)
rub� fiori dal cielo e fu esiliato sulla terra
come figlia di un pollaiolo.
Mentre era sulla terra,
prosper� e decise di usare la sua ricchezza
per costruire un monumento
per onorare un Buddha mitico di un'epoca precedente.
Chiese la terra a un sovrano locale,
che cinicamente le diede solo la terra
che poteva essere coperta dalla pelle di un bufalo.
Imperterrita, tagli� la pelle in strisce estremamente sottili,
che una volta legate insieme racchiudevano un'ampia area
sulla quale ella era in grado di erigere un tempio.





Un'altra leggenda narra di una grande siccit�
che colp� Kathmandu durante l'inizio
del V secolo del re Lichhavi, Vishvadeva.
Quando gli astrologi di corte consigliarono
che solo il sacrificio di un uomo virtuoso
avrebbe portato la pioggia,
il re Vishvadeva disse a suo figlio Manadeva
di andare in un pozzo reale in una notte senza luna
e decapitare il corpo avvolto che avrebbe trovato l�.
Manadeva segu� questo ordine,
ma dopo scopr�, con orrore,
che aveva sacrificato il proprio padre.
Quando chiese alla dea Bajra Yogini di Sankhu
come poter espiare il suo peccato,
la dea lasci� volare un uccello
e gli disse di erigere uno stupa
nel luogo in cui era atterrato,
che era il luogo in cui ora si trova Boudhnath.





Un'altra leggenda ancora
racconta che il primo stupa a Boudhnath
fu costruito qualche tempo dopo il 600 d C,
quando il re tibetano, Songsten Gampo,
si convert� al buddismo.
Il re costru� lo stupa come un atto di penitenza
dopo aver involontariamente ucciso suo padre.
Sfortunatamente,
gli invasori Mughal distrussero questo stupa nel 14 � secolo,
quindi l'attuale stupa � una costruzione pi� recente.
E' uno dei pochi templi
rimasto quasi indenne dal terremoto del 2015,
ha riportato, infatti, danni irrilevanti.



Lo stupa � costruito su una massiccia piattaforma
in stile mandala a tre livelli
ed � alto 36 metri.
Intorno alla base ci sono 108 piccole immagini del Buddha Dhyani Amitabha
e un anello di ruote di preghiera,
disposte in gruppi di quattro o cinque in 147 nicchie.





Questo stupa contiene reliquie di un saggio buddista,
forse le parti del corpo del Buddha
(ossa, denti),
o testi sacri e altri oggetti cerimoniali.











Sempre aiutata dal buon Google,
cerco di ricostruire i miei appunti
in cui trovo scritto che
ci sono molte regole complicate che governano
la disposizione degli stupa buddisti.
Ogni parte di uno stupa ha un significato specifico,
creando una rappresentazione tridimensionale
di elementi importanti della filosofia buddhista
per ricordare ai devoti
il percorso verso l'illuminazione.
Le caratteristiche chiave dell'architettura stupa includono questi elementi:
Lo zoccolo che � il livello pi� basso dello stupa
� un plinto quadrato o terrazzato,
che rappresenta la terra.
Le quattro terrazze rappresentano i quattro stati di consapevolezza
e i quattro incommensurabili:
amore, compassione, gioia ed equanimit�





Il Kumbha (letteralmente significa vaso):
la cupola emisferica,
simile a una pentola rovesciata di riso
che si trova sopra il basamento.
La cupola simboleggia l'acqua
ed � imbiancata di fresco ogni anno
e decorata con un motivo di vernice gialla
per rappresentare i petali di loto.



L'Harmika: la torre quadrata che simboleggia il fuoco,
che sta sopra la cupola
e su ciascun lato ci sono dipinti con gli occhi del Buddha.

La Guglia: sopra l' harmika c'� la guglia rastremata
che rappresenta l'aria.
I 13 livelli della torre
che si restringono gradualmente
rappresentano i 13 stadi che un essere umano
deve attraversare
per raggiungere il nirvana.

L'ombrello protettivo
che sta in cima allo stupa
simboleggia il vuoto oltre lo spazio.



Ogni giorno migliaia di pellegrini
circondano lo stupa in senso orario
molti dei quali girano ogni ruota di preghiera.
Si dice che ogni giro di una ruota di preghiera
� come recitare il mantra in rilievo su di esso
undici mila volte.
Percorrere un circuito dello stupa
e girare ciascuna delle 147 ruote
equivale quindi a 1.617.000 preghiere.

Il luogo � affollatissimo e anche noi ci uniamo
al "pellegrinaggio" in senso orario
poich� andare in senso antiorario
data la corrente mana,
sarebbe stato molto difficoltoso
per visitare questo bellissimo luogo.

Intorno allo stupa sono nati molti conventi
per ospitare pellegrini, devoti
e monaci.
Ci dice la guida che, sempre di pi�
questa religione
� seguita dagli occidentali
che vengono a trascorrere periodi pi� o meno lunghi
in questi monasteri.







Un ultimo giro per negozietti di souvenir
e al pullman per andare a visitare
l'ultimo complesso di questa intensa giornata
a Kathmandu: Pashupati Nath.

Mi avvalgo di alcune foto trovate in rete
(i diritti ai rispettivi autori)
poich�, essendo abbastanza tardi non ci siamo soffermati molto
a fare foto.


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ll Tempio di Pashupatinath,
� il pi� importante tempio induista del Nepal.
Si trova lungo il corso del fiume Bagmati,
ed � consacrato al dio Pashupati,
manifestazione di Śhiva,
qui protettore di animali.
Il suo nucleo originario risale al VI secolo d.C.
ed � noto per le sue architetture a forma di pagoda.
I sacerdoti che svolgono le funzioni si chiamano Bhattas.

Dal terremoto del 2015, questo tempio
non ha subito danni.

Come tutti gli altri templi
anche l'origine di questo � avvolta nella leggenda
anzi nelle leggende.

Anche per le leggende di questo tempio
ho ricostruito i miei appunti
con l'aiuto di Google.

Una prima leggenda narra
che Shiva un giorno
assunse le sembianze di un'antilope
e prese a giocare nella foresta
sul lato est del fiume Bagmati.
Gli dei, pi� tardi, lo raggiunsero
prendendolo per le corna
ed imponendogli di tornare ad assumere le sue sembianze divine,
ma una delle corna si spezz�.
Il corno rotto fu venerato come lingam,
ma pi� tardi fu sotterrato e perduto.
Alcuni secoli pi� tardi un pastore vide
che una delle sue mucche spandeva per terra il proprio latte.
Il pastore inizi� a scavare in quel punto
e riport� alla luce il lingam di Pashupatinath.



Un'altra leggenda asserisce che
un tempo Pashupatinath era un Devalaya
(tempio a forma di lingam),
e fu solo in un secondo tempo che
Supuspa Deva costru� un tempio a cinque piani nello stesso luogo.
Quest'ultimo fu ricostruito da un re medioevale
chiamato Shivadeva (1099-1126 d.C.)
e rinnovato da Ananta Malla il quale vi aggiunse il tetto.



Curiosi domandiamo che cosa � il lingam

Raji ci dice che lingam � un simbolo
a forma di colonna ovale
(a forma di uovo) di Shiva,
la realt� onnipervadente senza forma,
fatta di pietra, metallo o argilla.
a forma di disco bordata,
con rappresentazioni di Shakti.
Nella societ� indiana tradizionale,
il lingam � visto come un simbolo
dell'energia e del potenziale di Shiva stesso.





Nell'interno del tempio � custodito un lingam di Shiva
alto circa un metro.
Su di esso sono intagliate cinque facce,
una per ogni direzione cardinale
pi� la quinta nella parte superiore del lingam
ma siccome il tempio � accessibile solo agli induisti,
non lo abbiamo potuto vedere.

Il tempio di Pashupatinath � famoso
per le cerimonie di cremazione
che avvengono giornalmente sui ghat
che si affacciano sul fiume sacro Bagmati.
Gli induisti credono
che solo mediante un corretto rito di cremazione al tempio,
la loro anima potr� incarnarsi nuovamente.
I corpi, prima di essere cremati,
vengono avvolti in sudari arancioni,
distesi lungo la riva del fiume,
bagnati pi� volte con l'acqua del fiume
e cosparsi con petali di fiori.
Successivamente la salma viene adagiata su una pira funeraria.
Secondo la tradizione deve essere il figlio maggiore
ad appiccare il fuoco per il padre,
mentre il minore per la madre.

I ghat sono divisi in settori
a seconda dell'importanza delle persone
che vi devono essere cremate.
Prima del 2008, quando il Nepal era una monarchia,
anche i membri della famiglia reale venivano cremati al tempio,
in una zona riservata ad essi.
Dopo il massacro della famiglia reale nel giugno del 2001
l'esercito fu costretto a costruire un ghat temporaneo
per poter accomodare tutte le salme.

E ci siamo ritrovati ad assistere ad una di queste cerimonie.
Il morto viene accompagnato da parenti ed amici
viene preparato e messo a bruciare.







Non ho potuto fotografare il caratteristico odore di carne bruciata
ma garantisco che si sentiva assieme al fumo che si levava dalla pira.
Vabb�, anche questo fa parte della vita.
Non so i miei compagni di viaggio come l'hanno vissuta questa esperienza,
per quanto mi riguarda,
bench� sia favorevole alla cremazione,
ho sentito un certo disagio
tanto che evitavo di guardare quel fuoco umano
ma il fumo e l'odore non li 'ho potuti evitare.
Per i nepalesi, comunque, � cosa normalissima, infatti,
c'erano parecchi di loro ad assistere alla cerimonia funebre,
non parenti n� amici
che stavano nei pressi della pira,
ma gente comune, sorridente e distesa.
Sar� la loro religione che infonde questo stato di serenit�.
Lasciamo il fiume per un ultimo giro
nel tempio dove parecchi monaci aspettano magari qualche piccola donazione







Anche in cambio di qualche foto.

Torniamo in albergo per la cena
e per dare di nuovo una sistemata aibagagli
perch� domattina, di buon'ora,
si parte di nuovo.



CONTINUA a pagina 3



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