Istanbul


Luned� 24 settembre 2012


In giro per Istanbul



L'appuntamento � per le ore 8,30, prima tappa,
visita al
Palazzo di Topkapi





Il Palazzo.

Il Palazzo di Topkapi fu il centro di governo di uno dei tre imperi pi� grandi del mondo,
quello ottomano.
Dopo la conquista del 1453 il sultano Fatih SultanMehmet fra gli anni 1475 e 1478
fece costruire i primi edifici del Palazzo sulle rovine della citt� romana.
Nei secoli successivi, fino al 19esimo, quando venne abbandonato,
i sultani successivi fecero costruire altri edifici.
Il suo nome originale era -Sara-1 Cedude-i Amire" ma dalla gente venne chiamato Topkapi
a causa dei cannoni che erano posti di fronte alla porta del Palazzo:br> top significa cannone kapi significa porta.
Il Pal�azzo � circondato da una cinta di mura lunga 5 km ed ha una superficie di circa 70.000 kmq,
� fortificato con 28 torri.
Le mura marittime sono di origine bizantina con 3 porte
e quelle terrestri, ottomane, con quattro porte.
Nel 1924, con l'ordine di Ataturk, il Palazzo fi trasformato in museo.
Nel Palazzo vivevano circa 5.000 persone: i famigliari del sultano, gli amministratori,
i servitori e i soldati.
Fu pi� volte distrutto dagli incendi e ricostruito per cui gli stili architettonici
riflettono le mode del momento.
Il Palazzo � composto da due punti: -Enderun- dove vivevano il sultano e i suoi famigliari
-Birun- che era il governo dell'impero.
Qualche secolo prima della costruzione del palazzo,
gli Ottomani facevano vita da nomadi e per questo motivo le loro tradizioni
si vedono anche nell'architettura.
Proprio come una volta quando i nomadi lasciavano uno spazio verde al centro
delle loro tende per divertirsi e per mangiare,
gli Ottomani, costruendo il Palazzo
lasciarono dei grandi giardini al centro, circondati dagli edifici.


 









Attraverso una serie di cortili e porte si arriva in un grande giardino
lungo 130 m. e largo 160 m.
pieno di platani secolari
I due plastici del palazzo che si trovano subito dopo l'ingresso del cortile,
danno l'idea dell'immensit� della costruzione e la sezione sulla destra dell'ingresso
ospita le carrozze dei sultani.

Si dice che quando il sultano era presente a Palazzo, fosse proibito parlare
in questo cortile, per non disturbarlo, forse.
In questo giardino che, una volta era affidato a centinaia di giardinieri,
giravano gazzelle, pavoni ed altri animali esotici in modo da creare
una sorta di "Paradiso terrestre".
La parte destra dell'immenso cortile � completamente occupata dalle cucine
del Palazzo, tre cucine, una per il sultano, una per per il personale
e una per fare i dolci
(questa cosa mi ricorda la canzone di Eulalia Torricelli da Forl�
che, per�, aveva tre castelli,
un castello per mangiare,
un castello per dormire,
un castello per amare, per amare De Rossi Giosu�)

e, di fronte alle cucine, c'erano le abitazioni dei cuochi,
una moschea, un hamam (bagno turco)
e un deposito di viveri.
In ciascuna delle 10 sale che formano le cucine veniva preparato il pranzo
per la madre sultana, per el concubine, per il principe ereditario
e per gli eunuchi.
Le cupole delle cucine, risalgono al XV secolo e sono uno dei simboli del Palazzo,
i camini che si trovano sopra le cupole furono costruiti dall'architetto Sinan,
dopo il grande incendio del 1574.
Ogni giorno, nelle cucine, veniva preparato il pranzo per 20.000 persone,
oltre ai tre pasti per le 5.000 persone del Palazzo si preparavano pasti per
le persone dei caravanserragli e per i poveri.
Oggi uan gran parte delle cucine ospita la bellissima collezioen di porcellane,
la terza pi� ricca del mondo dopo quella di Pechino e di Meissen in Germania.
Alla fine del corridoio si trova l'esposizione degli oggetti in vetro
prodotti a Venezia e sull'altro lato del corridoio la sezione dedicata all'argenteria
dove sono esposto gli oggetti regalato o fabbricati nel Palazzo.












 

 






Ci stiamo avvicinando all'harem, dice la guida...ahi...e qui si drizzano le orecchie.
Per entrare nell'harem ci vuole un biglietto a parte.
La guida chiede chi � interessato a pagare questo supplemento alla curiosit�,
manco a dirlo...tutti....e ti credo,
l'immaginario ha un grande potere sulla mente.





La parola harem deriva dall'arabo e significa segreto/proibito
ed � il luogo dove vivevano il sultano e la sua famiglia,
la madre, le mogli, i fratelli e i figli che si preparavano per il trono
o che ne venivano tenuti lontani e le persone che erano al servizio di questa grande famiglia.
Secondo le regole dell'Islam, alcuni sultani avevano solo 4 mogli ma ce ne furono molti
che eddero centinaia di donne
(beh, non facevano altro....)
Nell'harem vivevano anche le concubine e le odalische
E' un complesso di 300 stanze costruite dal XVI al XVIII secolo,
delle qauli oggi solo una piccola parte pu� essere visitata.





L'harem era completamente isolato dal resto del mondo e l'entrata era permessa
solo ai parenti del sultano e alle persone che vi lavoravano,
solo in alcuni giorni stabiliti, gli uomini nella fattispecie i medici,
gli insegnanti dei principi e i musicisti per i festeggiamenti,
potevano entrare
(e le donne che facevano in quei giorni, si nascondevano?).

Le concubine e le odalische che erano al servizio del sultano
erano delle giovani ragazze portate dalle terre conquistate o venivano comprate
come schiave o erano regalate al sultano.
Esse ricevevano l'educazione del Palazzo e, dopo aver cambiato anche nome,
venivano convertite all'Islam.
Quelle che partorivano i bambini del sultano, venivano trasferite
nelle camere private, invece le altre, o rimanevano nell'harem per lavorare
o venivano liberate e fatte sposare con i dignitari della corte.
Queste bellissime donne che erano arrivate ad Istanbul dai diversi paesi< del mondo,
anche se erano le persone pi� vicine al sultano
(se potevano avere dei figli da lui)
non erano sempre felici e legate con affetto a lui e alla sua famiglia
poch� facevano una vita luccicante e , nel frattempo da schiave.

L'harem, pur avendo un aspetto luccicante e grandioso, ospitava delle donne che vivevano
fra gli intrighi e le rivalit�.
Nella dinastia ottomana, il titolo di Sultano passava dal padre al figlio pi� grande.
Per questo motivo, l'unico scopo delle favorite era di partorire il primo maschio
del sultano e diventare haseki (la legittima moglie) per poter garantire il loro avvenire.
Per� non sempre era sufficiente partorire il primo maschio,
era importante che questo maschio potesse sopravvivere fino alla morte del sultano.
La madre del sultano era la persona che dominava tutto l'harem,
circa 40 stanze dell'harem e diverse donne erano a sua disposizione.
Responsabili della sicurezza dell'harem erano gli eunuchi negri,
erano gli uomini forti portati dall'Africa o comprati dai mercanti di schiavi.
Nell'harem vivevano circa 40 eunuchi negri e si presentavano dovunque
serviva la forza d'uomo.
Il capo eunuco era la terza persona pi� importante dell'harem
dopo il sultano e la madre sultana.

Passi decorati con le maioliche, la scuola dei principi, il cortile e le camere delle mogli del sultano,
la camera da pranzo e di preghiera e il letto decorato della madre del sultano,
il bagno turco, la camera da letto e il trono del sultano e il corridoio dell'Oro
dove il sultano incontrava le favorite.
Dal secondo si passa al terzo cortile attraverso Babussa'
ovvero La porta della felicit� oppure attraverso Akagalar Kapisi
ossia La porta degli eunuchi bianchi,
davanti a questa porta che separa l'area di amministrazione
dal palazzo privato del sultano, per 400 anni, furono fatti diversi festeggiamenti e cerimonie.

Vicino all'ingresso dell'harem si trova Kubbealti,
la sala del divano o dell'ottomana o del sof�,
un lungo divano, appunto,
dove si riunivano i visir per discutere delle questioni del governo.



Al di sopra del divano, mimetizzata nel muro, c'� una finestrella,
attraverso la quale il siltano, poteva ascoltare, non visto,
ci� che si diceva al di sotto.





La torre alta 40 metri che si trova sopra il Divano si chiama "la torre di giustizia".
Fu costruita nel XV secolo come torre di sorveglianza e fu restaurata diverse volte.
Oggi la torre � diventata il simbolo non solo del palazzo ma di tutta Istanbul.

Attraversate le porte la prima sala in cui ci fermiamo
� la sala delle udienze dove il sultano riceveva il Gran Visir per ascoltare le decisioni
prese al Divano e dove veniva data udienza agli ambasciatori stranieri. Vi si trova un trono e una fontanella.
Se c'era qualche incontro privato in questa fontanella si faceva scorrere
l'acqua il cui rumore non faceva sentire quello che si diceva dentro.

La sala attaccata al Divano, in origine si chiamava Il tesoro pubblico
dove veniva ammassato il denaro delle tasse riscosse in tutto l'impero,
fino al giorno del pagamento trimestrale.
Oggi viene usata per l'esposizione delle armi ed i pezzi pi� importanti sono
le spade di Fatih Sultan Mehmet e di Muaviye,
uno dei comandanti dell'Islam, l'armatura del cavallo del sultano
Yavuz Selim che conquist� il Medio Oriente e diversi fucili e armi
che si datano fra il XVI e il XIX secolo, le spade dei boia,
gli archi e le frecce turche e iraniane,
le lance, gli scudi, gli elmi e le armature.

Sul lato destro del cortile si trova il dormitorio dove attualmente
c'� l'esposizione dei tessuti e vi si possono ammirare i sontuosi aniti dei sultani
e dei principi, assai graziosi sono gli abitini dei principini e delle principessine.

Accanto c'� IL TESORO IMPERIALE che merita tutto il maiuscolo possibile
dove sono esposti gioielli ed altri iggetti bellissimi che riflettono la ricchezza dell'impero ottomano.
La maggior parte delle opere esposte � opera dei gioiellieri che lavoravano a Palazzo,
oro e pietre preziose a non finire in tutte e 4 le sale.
L'opera pi� interessante sta nella terza sala ed � il diamante di Kasikci-il
diamante del fabbricante di cucchiai,
un diamante di 18 carati e circondato da 49 brillanti,
tanto che un gendarme � permanentemente a guardia della teca che lo contiene.

Naturalmente vietato fotografare.

Per concludere la visita al TopKapi andiamo alla ricerca del bar
che, ci indicano, essere alla fine di uan discesetta che costeggia le stanze del tesoro
per vedere di comprare un po' d'acqua poich�, dato il caldo, la sete si faceva prepotentemewnte sentire.
Oltre al bar, voltato l'angolo ci troviamo di fronte ad un terrazzo che si affaccia sul Bosforo,
una suggestiva visione, un bellissimo intreccio di ombra e sole al tramonto
dava al mare dei riflessi stupendi, incantevoli.
Ci sediamo per riposare un po' e ammirare ancora quel fantastico panorama.
In un mio precedente viaggio ad Istanbul, ricordo, feci una minicrociera notturna sul Bosforo,
con cena e sviolinata, fu molto bello vedere l'illuminazione di Istanbul notturna.





Il Bosforo

Lo stretto del Bosforo che separa l'Asia dall'Europa e,
nel frattempo unisce il Mar di Marmara al Mar Nero � lungo 31,7 km,
il punto pi� stretto � di 660 metri,
quello pi� largo che si trova vicino all'imboccatura del Mar Nero, � di 3,4 km.
Il Bosforo � percorso da numerose correnti a causa del differente grado di salinit�
e alla differenza di livello fra il Mar Nero e il Mar di Marmara.
Per i Paesi sitiati sulle coste del Mar Nero, come Romania, Bulgaria, Ukraina e Russia,
il Bosforo � un passaggio vitale per poter raggiungere il Mediterraneo e l'Ocerano Atalntico,
per la qual cosa � una linea internazionale sotto il controllo della Turchia.
Durante la stagione estiva e i fine settimana le coste del Bosforo offrono
moltissime possiblit� con le foreste di cipressi e di pini, giardini da t�, bar e ristoranti,

La formazione del Bosforo � avvenuta nella 4� Era geologica
a causa del crollo di una linea di faglia e prese il suo aspetto attuale 7500 anni fa.

Il suo nome deriva dalla mitologia: Io, una delle innumerevoli amanti di Giove,
padre degli dei,
fu trasformata da lui in vacca per essere protetta dalla gelosia di Giunone.
Giunone accortasi del fatto, mand� su di essa una mosca.
Io, per salvarsi dalla mosca, si butt� nelle acque dello stretto,
per questo motivo lo stretto fu chiamato "il Passaggio (phoros) della vacca (bous)
Bousphoros.

Durante la storia il Bosforo si present� come una barriera insuperabile per gli eserciti
che volevano passare dall'Asia all'Europo e dall'Europa all'Asia.
Il primo ponte fu costruito mel IV secolo a.C. con l'ordine dell'imperatore persiano Dario
che per far passare i suoi 700.000 soldati sulla costa di fronte,
fece legare le barche le une alle altre, formando un ponte.
Gli Ottomani, poi capirono che conquistare la citt� era possibile solo
controllando il Bosforo e cos� costruirono la fortezza Anadolu e la Fortezza Rumeli.
L'anno 1973 � assai importante per la storia del Bosforo,
infatti � l'anno in cui fu inaugurato il Ponte del Bosforo lungo 1.074 metri
e nel 1988 venne costruito il ponte Fatih Sultan Mehmet lungo 1.090 metri.
Il Bosforo � percorso annualmente da 700.000 natanti fra transatlantici,
navi da cargo, crociere e petroliere.





Un salto al Bazar delle spezie
e poi via verso la parte asiatica per il pranzo.

Il Bazar delle Spezie





Nel periodo ottomano, in questo mercato, generalmente,
venivano vendute le spezie provenienti dall'Egitto e,
per questo motivo, venne chiamato Bazar Egiziano.
E' situato di fronte al ponte di Galata, nel quartiere Eminonu.
Nel mercato ci sono circa 80 negozi dove si possono acquistare diversi tipi di spezie e di erbe,
gi� confezionati oppure sciolti.
Oltre a questo, formaggi, carne secca, marmellate, miele, pistacchi,
dolcetti e profumi in piccole bottiglie.
L'atmosfera di questo mercato � molto pi� orientale di quella del Gran Bazar.

Il tempo, tanto per cambiare � poco, appena per poter comprare un sacchetto di postacchi
e...via verso la parte asiatica per andare a pranzo: antipasto a base di focacce
tipiche e verdure, gazpacho, una specie di raviolone ripieno di formaggio,
l'immancabile kebab, frutta, dolce e caff� corretto al fernet, altrimenti non si beve.
Solita ristrutturata in bagno e via in bus, partenza alla volta di Manisa, circa 450 km. parte dei qauli, 150 km da percorrere in traghetto.


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